Sono mesi che ho questo post in mente e non sapevo se pubblicarlo oppure no.
Il fatto è che True Detective è piaciuto veramente a tutti, tranne che a me. Non volevo fare il solito bastian contrario dicendo che, un telefilm universalmente apprezzato da pubblico e critica, a me non fosse piaciuto, ma alla fine mi sono detto che in realtà mi interessa poco e niente e che sono opinioni e gusti personali.
Vi avviso che nel post ci sono spoiler sulla prima stagione di questa serie, quindi, come al solito, leggete a vostro rischio e pericolo se non avete visto True Detective.
Cominciamo dalle cose oggettivamente belle.
True Detective ha un indubbio valore estetico. È diretto molto bene da Cary Joji Fukunaga per tutte le 8 puntate, della durata di un’ora l’una, e ha una fotografia meravigliosa che esalta l’alienazione della sordida provincia della Louisiana.
Le paludi, la polvere delle strade, gli ambigui personaggi che appaiono, i redneck sporchi e ignoranti, compongono uno scenario atipico per una serie Tv.
Si abbandonano le luci sfavillanti delle grandi città come New York e Los Angeles e ci si tuffa in una realtà molto diversa degli Stati Uniti. Una realtà più vera se vogliamo, visto che gli Stati Uniti sono immensi, composti da enormi spazi vuoti dove per migliaia di chilometri quadrati non c’è niente e, se qualcuno sparisce, ci vogliono anni perché il corpo venga ritrovato, sempre che vienga ritrovato.
Insomma True Detective offre uno scenario suggestivo e nuovo che non si vede spesso, se non nei primi libri di John Grisham, e questo affascina.
Affascina anche il fatto che si parli di un serial killer di cui la polizia non sa niente e che in molti rifiutino di pensare che si tratti un assassino seriale, nonostante il ritrovamento del corpo della prima vittima all’inizio della serie indichi che l’omicidio potrebbe essere uno di una serie, perché non ci sono altre vittime simili. In realtà poi si scopre che di vittime ce ne sono altre, solo che non erano state collegate tra di loro.
Questa situazione, per quanto assurda, è veritiera. Gli Stati Uniti, come dicevo, sono un posto immenso e non sono così tecnologicamente evoluti come siamo portati a pensare. Certo, New York e altre grosse città lo sono, ma la provincia rurale non lo è affatto e non è detto che, se in un paesino della Louisiana viene trovato un corpo orribilmente sbudellato, lo sceriffo avverta le grandi istituzioni nazionali.
Per dare un’idea della portata della cosa, l’F.B.I. è convinta che attualmente ci siano tra i 200 e i 250 serial killer a piede libero negli USA, cifra desunta dai circa 600 cadaveri senza nome e vittime di omicidi efferati che hanno tra le mani.
Questa parte molto True di True Detective mi è piaciuta.
Così come mi son piaciute le interpretazioni dei due protagonisti, Woody Harrelson e Matthew McConaughey, e di tutti gli altri personaggi di contorno.
Come la regia, la fotografia e l’ambientazione, Woody e Buzz Matthew offrono delle interpretazioni sopra la media per una serie Tv, tanto da farla sembrare un lungo ed estenuante film di otto ore, interpretato meravigliosamente bene.
Ma allora, cosa non mi è piaciuto?
Tutto il resto. Ossia la sceneggiatura di Nic Pizzolato, anche creatore della serie, che è tutta incentrata su personaggi banali e stereotipati che di True non hanno niente, nonostante dovrebbero essere dei True Detective, e mette in scena un finale degno di un qualsiasi banale action movie. Cose che fanno a pugni forti con qualsiasi pretesa di veridicità della serie.
Ma andiamo con ordine cominciando dai due protagonisti.
Il poliziotto interpretato da Woody Harrelson, che viaggia sul filo dell’alcolismo e che viene portato in giro dal proprio uccello nonostante ami la moglie alla follia, l’ho già visto e rientra perfettamente nella categoria dello stereotipo del Bravo Poliziotto Schiavo dei Suoi Vizi.
L’altro, quello interpretato da Matthew McConaughey, è un nichilista solitario, cinico e asentimentale, ossessionato dai suoi casi, che vede cose che gli altri non vedono, ha le allucinazioni in pratica, e che snocciola Nietzsche in lunghe e noiose digressioni filosofiche da salotto della domenica, mentre fa pupazzetti con le lattine di birra vuote.
Anche lui entra di diritto nel Manuale dei Personaggi Stereotipati sotto la voce Poliziotto Tutto Preso da Se Stesso e dalle Sue Seghe Mentali.
Sarà che sono un vecchio arcigno e cinico, dall’arido cuore post romantico, ma questi personaggi per me potevano essere affascinanti quando avevo 16 anni ed ero ancora infottato con Dylan Dog perché c’era la parola Morte ogni due vignette.
Oggi però mi hanno annoiato. Ma non è che mi hanno annoiato in quanto stereotipi, mi hanno annoiato in quanto calati in un contesto così serioso e autocompiaciuto come questo telefilm. Certi personaggi posso sopportarli in un film, o in un telefilm, senza pretese che viene messo in scena con la consapevolezza di non fare niente di nuovo o di originale e, quindi, evita tutta una serie di arzigogoli messi in scena solo per darsi un tono.
Sì, perché la storia di True Detective, al netto dei monologhi di Matthew, delle scopate di Woody e dei pipponi mentali tra i due, poteva essere raccontato in un paio di puntate, non in 8 puntate da un’ora l’una.
È bella l’idea di far svolgere la vicenda su due piani temporali paralleli distanti 17 anni l’uno dall’altro, solo che le cose succedono solo nel passato, mentre nel presente si va avanti a chiacchiere inutili e, sostanzialmente, inconcludenti.
SPOILER
E poi c’è quel finale in cui tutti i nodi dovrebbero venire al pettine e ci arrivano cadendo in un precipizio di banalità.
Il serial killer esiste, è vero ed è un’accozzaglia di luoghi comuni presi di peso dalla gran massa di cinematografia horror sui mostri.
C’è il padre tenuto legato in una casupola ormai ridotto ad una larva umana.
C’è la compagna con un ritardo mentale e mille aborti con i feti abbandonati in una stanza.
C’è la tipica casa lercia e ingombra di roba di un accumulatore compulsivo.
C’è l’inseguimento nella grotta del serial killer arredata da una mente chiaramente devastata
E c’è lo scontro finale in cui non muore nessuno, nonostante i proiettili, in calci in faccia e le coltellate.
E che True Detective sarebbe Matthew McConaughey che viene infilzato e sollevato da terra con un coltello nello stomaco e ha ancora la forza di tirare delle capate forti in faccia al cattivo? Queste cose posso anche passarle a un Rambo o un John McClane qualsiasi, non a un True Detective.
Se poi questa scena viene dopo che, l’ennesima allucinazione di Matthew, mi ha fatto ridere mostrandomi un buco di culo spaziale, la mia sospensione dell’incredulità è andata in brandelli e non sono più disposto a chiudere un occhio su niente.
FINE SPOILER
Metto le mani avanti dicendo che sì, mi rendo conto di non essere il target di una serie come True Detective e che forse il mio cinismo mi ha fatto di vista perdere l’obiettivo principe della serie.
Solo che non ho proprio idea di quale possa essere l’obiettivo principe di una serie che si chiama True Detective e che di vero ha poco, mentre il resto rientra nei canoni delle cose già viste e straviste e dei luoghi comuni.
In sintesi, True Detective non mi è piaciuto, mi ha annoiato e forse, dico forse, non l’ho capito. Se qualche anima pia avesse voglia di spiegarmelo, gliene sarei grato.
Tutti telefilm di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
ciao mrchreddy,
mi sono fermata al terzo episodio di true detective. i primi tre episodi non mi sono piaciuti.
ho trovato i due true detective più simile a due figurette bidimensionali un po’ inutili.
concordo sulla fotografia, sulla regia e sul fatto che la serie sia piuttosto patinata.
e nel frattempo sarà mia premura vedere le altre cinque puntate. giusto per capire se continuare a dire che non mi è piaciuta o se invece tornare qui dicendo il contrario e, già che ci sono, insultandoti un po’. :)
Ciao Cris, eh dai finisci la serie, che poi puoi insultarmi a mani basse :D
Con l’immagine dalla didascalia “le cose belle della serie” mi hai già conquistato… :D
Infatti io alla seconda puntata pensavo fosse un capolavoro :D
Ahahahahahahahahahah!!! Boobs!!!
Sta cosa del “capolavoro” si discuteva anche con Trillian tempo fa… le hai appena dato ragionissima! :D
Cioè, che diceva? :D
Che se ci sono un paio di tette per noi è sempre un capolavoro, a prescindere quasi! :D
Non so te, ma io non capisco di cosa stesse parlando! ;)
Comunque ha ragione… xD
Beh, se ci sono tette il giudizio si alza di un paio di tacche.
Poi bisogna vedere anche il tempo di rimanenza sullo schermo. In questo caso è troppo, troppo, poco :D
sì, sì, ora lo guardo e poi arrivo. :)
Invece a me hai fatto proprio venir voglia di vederlo. Si’ ma ste tettazze a sorpresa che qui l’infermiere mi infilava la flebo :D naso, eh si’ intossicazione da farmaci, sono ustionata senza aver preso sole… quest’estate vitto e alloggio gratis mal accompagnata :(
Oh, Cris, mi spiace, che sfiga :(
Le tettazze si vedono 5 secondi nella seconda puntata e basta :D
Diciamo che mi è mediamente piaciuta. Ho adorato l’ambientazione, la regia, la fotografia e gli attori, indubbiamente per questioni tecniche è un prodotto di alta qualità. I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma questo non mi ha dato fastidio. Ho odiato alla follia il finale! 8 episodi a farmi seghe mentali su chi fosse il serial killer e sul fatto che il personaggio di Harrelson potesse essere coinvolto nella faccenda (ero convintissima che centrasse qualcosa) e il tutto finisce in una serie di banalità! Praticamente potevano fare la metà delle puntate tagliando i mega pipponi filosofici di McConaughey e i “falsi indizi” messi solo per illudere gli spettatori che ci sarebbe stato un colpo di scena epocale.. Alla fine mi ero anche affezionata ai personaggi, però è stata una mezza delusione. Comunque ho letto l’unico romanzo pubblicato da Pizzolatto ed è uguale alla serie tv.. aspettative a 1000 e finale di merda
Uè Veronica, ciao :)
Sai che nemmeno mi ricordavo che Harrelson ad un certo punto diventava un sospetto? Ora che ci penso, è vero, ma io al momento l’avevo visto solo come espediente per mettere tensione tra i 2 protagonisti.
Comunque il finale è pienamente in linea con la banalità della serie. Anzi rispetta in pieno la regola del thriller che dice: se si dà la caccia ad un assassino misterioso, allora è il personaggio che si vede meno in assoluto. IN questo caso il manutentore che si vede in un sola scena.
Pizzolato ha scritto un romanzo? Non lo sapevo, cerco di evitarlo :D
Ciao MrChreddy! Questo era il mio primo commento sul blog, anzi credo di aver commentato anche un altro articolo tempo fa, ma non mi ricordo quale XD
Mi ha insospettito il comportamento delle figlie di Harrelson.. tipo il disegno di una che, se non sbaglio, rappresentava qualcosa di esplicitamente sessuale o le bambole messe in una posizione che poteva rappresentare uno stupro.. hanno dato l’impressione che ci fosse qualcosa di losco nella famiglia! Ovviamente scene messe ad hoc per illudere gli spettatori.. Dovevo aspettarmelo che finiva tutto in vacca e invece fino a che non ho visto i titoli di coda ho sperato che Harrelson ammazzasse McConaughey e la facesse pure franca!! Il libro l’ho letto perché quando è uscito TD tutti lo classificavano come capolavoro, ma dopotutto dovevo aspettarmi un’altra delusione dato che per la maggior parte della gente TD è una serie perfetta.. Per carità, non una serie totalmente da buttare, ma le serie veramente belle sono altre!
Ciao Veronica, avevi commentato il post di Trillian sul fenomeno Nolan :D
Comunque hai ragione, mi ero completamente dimenticato che la trama delle bambine con le turbe sessuali è stata accantonata brutalmente senza essere portata a compimento, una delle tante cose che mi aveva fatto incazzare. In 8 ore di telefilm che, fondamentalmente, non parla di un cazzo, riescono a perdersi personaggi e situazioni. Mi fossi ricordato di questo al momento giusto, l’avrei aggiunto, mannaggia!
Il libro non lo leggo, tanto ho altra roba sul comodino che aspetta e merita attenzione :D
La sigla di apertura è stupenda però :P
Kmq lo devo ancora recuperare, ho avuto pareri contrastanti!!!
Sì, carina.
Guardalo e poi dimmi :D
Io sono tra quelli a cui non è (particolarmente) piaciuta.
Oggettivamente fatta benissimo, ma non mi ha mai preso. Infatti sono ferma al quarto episodio che per me è l’emblema della serie.
I 10 minuti di pianosequenza finale della quarta puntata sono eccezionali. Eppure non mi è venuta voglia di andare avanti e vedere come va a finire. Quindi è li che aspetta da circa sei mesi…Ho visto che Sky la trasmetterà e quindi attenderò la messa in onda televisiva per vedere il finale.
Comunque me l’aspettavo che non mi sarebbe piaciuta. E’ dai tempi dei Soprano che non riesco a portare a termine una serie HBO.
Non so voi, ma io le trovo mortalmente noiose…
Il piano sequenza della 4^ puntata non lo ricordo… però, ecco, ho fatto una fatica immane a vederlo tutto, non avevo proprio voglia, non mi faceva proprio venire voglia di vedere la puntata successiva.
I Soprano non li ho visti, però è vero che la HBO è molto altalenante come produzione di serie Tv.
Lo stesso per me. Come per un’altra serie HBO osannatissima come The Wire. Non riesco a finirla. Sono a metà della seconda stagione (dopo averla abbandonata già alla fine della prima) e non risco andare avanti. E così Six Feet Under.
Personalmente non so nemmeno se continuerei a vedere il Trono di Spade se non fosse così di moda. Lo guardo perchè lo guardano tutti ma a me francamente importa poco della storia.
ps.: anche Soprano è lenta però lì Gandolfini mi valeva il prezzo del biglietto come si suol dire.
Ecco, 6 Feet Under l’ho mollata alla 3^ stagione. Prima mi piaceva, poi quella stagione mi ha fatto cadere le palle.
The Wire non l’ho vista, perché, sarò snob, ma tutti ne parlano troppo bene :D
Il Trono di Spade invece mi piace, ma con tutte le riserve del caso.
I Soprano lo so che dovrei vederla, ma non ho voglia di vedermi 8 (o sono 9?) stagioni, soprattutto ora che mi hanno spoilerato il finale :(
Se hai voglia rigurarda il finale della quarta puntata. Il piano sequenza è eccezionale, ma è l’unica cosa che ricordi veramente con “gioia”della serie.
Me la riguarderò :)
6 Feet Under piaceva anche a me all’inizio, poi a metà seconda stagione ha cominciato a stufarmi. Ho visto la terza stagione di recente ma non mi è piaciuta un granchè. Finirei di vederlo solo perchè tutti dicono che ha un grandissimo finale.
The Wire non è una questione di essere snob è che è una serie difficile da guardare. Veramente tanto, troppo realistica. Io mi annoio a vederla. Però mi spiace perchè a livello di argomento è molto il mio tipo di serie. Proverò un’altra volta. Forse.
Games of Throne mi annoia meno, ma non riesce ad appassionarmi.
E’ proprio che non mi interessa di cosa parla e di chi conquisterà sto benedetto trono di spade (ma poi l’inverno arriverà mai?).
Soprano sono “solo” 6 stagioni di 13 episodi. L’ultima di 21 episodi perchè come Breaking Bad è stata divisa e trasmessa in due tronconi.
Sul finale non so cosa ti abbiano detto, ma ti dico solo che è un finale aperto e che lo stesso Chase non ha mai dato una spiegazione univoca.
Ma internet è pieno di gente che ha capito tutto (ovviamente) anche più della persona che ha scritto la serie stessa o che ripete a papera ciò che gli è stato detto.
Comunque anche Soprano e lenta e non è per niente adrenalinica. Non è The Shield (nemmeno lontanamente).
Quindi il giudizio sta molto a quanto ti piacciono i personaggi.
Comunque preferisco i prodotti AMC o di recente Netflix
Ummm, non so, non ho molta voglia di vedere i Soprano. Boh, vedremo, lo spoiler me l’hanno fatto a voce. :)
Sì, Netflix sta tirando fuori cose carine, come Orange Is The New Black e la 4^ stagione di Arrested Development, che però non ho ancora visto. Masters Of Sex è Netfilx? Boh. La AMC dipende, trovo The Walking Dead un po’ troppo altalenante, si vede che vogliono fare tanto con poco budget.
Quella che odio più di tutti è la CW, i suoi prodotti sono davvero tremendi.
Arrested Development non l’ho mai visto.
Ho visto OITNB e House of Cards e mi sono paiciute entrambe,
TWD nemmeno lo consideravo più. Ormai ho deciso che lo mollo.
Intendevo Breaking Bad (ovviamente) e Mad Men ma anche The Killing mi è piaciuta nonostante le critiche che si è portata dietro per le prime due stagioni (tutte giustificate peraltro).
Master of Sex (non l’ho visto) è showtime come Dexter e Homeland (per fare due nomi) e visto l’andazzo del primo e quello che sta prendendo il secondo comincio a diffidare parecchio di showtime. Tra l’altro chi ha visto altri show della rete dice che è abbastanza nella norma che inizino col botto e poi finiscano nel ridicolo o nel nulla.
p.s. Soprano non sei obbligato a vederlo.
Arrested Development è molto bello, fa morire dal ridere. :D
Anche House Of Cards mi è piaciuta la prima stagione, per quanto non ci capisca una mazza del sistema politico americano.
Mad Man e The Killing mai visti, per il primo troppe stagioni da recuperare, il secondo non mi ispira. Homeland mi sono arenato dopo 4 o 5 puntate della prima stagione, forse sono io, ma l’ho trovato di una noia mostruosa. Dexter… beh, ne ho già parlato :D
Masters Of Sex è carino, se ti capita e non hai niente altro da vedere, guardalo.
Lo so che non sono obbligato a vedere i Soprano, era per dire :D
Non sono molto per le comedy per questo non vedo AD.
Masters of Sex non mi interessa se no l’avrei vista su Sky. Ci sono una marea di serie che sto vedendo e che voglio iniziare a vedere che mi interessano molto di più e quindi per forza di cose devo tagliare i rami secchi.
Comunque mai dire mai, se fra qualche anno leggo che regge con il passare delle stagioni, magari la inizio.
House of Cards non mi è sembrata così complicata. Quello americano non mi sembra diverso da qualsiasi sistema politico esistente, un gioco di potere dove le vere decisioni vengono prese dietro le quinte, altro che voto!
Sì, beh, Firpo, tu dimentichi che stai parlando con un ignorantone venuto giù con la prima piena. Di House Of Cards, come dicevo nel post sulle serie Tv recenti che ho visto, non capivo chi fosse e che poteri avesse al figura di Spacey e le altre cariche sparse per il telefilm. In più non ho proprio idea di cose sia strutturato il loro parlamento, che cosa voglia dire essere republiccani o democratici, chi elegge chi e cosa poi rappresenta e tutte quelle cose lì. Il che mi ha un po’ spiazzato all’inizio, poi mi hanno comunque preso gli intrighi e le mosse e infatti mi è piaciuto. Però, ora, ho ancora dubbi su che cosa mi rappresenti Russo, ad esempio :D
Masters Of Sex allora non guardarla, alcune cose sono interessanti, ma ha una struttura un po’ da soap opera a tratti che mi infastidisce. :)
Il topic sulle serie tv recenti devo essermelo perso perchè non ricordavo avessi già scritto di House of Cards.
Russo dovrebbe essere niente più e niente meno che un parlamentare eletto in rappresentanza di un distretto della Pennsylvenia e doveva concorrere per fare il governatore di quello stato (che è un pò come il presidente della Regione da noi, solo che essendo gli Usa un sistema federale i poteri di un governatore sono molto più grandi.).
Underwood mi sembra fosse il capogruppo dei democratici. Il leader in “Parlamento” del partito praticamente.
Le differenze tra democratici e repubblicani possono essere riassumibili come le differenza tra centro sinistra e centro destra. ma considera che i democratici Usa sono comunque molto più moderati di un qualsiasi gruppo democratico europeo.
E’ quello che so a grandi linee, ma non sono un’ esperta. Conosco le linee generali del sistema americano.
Sìsì, me l’hanno poi spiegato, ma al momento non lo sapevo, quindi sono andato sulla fiducia della serie :D
Finalmente una recensione scritta da qualcuno che la pensa come me su questa serie tanto apprezzata dal grande pubblico quanto profondamente banale.
Grazie!
Prego, figurati, quando vuoi torna pure :D
Sono d’accordo su tutto.. l’ho guardato in streaming in un paio di giorni di ferie. Devo confessare che alla quarta puntata però , durante i pipponi filosofici di Trust (bo si chiamava cosi?) andavo in cucina a prepararmi degli spuntini , oppure facevo altro e ascoltavo senza guardare le immagini . Davvero troppo dai troppissimo, tutta sta solfa per poi concludermi tutto con la solita cagata della famiglia stile “Non aprite quella porta” .. Davvero dai la casa era identica, va bene sono sempre ambienti che affascinano per un trhiller , però insomma per una serie tanto osannata non mi aspettavo proprio tutti questi clichè.. anche il trippone alla fine vestito uguale a Latherface e con la faccia sfigurata.. Poi quando iniziano a esplorare le grotte (due palle sto inseguimento..) ho sperato che perlomeno ci fosse il risvolto esoterico originale, chessò a sto punto mettimi della magia nera reale o roba del genere, invece niente.. Anzi la magia c’è in effetti.. vengono massacrati ma alla fine vincono loro!
Ciao Acquaragia, sì una delusione su tutta la linea… e per di più è noioso.
Adesso deve uscire la seconda stagione, ma non mi fregano, vedo un paio di puntate e poi la pianto lì se vedo che tiene lo stesso andazzo.