The Blues Brothers – Nuovo Cinema Amarcord

The Blues Brothers

Un genere che ancora il Nuovo Cinema Amarcord non ha mai proiettato è il Musical.

Siccome di musical me ne piacciono tipo 3 o 4, oggi il Club Nostalgici si dovrà accontentare del film che più gli si avvicina, ma senza esserlo: The Blues Brothers.

Che, poi, sinceramente, questo post lo devo proprio scrivere: “Sono in missione per conto di Dio“.

The Blues Brothers - Jake e Elwood

Due gocce d’acqua

I Blues Brothers nascono il 22 aprile 1978 all’interno del Saturday Night Live per uno sketch musicale.
I panni neri dei due fratelli del blues sono vestiti da  e  che proprio con quello sketch cominciarono il loro sodalizio artistico che si interruppe bruscamente il 5 marzo del 1982 quando purtroppo Belushi morì per overdose.

Il duo musicale ebbe successo immediato, pubblicò un disco nello stesso anno e nel 1980 diventò protagonista di un film diretto da  e scritto dallo stesso Landis e Aykroyd.

Non che The Blues Brothers abbia chissà che sceneggiatura. La storia è esile esile ed è più che altro un pretesto per inserire videoclip musicali con cantanti Rhythm And Blues e Soul famosissimi in quegli anni.

The Blues Brothers - Finale

Everybody needs somebody to love

The Blues Brothers è più un omaggio sentito alla musica che un film vero e proprio e proprio per questo l’accoglienza di pubblico e, soprattutto, di critica fu piuttosto freddina all’inizio, portando il film ad incassare solo 57 milioni di dollari in patria, a fronte di una spesa lievitata a 27 milioni da un budget iniziale di 16, e 58 milioni all’estero.

Finì al 10 posto degli incassi nell’anno in cui L’Impero Colpisce Ancora invece incassava come mai nessuno prima.

La rivalutazione di The Blues Brothers venne solo dopo, come al solito, quando venne diffuso in home video e divenne un cult movie, anche grazie alla morte di Belushi e al tipico revisionismo che si ha in queste occasioni.

Io The Blues Brothers devo ammettere che non l’ho visto da piccolo e non l’ho visto nemmeno negli anni ’80 proprio perché i musical non mi sono mai piaciuti ed ero convinto che lo fosse.
La prima volta lo vidi intorno ai 17 anni, credo, con il gruppo con cui suonavo in una delle serate che ci facevamo a casa del chitarrista.
Quella sera decisero di vedere The Blues Brothers e io mi dovetti accodare alla volontà degli altri.
Finito il film avevo visto la luce. Ci mancò poco che cominciai a fare i flick flack come John Belushi in chiesa.

The Blues Brothers - La Pinguina

La Pinguina più temibile di quella di Batman

Molte scene e battute divennero un tormentone, le suore divennero La Pinguina e la scena delle scuse di John Belushi a  nelle fogne l’ho ripetuta alla nausea in ogni occasione in cui dovevo giustificarmi.

O come dimenticare la bellissima scena al ristorante, in cui Jake chiede al tizio seduto dietro di lui: “Quanto vuoi tu per bambina bionda?” e poi si offre di comprare tutte le donne del tavolo.

The Blues Brothers - Ristorante

Sempre eleganti, in ogni occasione

Il fatto è che, benché The Blues Brothers sia un insieme di videoclip legati da una serie di pretesti comico-demenziali tipici della coppia Aykroyd – Belushi, ha un ritmo trascinante proprio grazie a quei numeri musicali e ai molti inseguimenti in auto che causano scene di distruzione di massa.
Poi il fascino immortale di Jake “Joliet” Blues ed Elwood Blues, con i basettoni, i RayBan Wayfarer e il cappello sempre addosso ha fatto il resto, trasformandoli in un’icona del cinema, al pari di altre coppie famose.

The Blues Brothers - John Belushi e Dan Aykroyd

In missione per conto di Dio

The Blues Brothers, come dicevo, è un film di culto ed è citato a più riprese in moltissimi film, anche per il valore iconico dei fratelli Blues, anche Tarantino, ad esempio, veste Le Iene proprio come loro.

Anche questo film, come molti altri di cui ho parlato in questa rubrica, ha un non so che lo rende irresistibile e a descriverlo non si riesce a coglierne la bellezza.

Di aneddoti ce ne sono moltissimi.

Bluesmobile Blues Brothers

La mitica Bluesmobile

Una critica che venne mossa al film fu che lasciare gli occhiali addosso a John Belushi per tutto il tempo era un crimine perché si mascherava il suo sguardo.
John Landis, poi, dichiarò nella biografia su John Belushi che gli occhiali servivano anche a mascherare le volte che Belushi arrivava sul set strafatto o completamente ubriaco. Una sera, durante le riprese notturne di una scena, addirittura si introdusse in una casa per mangiare un hot-dog e poi collassò sul divano. Dovette andare a recuperarlo Dan Aykroyd.

Belushi, tra l’altro, estremamente scaramantico, pretendeva un nuovo paio di occhiali per ogni ripresa, facendo la fortuna della RayBan.

Gli occhiali, però, John una volta se li toglie nella scena delle scuse a Carrie Fisher.
È il cappello, in realtà, che non si toglie mai, se non all’inizio nella scena in carcere.
È Dan Aykroyd a non togliersi mai gli occhiali per tutto il film, però il cappello se lo toglie ben 3 volte.

The Blues Brothers - Carrie Fisher

Non sono folle… giuro!

Dan Aykroyd e Carrie Fisher si misero insieme durante il film, dopo che lui la salvò da un soffocamento con la manovra di Heimlich.

The Blues Brothers - Incidente

Parcheggi artistici

L’inseguimento con polizia e Nazisti dell’Illinois ha fatto entrare il film nel Guinnes dei Primati per il maggior numero di macchine distrutte in un film, 80.
Poi Landis stesso, nel 1998, lo battè in Blues Brothers 2000, ma lo fece apposta, arrivando a 100 auto.

The Blues Brothers - Ray Charles

Suonala ancora, Ray

Nel film ci sono un sacco di partecipazioni di cantanti famosi: Ray CharlesAretha FranklinJames BrownCab Calloway e John Lee Hooker.

The Blues Brothers - Aretha Franklin

Think!

Ma anche di comici famosi usciti dal Saturday Night Live, come , e di registi, quali , è l’ufficiale che dà la roba a Jake quando esce dal carcere, e , l’impiegato che viene trascinato da Jake ed Elwood alla fine del film, che aveva diretto Aykroyd e Belushi in 1941 – Allarme a Hollywood, del 1979.

The Blues Brothers - Steven Spielberg

Siete qui per 1941 – Allarme a Hollywood?

Durante le riprese in elicottero del carcere ad inizio film, gli agenti spararono all’elicottero della produzione perché pensavano facesse un sopralluogo per organizzare una fuga.
Il carcere usato è un carcere dell’Illinois ora chiuso, ma utlizzato per film e telefilm di ambientazione carceraria, tipo Prison Break.

Una leggenda metropolitana voleva che i flick flack fatti in chiesa da Jake fosse stato proprio John Belushi a farli, in realtà non è vero, lui fa solo un paio di rondate, poi una controfigura fa il resto.

The Blues Brothers - Rawhide

Rawhide… Rawhide alla night long!

Infine, nel 2004, la BBC ha decretato la colonna sonora del film come la più bella della storia del cinema.

Ogni volta che rivedo The Blues Brothers mi tornano in mente i tempi in cui suonavo e soprattutto le superiori, che, con il senno di adesso, mi mancano un casino e rivederlo è sempre un piacere.

 

 

Tutti i film del Club Nostalgici:

Nuovo Cinema Amarcord

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

21 pensieri su “The Blues Brothers – Nuovo Cinema Amarcord

  1. wuaaaa!!! *_____*
    i blues brothers finalmenteeeee!!!!!
    Io l’ho scoperto alle superiori …insieme purtroppo all’ignoranza musicale della maggior parte del mio gruppo di amici di allora… e ogni volta che mi capita lo rivedo…non avrà una gran trama, ma le musiche e i personaggi (e i trilioni di auto distrutte) presenti coprono assolutamente la lacuna.

  2. Visto da piccolo.
    Ma talmente piccolo che non capivo cosa gli avessero restituito quando è uscito di galera

    (“un profilattico nuovo… uno usato…”
    “cheeeee?”)

    Lo vidi con un compagno delle elementari,
    tanto per capirci.

    Io odio i musical,
    ma all’epoca manco sapevo che fosse un musical.

    E infatti mi è sempre piaciuto non per le canzoni
    (pure belle, eh)
    ma per i personaggi e le battute.

    Che uso anch’io fino alla nausea.

    Da “ho visto la luce, ho visto la luce!!!”
    a “le cavallette”
    ai quattro polli fritti e una coca

    o “la baaaaanda” detto strascicato.

    Gran film.

    • La scena quando esce di galera, che lo tengono dietro la liena gialla, la prima volta mi ha fatto scompisciare, quando si appoggia poi al bancone :D

      Secondo me non è un musical, è una commedia musicale, ci si avvicina.

      John Belushi era mitico, peccato che è durato poco.

      Quando vado a trovare mia madre all’improvviso e lei mi chiede: “ma che ci fai qui?”, le rispondo: “Sono in missione per conto di Dio!” :D

      Non capisce che lei non l’ha mai visto, però a me fa ridere.

  3. Mi distraggo mezza giornata e tu te ne esci con sto pezzo di storia immortale!!! Mi hai rischiarato la giornata facendomi pensare a tutte le mitiche gag che sono presenti nel film. Anche io ripeto a pappardella il lungo elenco di scuse che Belushi inventa per Carrie Fisher ogni volta che devo giustificarmi di qualcosa, e a volte abbrevio dicendo solo “le cavallette!!!”

    A differenza tua, io lo conosco da quando ho memoria, mio padre è un patito del film e di musica, una combinazione letale per questo film!!!!
    Concludo domandandomi: ma quanto è deludente Blues Brother 2000???????????

    • Blues Brothers 2000 non l’ho voluto vedere, mi son rifiutato. Troppi anni, troppo inutile, troppo poco John Belushi

      In casa mia il cinema non era apprezzato, la musica men che meno… ho recuperato io negli anni :P

      :)

    • 2000 è godibile ma molto inferiore al primo… io comunque lo sopporto bene e non mi facci troppi problemi. È un po tipo Batman Forever o La Pantera Rosa con Steve Martin… non certo bellissimo ma non certo un disastro. È uno di quei film da guardare con gli amici senza criticarlo troppo.

  4. Ho sempre ADORATO the Blues brothers, la scena in cui John Belushi si toglie gli occhiali e fa gli occhi dolci alla fidanzata mi ha toccato l’anima quand’ero ragazzina, la scena in cui canta Aretha Franklin poi mi ha sempre fatto morire, la cantante più brava del mondo! Ma in realtà io amo i musical e trovo che le più belle canzoni in circolazione da sempre siano proprio quelle dei musical. Ad esempio il mio film preferito è Hair di Milos Forman del 1980 mi pare, canzoni meravigliose e una storia toccante, io alla fine piango sempre anche se l’avrò visto 20 volte.
    Se fai anche la recensione di Hair sarebbe il massimo!

  5. Primo: Joh Landis è un fottuto genio; funziona a corrente alternata, ma fottutissimo genio rimane. Con quello che ci ha lasciato, può permettersi altri dieci film di merda, che sempre nell’Olimpo rimane.

    Blues Brother l’ho visto da ragazzino in TV … ed è stato il film che mi ha fatto capire la serietà della comicità. Minimamente l’ho mai respirato come Musical, perché? .. perché non è un musical, semplice…

    .. Blues Brother è un inno all’anarchia della comicità e dell’arte, è meta-arte, poiché l’espressione artistica egli artisti trascende la realtà della rappresentazione; c’è chi recita, c’è chi appare come sé stesso. La realtà rappresentata non si fonde in un’altra parallela – come i Musical (quelli veri, tipo: West Side Story su tutti) sanno fare; bensì lo spettacolo si fonde in un’orgia musicale che a sua volta si fonde con i protagonisti che si fondono in una Band rappresentata, che in realtà sono una Band Vera…

    … BB .. è un inno alla libertà che la musica ha nelle vene; è un distruttore di convezioni artistiche; un dissacratore dei tempi comici; uno strafottente schiaffo morale al cinema di genere; un’impertinente visione dello spirito; un’oltraggiosa formula stilistica delle sceneggiature …

    …. ogni eccesso, in BB, è misurato al crescendo che la FUGA – in maniera strepitosa – fa da trascinatrice, come una valanga inarrestabile, sempre più grande, perché è la gravità a deciderlo, indi perfettamente a misura.

    In un certo senso, BB – è stata l’ultima pantomima sul grande schermo nell’epoca del sonoro; i due fratelli sono come scissi dalla realtà, la osservano e la vivono da una visione d’insieme distante, impersonale si potrebbe osare dire e questo è sublimato dal concetto di “missione di Dio”…

    … la maestria poi di saper infondere azione alle sequenze da parte di Landis e ineguagliabile. Con un montaggio di cesello, non sbaglia mai un colpo; basti rivedersi la scena finale de “Un lupo mannaro americano a Londra”.

    Un film che rasenta la perfezione. Ineguagliabile.

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