Labyrinth – Nuovo Cinema Amarcord

Labyrinth

Finalmente il Nuovo Cinema Amarcord riapre le porte per il Club Nostalgici nato settimana scorsa nei commenti di Piramide Di Paura.

Il film in programmazione oggi è Labyrinth, un altro film “minore”, un altro flop al botteghino, ma che ha dato molto alla generazione degli anni ’80, soprattutto in termine di sballo ormonale maschile e femminile e che, tra le sue pieghe, nasconde un piccolo risvolto horror.

Bando alle ciance e cominciamo la visione.

Labyrinth è un film del 1986, uscito in quegli anni dove si puntava molto sul portare al cinema i ragazzi.

Lo dico subito, Labyrinth è un film pieno di pupazzi con solo due attori in carne e ossa, quello che in genere viene definito “una favola moderna“, ma, a differenza di molti altri film più impegnati, è profondo e si spinge ad esaminare un tema a me molto caro: la paura di crescere.

Labyrinth è stato prodotto da George Lucas e scritto da Terry Jones, uno dei fondatori dei Monthy Python nonché autore di tutti i loro film di successo. La storia originale e la regia invece sono di , il papà dei Muppets, dei personaggi di Sesame Street, che in Italia sono meno conosciuti, nonché regista, in coppia con il mitico , del bellissimo, poetico e sfortunato Dark Crystal.

Jim Henson

Jim Henson con le sue creature di Labyrinth

Solo un bambinone mai cresciuto come Jim Hanson poteva portare sul grande schermo un film che parla del difficile passaggio dall’adolescenza spensierata all’età adulta piena di responsabilità. Lo fa nel modo più consono, con leggerezza, attingendo a tutta la letteratura che tratta l’argomento, come Il Mago Di Oz e Alice Nel Paese Delle Meraviglie, e ambientandolo proprio nel mondo delle fantasie dei bambini, pieno di magia, pupazzi, creature fantastiche e orribili allo stesso tempo.

Quel mondo incantato, quel terribile labirinto protagonista del film, funziona perché Henson si comporta da perfetto illusionista. Ai tempi i mezzi erano limitati, non c’era computer grafica che potesse supportare una tale rappresentazione, tutto doveva essere costruito e animato a mano, ma Henson ha la brillante idea di non cercare di nascondere gli effetti speciali, ma di mostrarli in primo piano, confondendo l’occhio dello spettatore che viene affascinato dall’insieme e si perde i piccoli particolari marginali che sono, appunto, gli effetti speciali, i pupazzi, le corde che li muovono. Si arriva al punto che non si nota che il coprotagonista del film, Gogol, è un nano con addosso una testa finta animata da 6 persone diverse.

Il design delle creature è affidato a Brian Froud, disegnatore inglese famosissimo per il libro Fate, scritto in coppia con Alan Lee. Alan Lee è stato uno degli illustratori che ha realizzato i bozzetti per la crazione della Terra di Mezzo de Il Signore Degli Anelli e Lo Hobbit di Peter Jackson.
Toby, il fratellino di Sarah, è interpretato proprio dal figlio di Brian Froud, Toby Froud.

Toby And The Goblins

Toby And The Goblins di Brian Froud

Certo, rivedendolo oggi, Labyrinth, perde quel fascino magnetico che aveva nel 1986 e i difetti, gli errori, le cose meno riuscite, saltano all’occhio subito, come la brutta scena di Sarah con il Popolo del Fuoco che le balla intorno, oppure alcuni effetti speciali sulle sfere di vetro maneggiate da Jareth.

Il film si apre esattamente come Alice Nel Paese Delle Meraviglie: Sarah entra in scena correndo su un prato.

Labyrinth - Sarah

Altro amore della mia vita… sì, sono volubile

Sarah è interpretata dalla bellissima . Appena entra in scena si capisce che sta facendo una specie di gioco di ruolo live… migliaia di nerd cadono ai suoi piedi nel giro di 30 secondi giurandole amore eterno.
Sarah è appassionata di fantasy, si capisce da camera sua, e deve curare il fratellino mentre il padre e la sua matrigna escono.
Già questo fa capire quanto Henson usasse le favole per criticare la realtà di quegli anni. Negli anni ’80 c’era il boom dei divorzi, delle seconde nozze e delle famiglie allargate con successiva crisi dei bambini (Kramer Contro Kramer è di 7 anni prima ed era un film che portava alla luce quel trend delle coppie sposate), e la matrigna è la tipica figura negativa delle favole.
Il fratellino, Toby, continua a piangere e Sarah desidera fortemente che venga portato via dai Goblin, così, dopo aver recitato la richiesta, Jareth il Re dei Goblin la accontenta e porta via il bambino, lasciando a Sarah solo 13 ore per attraversare il labirinto e recuperare Toby prima che venga trasformato in un goblin.

Labyrinth - Jareth

L’inventore dello stile Punk-New Romance-Emo-Goth…

Jareth è interpretato da un carismatico , già etereo di per sé, nel film acquista quest’aura magica e terribile, merito anche del suo sguardo bicolore.
Le sfere di cristallo con cui gioca Jareth nel film, erano fatte girare da un giocoliere, Michael Moschen, nascosto dietro Bowie.

Labyrinth - Michael Moschen

Che lavoro ingrato…

Il labirinto è l’insidiosa strada, piena di trappole, trabocchetti, indovinelli, personaggi bizzarri, che tutti dobbiamo attraversare per diventare adulti, lasciandoci alle spalle l’età della stupidera, i giochi fantasy, per andare incontro all’età delle responsabilità, recuperare il fratellino, proteggere la sua vita.

Lungo la via c’è gente che farà di tutto per farci desistere e portarci al punto di partenza, Gogol, mentre altri ci aiuteranno accompagnandoci nel viaggio, gli amici, Bubo e Sir Didymus. Gli anni ’80 erano anche segnati dall’eroina, trappola mortale per molti ragazzi deboli, nel film Sarah viene tentata, come Biancaneve, da una pesca avvelenata che le fa perdere la memoria e di vista l’obiettivo, riportandola nella sua stanza dove può giocare in eterno senza nessun fratellino a cui dover badare. Ma Sarah non ci casca, si ribella, la stanza crolla e lei può riprendere il viaggio.

Mi ricordo che quando lo vidi da piccolo, una delle scene che più mi impressionò, in un misto di paura e attrazione, era il Pozzo delle Mani dove Sarah cade e le mani, assumendo forme di facce, le pongono il quesito di dove voglia andare, se su o giù.
Altra mia scena preferita è quella nella Gora dell’Eterno Fetore, una palude puzzolente, dove giganteschi sfinteri emettono gas nauseabondi… questa perché mi faceva molto ridere.

Escher - Labyrinth

Bella, infine, l’ultima scena che si svolge in un quadro di Escher.

Labyrinth - Escher

Prendimi se ci riesci

Tutti i luoghi, i personaggi e i riferimenti del film vengono dai libri, pupazzi, quadri, disegni, lampade presenti in camera di Sarah, lasciando il dubbio finale che l’avventura che lei affronta sia tutta un frutto della sua immaginazione. Anche le parole che usa per sconfiggere Jareth alla fine sono le stesse che pronuncia all’inizio del film, mentre gioca.

Ma se invece quello che abbiamo visto non fosse tutto un sogno, ma solo una parte della storia?

Jareth è una figura sicuramente affascinante, ma è al contempo tragica. È un personaggio triste e solo, Re di un popolo orribile a cui non appartiene. E se Jareth ogni tanto rapisse un bambino solo per trovare la donna della sua vita che lo liberi da quella maledizione?

Sarah legge Labyrinth

La domanda non è banale. All’inizio del film, Sarah usa un libro che si chiama The Labyrinth da cui prende le parole per sconfiggere Jareth e, tra i libri che ha in camera, si scorge un libro: Outside Over There di Maurice Sendak che parla proprio di una ragazza che deve recuperare il fratellino rapito dai goblin.

Outside Over There

Quando Sarah incontra Gogol che uccide le fate, appena fuori dal labirinto, lei gli dice: “Sei orribile!

Gogol: “No, io no. Io sono Gogol. E tu chi sei?

Sarah: “Io… Sarah!

Gogol: “Me l’immaginavo…

Come se ci fossero già state altre Sarah da quelle parti. Se così fosse, Jareth, rapendo i bambini, avrebbe già attirato altre ragazze nel suo labirinto, molte delle quali hanno fallito l’impresa e un paio hanno superato la prova, raccontando poi la loro storia che è finita sui libri prima descritti.
In questo caso molti dei goblin di Jareth sarebbero poveri bambini trasformati.

Labyrinth - Jareth e Sarah

Tutto potrebbe avere senso, d’altronde Labyrinth è il luogo Dove Tutto È Possibile.

 

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

60 pensieri su “Labyrinth – Nuovo Cinema Amarcord

  1. Ho upgradato appena due giorni fa il mio dvd con il bluray. Rovinai il nastro della videocassetta per quante volte lo vidi. Adoro questo film, lo rivedo sempre con piacere…

      • Si si, piaciuto, sono d’accordo praticamente su tutto, acnhe sul fatto che a rivederlo ora un paio di scene sono fastidiose (in particolare quella con il popolo del fuoco, che mentre il resto degli effetti era volutamente “a vista”, in quella scena ci fu un secondo me pessimo uso del bluscreen).

        • La scena del Popolo del Fuoco, più che un pessimo uso del blue screen, è un pochino gratuita.
          Poi certo c’è che il fotomontaggio sullo sfondo non era granché, però erano altri tempi e gli effetti dovevano farli per forza così :)

          • No, ma per carità, è ovvio che fossero altri tempi, è che a vederla adesso rimane posticcia a differenza del resto del film. Insomma, è l’unica pecca del film, secondo me. Che poi da bambino li adoravo (“ARBITRO, RIGOREEEE!”)…

  2. Questo film l’ho adorato, e a momenti odiato (a causa del periodo dimmerda della mia vita che mi ricorda).

    Fa sempre piacere leggere post così…

    In preda alla malinconia che è insita in ogni vero membro del Club dei Nostalgici vorrei anche ringraziarti per quello che fai. Alla fin fine non sei mica obbligato a scrivere un post al giorno. Quindi grazie per l’impegno che ci metti

    Dopo questa disarmante leccata di culo torno nel mio loculo a lavorare

    Buona giornata a tutti!

    • La malinconia è insita pure nel film, non son riuscito a scrivere un post più allegro, purtroppo :D

      Prego, lo faccio con piacere, sbattimento, ma piacere.
      Poi se apprezzate son soddisfatto XD

      Lavora, schiavo! :P

  3. Con questo hai toccato uno dei film che ha segnato la mia infanzia! Anche io lo guardo tutte le volte che posso e tutte le volte ritorno bambino ogni singola volta tanto e mi piace! Mi piace perchè non sento il bisogno di chissà quale effetto speciale per sognare, ma basta che un film sappia farmi volare e questo film ci riesce! Stimola la mia parte di bambino che spero non muoia mai! Considera che ancora ci facciamo le citazioni con mio fratello e che stavamo progettando con amici di mascherarci per carnevale come i protagonisti del film… io naturalmente farei Bubo!!! :D
    Anche io trovavo divertente la Gora dell’eterno fetore e Sir Didymus (con il suo modo di interloquire) o le porte che si trovano nel labirinto (sia quelle che sembrano i fanti delle carte da gioco, sia quelle con i battenti in bocca e negli orecchi) o anche il popolo del fuoco o la scena della caduta con le mani che fanno i volti… effettivamente lo trovavo tutto abbstanza divertente o affascinante e non mi ha mai fatto veramente paura in nessuna sua parte… ma ne riconosco una componente terrificante che strisciava dietro tante rappresentazioni. Non che fossi un impavido bimbo… forse ero solo meno impressionabile negativamente che positivamente!!! Tutto tranne David Bowie che effettivamente invece mi ha sempre impressionato abbastanza in questo film… Bravo David, bella prova… spaventare così bimbi inermi!!! :D
    Comunque considerando che è un film in cui cantano (ed io ODIO i film in cui cantano), mi è sempre piaciuto un sacco lo ammetto!!!

    Grazie MrC per questo articolo, grazie per avermi fatto ricordare questo film ancora una volta e grazie per l’impegno e la passione che ci metti e che traspare da quello che scrivi e da come lo scrivi!!!

    • Prego Anadol, ce la metto tutta perché mi piace, poi rivedermi i vecchi e andare a vedere cosa c’è dietro è sempre un piacere, se non fosse per il blog probabilmente non lo farei e questo sarebbe male :D

      A me il Pozzo delle Mani ai tempi mi colpi in modo impressionante, ci pensai per giorni. Però io da bambino mi facevo prendere e trasportare dai film… quando parlerò di “altri” vecchi film capirai le tragiche conseguenze di quella cosa, tra cui il mio attuale distacco e l’affrontare il film in modo più razionale, ma quando non dormi e hai incubi per settimane si innesca un meccanismo di difesa per proteggersi :D

      • Io ancora oggi mi faccio trasportare dai film… lo chiamo “staccare il cervello” e di solito mi fa apprezzare molti, moltissimi film! E quelli che non riesco a vedere nemmeno così sono proprio pessimi…
        Comunque ho capito cosa mi dici e devo dire che onestamente nonostante alcuni film mi impressionassero non sono mai stati capaci di spaventarmi tranne un paio di film horror…
        Film tipo questo non mi sono mai stati ostici, forse perchè abituato alle arti figurative in genere, anche a quelle più strane, da un padre molto estroso e fantasioso.

        Attendo con ansia i prossimi appuntamenti con questo “Club dei Nostalgici”… Ci sono dentro fino al collo con tutte le scarpe!!!

        • Io mi sa che ho troppa fantasia e sono troppo empatico, dico sul serio, non sai gli attacchi d’ansia che ho avuto anche vedendo i telefilm. E ti parlo pure di robe recenti… mi devo far vedere.

          Comunque, settimana prossima, un film “più leggero”, ma che ho adorato alla follia :D

  4. E due…
    Manco questo ho visto.

    Vabbè, diciamo che questo non è proprio il mio genere,
    e non lo era neanche nel 1986.

    Io ero un bimbo da Rambo e Terminator.
    E Cobra…
    (da piccolo, avrò detto 7 milioni di volte

    “tu sei il male, io sono la cura”)

    Il fantasy non era contemplato.

    Botte da orbi
    e sangue a fiumi.

    E sono venuto su una bellezza…

    (che poi, scherzi a parte, uno vede un bambino che guarda film del genere
    e si preoccupa per il suo futuro

    e invece, oggi, sono per la totale non violenza)

    • Non era neanche il mio genere di film quindi lo vidi con riluttanza, è un gioiellino nel suo genere! Sì anch’io dovrei essere violenta e sanguinaria a giudicare dai film che mi piacciono e invece… :D

      Mi unisco ai ringraziamenti (che non saranno mai abbastanza) per tanta dedizione e preparazione…un ennesimo ottimo post! :-))

      • Sai cosa,
        all’epoca vedere un film dove non scorressero ettolitri di sangue equivaleva a giocare con le bambole

        nè più, nè meno.

        Film violenti ed horror
        era il machismo e la virilità secondo noialtri idioti bambocci
        distanti anni luce dalla pubertà.

        Il coraggio di vedere un film “di paura”
        (alle elementari la parola “horror” era poco usata, diciamo così)

        ce l’avevano in pochi.

        Gli altri, i cagasotto
        (di cui io ero alfiere, sotto sotto)

        avevano pronta la scusa che

        “li fanno troppo tardi” (autocit. vintage).

        Si sa,
        i bambini sono politicamente scorretti.

        Se vedevi un fantasy anziché un Rambo o un Brus Liiiii a casaccio
        eri una mezza sega
        una femminuccia.

        Che ci vuoi fare
        i bambini sono politically scorrect

        e nel 1986
        non facevano eccezione.

        Anzi.

        • Io ho avuto “la fortuna” di avere un cinema dell’oratorio vicino casa, dove i miei mi mandavano a occhi chiusi così almeno non rompevo i coglioni in casa :D

          Mi sono visto un sacco di film di tutti i generi… poi a casa mi guardavo di nascosto gli horror, che i miei non volevano, e non ci dormivo la notte… sì, sono un cagasotto pure io :P

    • “tu sei il male, io sono la cura” .. mamma mia che reminiscenze!! … COOOBRAAA!!! :))) .. e a proposito della tua ultima considerazione, c’è un aneddoto che riguarda Clint Eastwood quando, all’ennesima intervista faziosa, dove veniva tacciato di portare violenza coi suoi film, lui, in soldoni, se li levò dalle palle rispondendo così:

      – sono nato in un epoca dove siamo cresciuti a suon di film Gangstern e Rapine, e gli unici delinquenti che ho conosciuto erano due coglioni che non andavano mai al cinema.

    • Eh, ma non è possibile! Che brutta infanzia che hai avuto! :D

      Vediamo se riesco a fare filotto e parlare solo di film che non conosci :P

      Comunque i vari film di Stallone e Schwarzy sono in programma, così poi puoi mandarmi a quel paese con cognizione di causa :D

      Comunque spero di averti almeno instillato un minimo di curiosità per andare a vederli questi film… spero…

  5. Un altro spaccato degno dei cuori che furono. Balla lì :) Una curiosità Chreddy: gli occhi di Bowie non sono bicolore; lui rimase ferito in una rissa e una pupilla rimane sempre molto più aperta dell’altra, tale da far sembrare, di primo acchito, che lui abbia occhi con colori diversi, ma non è così.

    Bowie perfetto nel ruolo, chi meglio di lui?

    La Connelly? .. eh BEH .. che dire, con lei si passano tutte le emozioni, da quelle romantiche a quelle di infatuazione, ai pruriti più adolescenziali fino ai desideri più sessuali adulti, fino a rimanere cotti come una pera. Peccato ora si sia buttata in una sorta di anoressia ma credo che trovarsela di fronte, con quegli occhi, io potrei svenire o mi cadrebbe la famosa mandibola… e poi, perché!?.. in C’era una volta in America? .. lì è roba quasi hard-core.

    Bell’articolo, e sempre interessante. Un mondo, quello di questi film, che per essere rappresentato “pretendeva” e faceva sì che gli artisti si mettessero in moto in processi paradossalmente più legati alla realtà. Sfruttando tutto il mondo dell’immaginario conosciuto e spremendo i sogni, quelli genuini, rarissimamente morbosi.

    A me come film, non mi ha intrippato molto, devo dire la verità, anche se ragazzino; come per gli Ewochs (si scrive così?) de Il ritorno dello Jedi – i pupazzi non mi davano sufficiente magia, mentre per un film come Piramide Di Paura il discorso si metteva più in linea con la magia e il mistero, non ultimo, e tu lo sai benissimo, i Goonies.

    Me lo riguarderò volentieri; alla luce di questi commenti e dell’articolo sarà certo più bello gustarselo :)

    • Guarda Labyrinth, se devo essere sincero, non è tra i miei preferiti in senso “generale”, ma quando lo vidi ero piccolo e mi colpì tantissimo a livello di effetti e di “giochi di prestigio” ottici. Mi risultava talmente incredibile vedere sullo schermo quei pupazzoni che si muovevano e parlavano e, ai tempi, erano così veri, che me ne innamorai… oltre a Jennifer Connelly che tutt’ora rimane il mio archetipo di donna :D
      Ti dirò un segreto (di Pulcinella) in C’Era Una Volta In America la scena in cui si spoglia non è lei, ma una controfigura, a quel tempo era troppo giovane per apparire nuda, sebbene da dietro, in un film :D

      Per il resto ti ringrazio e gli altri film arriveranno… spero :D

      • NUUUOOOOooooo .. perché ora non voglio metterci la mano sul fuoco; tanto tempo fa mi vidi gli inserti speciali e si parlava del fatto fosse proprio lei nella sequenza. Ti ricordi da dove hai preso le informazioni (?) che vado a curiosare. Sono talmente innamorato che ho visto quello che volevo vedere :D

        PS – il mio archetipo è la Portman e la Scarlett, mannaggia a me

        • Mi pare proprio negli speciali dell’edizione speciale del DvD lo dicevano che la scena l’aveva fatta anche la Connelly, ma poi era stata rigirata con una controfigura al posto di Jennifer e inserita la controfigura nel film.

          Googolando ho scoperto che la contofigura si chiama Margherita Pace :)

          Beh, la Scarlett e la Natalie non le butto mica via, anzi…

  6. “Stupidera”… ma quanti anni era che non sentivo più usare questa parola? *.*
    Anche solo per questo ho adorato il post!!!
    Ma torniamo seri (ma quando mai? Mwahahahahahah)… Labyrinth, purtroppo, ce l’ho in mente parecchio incasinato… è uscito prima che nascessi e l’ho visto che avevo forse sei anni, quindi i ricordi sono piuttosto vaghi, ma grazie a questo post, ora riesco a rimettere un po’ in ordine il casino che avevo in testa!!!!
    Sinceramente, la cosa che mi è sempre piaciuta tanto sono proprio i “pupazzi” che popolano la storia… è uno di quei film come Dark Crystal (evviva!!!! qualcun altro che lo ha visto) o La Storia Infinita e altri, che al momento non ricordo, che fanno sorridere anche per gli effetti speciali che però riescono in un certo senso a distrarre lo spettatore e, per quanto mi riguarda, a far dimenticare che hai davanti un enorme marionetta pelosa…
    La storia, comunque, per il momento non sarei in grado di dire cosa ne penso con esattezza, ma credo che presto andrò a cercarmelo in streaming o in qualche buco della biblioteca e me lo riguarderò… chissà come lo guarderei adesso che sono “grande”…

    • Eh, “l’età della stupidera” era un mantra in casa mia… mi sono portato dietro ‘sta cosa fin oltre l’età adulta. :D

      Di Dark Crystal poi ne parlo nelle prossime settimane, che secondo me è da riscoprire ;)

      Anche a me questi film avevano il potere di farmi dimenticare i “pupazzi” e credere di vedere creature vere. Non sai quanto ho desiderato avere un Bubo tutto per me… e poi una Jennifer Connelly tutta per me, ma ero già più grande :D

      Riguardare questi film con gli occhi di quando ero piccolo è sempre un piacere… poi appena spengo torno grande e li analizzo, ma per quell’ora e mezza sono sul divano con le ginocchia sbucciate e il moccio al naso, incantato :D

      • poi appena spengo torno grande e li analizzo, ma per quell’ora e mezza sono sul divano con le ginocchia sbucciate e il moccio al naso, incantato :D

        ___________________________________

        Dici ‘ste cose
        e poi pretendi che io non parta col mio solito commento nostalgico

        (bugia, non lo pretendi, ma ci sta bene nel discorso).

        ‘orcoboia (cit.)
        c’è rimasto solo questo…
        il ricordo di quel tempo

        dove ogni giorno era la continuazione di quello prima
        dove c’era sempre qualcosa di bello da fare
        dove non ti rompeva le palle nessuno
        dove l’estate, sì, era l’estate
        dove il Natale era il Natale, e me li ricordo tutti
        dove non c’erano ricchi, poveri, colti, ignoranti, non c’erano classi, non c’erano nemici, ognuno era solo e sempre il pezzo di una grande scacchiera

        dove una figura di merda era quasi d’uopo, ogni tanto.
        dove ci si alzava senza pensieri e ci si addormentava pieni di emozioni
        dove credevi che saresti rimasto piccolo per un tempo tendente all’infinito

        dove c’erano persone care che ora non ci sono più
        dove era sempre tutto perfetto, e quando non lo era, c’era sempre qualcuno che pensava a sistemarti tutto.

        dove, con poco, potevi essere l’eroe del giorno .

        Ci sono rimasti solo questi film a supportare i nostri ricordi di quel tempo,
        che nel mio caso ricordo giorno per giorno
        e, invece poi, non so cosa ho mangiato ieri.

        Questo è quanto.

        Grazie dello spazio concesso
        e grazie per la rubrica amarcord.

  7. Fantastica recensione, a parte le superchicche (non sapevo che Brian Froud avesse disegnato i vari mostrilli) la tua analisi mi ha ricordato quanto fosse stato importante per me questo film.
    Proprio come la protagonista, da ragazzina vivevo di letteratura e fantasia. Inoltre i miei si separarono proprio nell’86 e un paio di anni dopo mio padre si risposò ed ebbe un’altra figlia. Questo film (e tanti altri di quell’epoca) mi aiutarono a “sopravvivere” a quel periodo devastante, ma non avevo pensato a quanto Labyrinth mi avesse davvero toccato, fin quando non ho letto il tuo post. ^__^

    • Ciao Chiara, benvenuta!

      Pure io son passato, anche se non direttamente, attraverso un brutto divorzio durante quel periodo e questi film mi facevano sembrare le cose un po’ più normali, cose che capitavano un po’ a tutti e quindi non c’era niente di male.
      Magari è sbagliato, ma mi è stato d’aiuto.

      Mi ha fatto piacere di aver dato quel quid in più ad un film che sicuramente conoscerai a memoria :D

      Quando vuoi tornare sul blog, a me fa solo piacere… :D

      • Ciao MrCheddy, scusa se non mi sono presentata… :D
        Leggo con gusto il vostro blog da qualche mese (me l’ha fatto conoscere Anadol) e non vedo l’ora di leggere altre recensioni sui filmi anni ’80. In assoluto i migliori.
        :)

        • Ah, sei amica di Anadol, piacere :D

          Per le rece (che poi recensioni non sono, visto che non sono un critico, né un giornalista, ma solo un cazzone con un po’ di tempo libero) ne metto una alla settimana, così non ammorbo nessuno. :D

          Se hai film di cui vuoi che parlo, chiedi pure ;)

          • I “cazzoni” (ma io preferisco il termine “appassionati” :D) li preferisco di gran lunga a qualsiasi critico.
            Vai a richieste? Che ne pensi di Navigator? O di Explorers, o D.A.R.Y.L (Barret Oliver mi ha condizionato l’infanzia).

            Insomma: fantasy è bello, ma fantascienza è meglio! ;)

            • Ahahahahah, sì in effetti meglio dire “appassionati” che l’altra parola, nella frase, potrebbe dare adito a fraintendimenti :D

              Intendevo che non essendo nessuno, non mi fregio di alcun titolo, se non di uno che lo fa per divertimento :D

              Sìsì, quelli citati da te sono tutti film in lista, intendevo qualcuno di particolare.

              Comunque una ragazza che cita Navigator, Explorers, D.A.R.Y.L. e Barret Oliver e poi dice: Fantasy è bello, ma fantascienza è meglio! è la prova scientifica e matematica che Dio esiste :D

              • Io avevo capito cosa intendevi :D

                Un film in particolare? Ho una lista chilometrica di film di cui vorrei sentir parlare. Ma adesso che mi ci fai pensare, uno mi ha davvero turbato e causato sogni bizzarri per anni. Peccato non ricordo il titolo. Era certamente anni ’80 o forse prima, e ricordo una nave spaziale bloccata sul ciglio di un buco nero.

                Se riesci a capire di quale film parlo, sei un grande.
                Per il resto, lo prendo come un complimento :D

                    • Io e te andreamo molto d’accordo :D
                      Nel giro di 5 post hai citato tutte le cose che amo, a partire da Black Hole

                    • Siamo poche, ma ci siamo! Devo dire che ho avuto delle gran belle influenze, ed è bello trovare persone cresciute con gli stessi idoli.

                  • Adesso non ti vantare :D
                    ma grazie per il titolo.

                    Poi il “tuo mondo”, probabilmente è lo stesso in cui sono cresciuta io. Magari Meccano e videogiochi in cassette che ci voleva una vita per caricarli? :D

                    • Eh, allora sì… il mondo era quello… meccano poco perché avevo la versione dei bambini poveri con poche astine e non ci potevo fare niente più che un rettangolo o un trinagolo XD Giocavo più con il piccolo chimico ed esperimenti con sciampoo, caffè, olio e manganite solforosa… che poi non succedeva niente :P

                      Però aspettare un pomeriggio che caricasse un gioco per farci 2 partite, beh, era la tipica giornata dopo la fine della scuola :D

                    • Io e mio fratello caricavamo una cassetta, poi scendevamo in strada, mangiavamo un gelato, tornavamo su, giocavamo con l’amiga due minuti e poi tutto daccapo perché bisognava caricare u’altra cassetta. Ma era uno sballo. Il mio videogame preferito era Willy the Beamish: ben 13 cassette O.o

                    • Lungi da me contraddirti… ma l’Amiga non era a cassette, ma a dischetti da 1,44″… e Willy è un gioco degli anni ’90 mi pare…

                      Il Commodore64 era a cassette, mi ricordo che con il mio amico Peo mettevamo a caricare, dopo aver settato l’Azimuth, poi mentre girava giocavamo ad altro, tipo indovina chi o battaglia navale elettronica, e finalmente ad un gioco per il commodre, che puntualmente ci faceva schifo XD

                    • Vero. Infatti avevamo entrambi, sia amiga che c64. E poi vuoi che mi ricordi queste finezze? Non sono mica un’ingegnere! :D

                      E Willy, primissimi anni ’90, era a cassette. Quasi certa.
                      Quasi.

  8. A proposito di film violenti:

    ho visto 13 assassini di Miike.

    Devo decidere se è una boiata o un capolavoro.
    Parti molto belle e altre stucchevoli.

    Tra l’altro, è quasi soft rispetto al suo standard

    (ricordiamo tutti Marylin Manson che dice a Miike:
    “sei troppo estremo per i miei gusti”).

    Il migliore

    (o peggiore, a seconda dei punti di vista)

    rimane Audition.

    • Mai visto, ma se è tipo Hostel non ce la farei (al di là della qualità del film) se è un film di paura inteso di incedere sulla sofferenza fisica nonché anatomica direi .. non ce la faccio

      • No, DDD, non è tipo Hostel. E’ un Wuxia, un film di vendetta tra samurai e ninja, che si svolge in un paesino giapponese… almeno l’ultima parte.
        Ci sono spadate e morti atroci, ma non è splatter.

        • Penso che treddì prendesse Hostel non tanto come genere,
          ma come tara per il livello di violenza fisica.

          Dunque: 13 assassini, se vogliamo, è abbastanza “soft” per essere di Miike

          a parte una scena di una tizia mutilata a tutti e 4 gli arti
          più la lingua
          e un massacro a colpi arco e frecce.

          Ah già, e un paio di teste mozzate prese a calci.

          Quello che veramente sconsiglio
          (a livello di violenza, se sei sensibile)

          è, appunto, Audition, dello stesso regista.

          La prima parte è un film “normale”, anche un po’ lento, se vogliamo
          poi inizia ad “avvertirsi” qualcosa

          gli ultimi trequarti d’ora è di una violenza imbarazzante.

          Guarda, io Hostel l’ho visto in scioltezza,
          ma quello qualcosa mi ha lasciato.

          Roba che Tarantino in confronto può farsi distribuire dalla Disney.

          • Non so come dirla perché è il mio inconscio che comanda. Ad esempio, io soffro l’altezza, ho la fobia. Però quel senso di vuoto che mi dà una certa altezza non è definibile, magari a 4 metri potrei cagarmi addosso e a 50 no. Dipende dal contesto. Non so se l’analogia possa funzionare… è più come dice Satanasso, se c’è una violenza in cui si incede per il gusto della sofferenza, allora mi assale un fastidio che non so gestire e me ne devo andare. Se la storia è veramente coinvolgente e la plausibilità governa le sequenze, allora riesco ad accettare la violenza. Un confine labile che non sono capace di razionalizzare.

    • 13 assassini l’avevo visto al cinema, se devo essere sincero non mi era dispiaciuto, ma non mi aveva lasciato molto. Infatti ora mi ricordo solo qualche scena e la trama generale, niente di più :P

  9. Anche io sono cresciuta con Labyrinth, da quando vidi il trailer (avevo 6 anni mi pare) feci di tutto per farmi portare a vederlo al cinema… la sorte mi fu avversa e per un motivo o l’altro non riuscii a vederlo al cinema..divenne un’ossessione… appena usci’ in vhs ( e all’epoca qui in zona c’era solo un videonoleggio a 18km da dove vivo..!) ricordo che lo noleggiai e rimasi incantata… mio zio che aveva 2 videoregistratori mi copio’ la cassetta e io la guardai centinaia se non migliaia di volte… avevo anche il vinile con la colonna sonora e il libro…. ero davvero fanatica… pochi film mi fecero quest’effetto… oltre a Labyrinth ero innamorata di “Legend” e di “Splash una sirena a Manhattan”

    • Ciao Maddy, grazie mille per la tua testimonianza e spero che il post sia piaciuto anche ad una fan sfegatata come te :D

      Io mi ero fatto regalare un lettore di VHS per duplicare i film che noleggiavo :D

      Se vuoi leggere anche gli altri film del Nuovo Cinema Amarcord, a me fa solo piacere. Torna presto ;)

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