Stand By Me – Ricordo Di Un’Estate – Nuovo Cinema Amarcord

Stand By Me

Quando devo scrivere un post del Nuovo Cinema Amarcord mi rivedo sempre i film di cui devo parlare, un po’ per rinfrescarmi la memoria, un po’ per rinfrescare le emozioni che quei film mi avevano suscitato alla prima visione

Purtroppo ci sono film che non reggono il tempo e rivederli a distanza di tutti questi anni è una mazzata, me li ricordavo bellissimi e mi accorgo che così belli non sono. In genere ne consegue che poi io non sappia mai cosa scrivere.

È il caso del film di cui avrei dovuto parlare oggi: ho fatto fatica a rivederlo e sullo schermo del PC le righe aumentavano con una fatica ed una lentezza spaventose. Poi, per fortuna, ieri mi è capitato tra le mani un altro film: Stand By Me – Ricordo Di Un Estate e il post si è praticamente scritto da solo, perché di cose ne ho da dire, per la gioia del Club Nostalgici.

È il 1986, un periodo in cui i cinema, in un modo o nell’altro, sono pieni di spensierati ragazzini spielberghiani che vivono mirabolanti avventure a lieto fine.

All’improvviso esce un film pieno di ragazzini che non sono per niente spensierati e il lieto fine è un lontano miraggio: Stand By Me – Ricordo Di Un Estate.

Il film è tratto da un racconto di Stephen King intitolato Il Corpo e incluso nella raccolta Stagioni Diverse.

Stagioni Diverse contiene 4 racconti: Rita Hayworth E La Redenzione Di Shawshank, Il Corpo, Un Ragazzo Sveglio e Il Metodo Di Respirazione.
Dai primi tre racconti sono stati tratti altrettanti film: Le Ali Della Libertà, Stand By Me – Ricordo Di Un Estate e L’Allievo. Il quarto racconto è abbastanza brutto anche per Hollywood, che di solito è di bocca buona.

Stand By Me - Cast

Insieme a pochi altri romanzi, come Dolores Claiborne, Il Miglio Verde, Cuori In Atlantide (il racconto, non l’omonima raccolta, né l’omonimo film, ma questa è una storia un po’ lunga), i primi tre racconti di Stagioni Diverse sono la dimostrazione che se King non si fosse incaponito con l’horror sarebbe passato ai posteri come uno dei grandi scrittori americani moderni. Non per niente i film tratti da questi romanzi e racconti sono quelli più riusciti, a differenza della maggior parte dei film tratti dai suoi libri horror.
Questo era solo per esprimere il mio pensiero su King, uno scrittore che ho amato tantissimo e che poi ho odiato ancora di più.

Però non voglio parlare di King, ma di Stand By Me, il film diretto da Rob Reiner che ha una chimica incredibile.

La storia è semplice: quattro ragazzini vengono a sapere che il cadavere di un loro coetaneo giace nel bosco e decidono di andare a vederlo per poi denunciare il ritrovamento e diventare famosi. Il viaggio che affrontano per raggiungere il corpo, una versione riveduta e corretta in salsa macabra de Il Mago Di Oz, li segnerà, cambiandoli, in un modo o nell’altro.
Il film non è la metafora del passaggio dall’essere bambini all’età adulta, bensì descrive quel momento topico in cui ci si rende conto che il mondo non è quel posto idealizzato che credono i bambini, carico di giochi, leggende e storie, ma è un posto concreto e reale in cui le illusioni si scontrano con una realtà arcigna e molto poco mitica.

Stand By Me - Il Viaggio

La strada di mattoni gialli

I quattro ragazzi cominciano con lo scoprire che il malefico e terribile cane Chopper, che, leggenda vuole, il suo padrone Milo aizzava contro le persone all’urlo: “Chopper alle palle!“, in realtà è solo un bastardino rumoroso e anche Milo urla solo: “Chopper, addosso!“.

Si passa per la perdita di fiducia nelle istituzioni, non sono sempre buone e oneste che, avendo l’occasione, tradiscono e agiscono per un loro tornaconto personale.
È tutto nel racconto di Chris Chambers sui soldi rubati a scuola: lui li ha restituiti alla maestra, ma lei, approfittando della brutta fama del ragazzo e della sua famiglia, se li tiene, che tanto nessuno avrebbe creduto a Chris, colpevole perfetto e senza speranza di redenzione.

Stand By Me - Asso Merrill

Asso Merrill, per i bulli non tifa nessuno

Fino al faccia a faccia finale con il bullo Asso, Kiefer Sutherland, e i suoi scagnozzi, in cui i protagonisti scoprono che non sono così terribili da fronteggiare, che anche loro hanno paura, e pistola alla mano, li cacciano.

Come spesso accade nei libri di King, i quattro ragazzi di Stand By Me sono degli outsider che vivono ai margini della società.

Stand By Me - Gordie

Gordie Lachance, Will Wheaton, è un ragazzino che cerca l’approvazione del padre. Dalla morte di suo fratello maggiore, John Cusak, una promessa del football famoso in tutta Castle Rock, suo padre non fa altro che rimproverare a Gordie di non essere come il fratello. Gordie diventa un ragazzino invisibile, i suoi non lo considerano e, anzi, lo trattano come se fosse una cosa fastidiosa che gira per casa.

Stand By Me - Chris

Cris Chambers, River Phoenix, è l’ultima produzione di una famiglia di poco di buono e, in quanto tale, viene automaticamente considerato feccia in città. Il suo desiderio è di andarsene dove nessuno conosce il nome e la reputazione dei Chambers per riuscire a esprimersi. È il leader del gruppo ed è l’unico che stimola Gordie spingendolo e motivandolo nel suo desiderio di diventare scrittore.

Stand By Me - Terry

Terry Duchamp, Corey Feldman, è un pazzo figlio di un pazzo. Vive nel mito del padre, che nella Seconda Guerra Mondiale ha partecipato allo sbarco in Normandia, nonostante egli abbia bruciato un orecchio a Terry spingendogli la faccia contro una stufa accesa e ora viva rinchiuso in un manicomio.

Stand By Me - Vern

Vern Tessio, Jerry O’Connell, è un ragazzino senza né arte né parte: entusiasta, sognatore, impacciato e in sovrappeso è la vittima preferita di tutti, anche dei suoi stessi amici, che sono più maturi e disincantati di lui.

Le differenze con il racconto di King sono davvero minime e quelle più eclatanti sono due. La prima è il cambio di prospettiva e di protagonista. In Il Corpo il protagonista è Chris Chambers e Gordie è solo il narratore, mentre in Stand By Me film il protagonista diventa proprio Gordie che ci racconta la vicenda dal suo personalissimo sguardo.
La seconda è il finale diverso: nel libro tutti i protagonisti, tranne Gordie, muoiono in diverse circostanza, invece nel film l’unico a morire è Chris Chambers.

Chris riesce ad andarsene da Castle Rock e a diventare avvocato, ma viene accoltellato alla gola fuori da un locale per essere intervenuto come pacere in una rissa.
Sette anni dopo il film, River Phoenix muore fuori da un locale di Los Angeles per overdose.
L’ultima scena in cui si vede nel film, dove sparisce salutando Gordie, acquista improvvisamente una valenza ancora più drammatica.

Anche Corey Feldman, divenuto famosissimo negli anni ’80 per tutti i film a cui ha partecipato, è precipitato nel tunnel dell’alcol e della droga, ma, in qualche modo, è riuscito a salvarsi, senza però recuperare la notorietà che aveva un tempo.

Stand By Me – Ricordo Di Un’estate è arrivato in Italia solo nel 1987, anno in cui si è aggiudicato l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale, e io l’ho visto la prima volta quando l’hanno dato in Tv. È stato il film che mi ha spinto a leggere Stephen King, un libro dopo l’altro.

Stand By Me - Richard Dreyfuss

Rivedendolo ora capisco quanto un film del genere, al momento della sua uscita, possa essere stato di rottura con la produzione che c’era in quegli anni. Come dicevo all’inizio, quelli erano gli anni in cui i ragazzini al cinema spopolavano e riflettevano l’edonismo e lo sguardo ad un futuro dorato tipico degli anni ’80. Stand By Me invece riporta tutto alla cruda realtà in cui ad un certo punto le speranza si infrangono sul muro delle disillusioni e non sempre quello che si sogna poi si realizza davvero.
Questo film è l’anti Goonies.

Lo ammetto, sono innamorato di questo film e vorrei aver vissuto un’avventura come l’hanno vissuta i quattro protagonisti. Vorrei avere amici come loro, ma oggi, chi li ha?

 

Tutti i film del Club Nostalgici:

Nuovo Cinema Amarcord

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

36 pensieri su “Stand By Me – Ricordo Di Un’Estate – Nuovo Cinema Amarcord

  1. la discesa verso l’oblio di King è rispecchiata perfettamente nella saga della torre nera.. il primo epico (un centinaio di pagine?) e l’ultimo non l’ho nemmeno letto (dieci volte tanto di pagine dal primo)..

    ammetto di non aver mai letto Stand by me ed è una mia clamorosa colpa.. vedrò di rimediare al più presto.. il film è uno dei capolavori assoluti anche per me.. ci pensavo l’altro giorno.. è un film.. non ci sono spiegoni.. o lo capisci o fai a meno.. (anche se è davvero basilare nella sua complessità) non ci sono effetti speciali.. c’è solo una storia e la si racconta con delle immagini in movimento.. santa pace ma è diventato davvero così complicato al giorno d’oggi?

    leggendo gli ultimi libri di king.. si..

    • King, purtroppo, è rimasto vittima di se stesso e del genere. Ad un certo punto qualsiasi cosa avesse il nome di King sopra era osannato e vendeva un sacco. Avrebbe potuto vendere come best seller anche la lista della spesa.

      Si è rovinato, peccato.

      Per Stand By Me non ho usato la parola capolavoro, ma è quello che penso sia. Molti lo sottovalutano, in realtà non l’hanno mai visto per bene.

  2. Affronto con passione questa bella critica. Esprimo qualche riserva, ma che non inficia la delicatezza dei concetti trattati dal Mister.

    Mister – non puoi scrivere che le riserve sono minime, se poi recuperi con un “eclatatante” che in realtà è proprio una questione fondante quella, almeno, per quello che ci spieghi. Azzo, se i protagonisti muoiono tutti nel racconto di King e nel film no, ma anche no che sono cose minime. La cosa trascende di brutto, su tutto. Bada che non sono polemico eh ;) .. ma interessato al tuo discorso :)))

    Premessa: questo racconto non l’ho letto, ma libri di King ne ho letti diversi, quindi ho un minimo sindacale di conoscenza e concordo perfettamente con te, con la tua breve – ma ficcante – “tirata d’orecchie” che hai dato a questo ormai mitico autore. Non si poteva criticarlo meglio.

    Il film l’ho visto ….taaaaanto tempo fa, ma l’ho ben presente e mi è piaciuto molto il tuo passaggio quando metti in luce il concetto importantissimo spiegando il labile confine tra passare al mondo adulto, e vivere la disillusione attraverso esperienze straordinarie e severe…

    … e, senza per questo, essere prive di un amore profondo codificato (e vulnerabile) nelle anime di quei ragazzini rappresentanti tutti noi, in qualche modo; la nostra umanità dipinta con un romanticismo nobile, sottaciuta e piegata ai conformismi e alle paure che sono diventate una morale prevaricatrice nel mondo dei “grandi”.

    Non condivido invece, ma questo è un fattore a sé, che le istituzioni qualche volta non sono buone. Non lo sono mai. Quando lo sono è perché paghi loro il “pizzo”, perché il cinismo e il loro tornaconto è sedimentato in un’eredità che si sono arrogate con auto-incensamenti di rito; diventate “verità buone” solo perché calcificate nella nostra coscienza e in una civiltà falsa fino al midollo. Sono contro le istituzioni (parere personalissimo) a prescindere; sono per la responsabilità distribuita a raggiera e non piramidale. Scusa la divagazione, ma son fatto così.

    Tornando a Stand By Me: – beh, …non credo se ne vedranno più di film così.

    Sarebbe esagerato per il Blog, ma ci vorrebbe anche l’angolo per i film importanti, oltre che per quelli amarcord.

    • Il finale è diverso, ma nemmeno poi troppo.

      Nel film Vern e Terry sopravvivono, ma non hanno comunque una bella vita. Terry viene scartato alla visita militare e si mette a spacciare e finisce diverse volte in galera.
      La fine del libro è solo più tragica, uno muore in un incendo, Chris accoltellato e l’altro in un incidente stradale.

      Non criticavo comunque le istituzioni, ma parlavo del fatto che Chris scopre che sono corrotte nel modo peggiore, sulla sua pelle… :)

      Eh, diciamo che alcuni film Amarcord sono anche film importanti. :)

  3. L’ho visto una volta.
    Ad essere sincero non mi ha cambiato la vita.

    Nel senso che l’avevo totalmente rimosso.

    No, piuttosto, qual è il film che hai interrotto per intervenuta noia?

    • Sei un giovane arcigno dall’arido cuore post romantico. :)

      Howard e il destino del mondo, me lo ricordavo bello, ma rivedendolo è un po’ troppo una cagata. Ho provao a fare tutto un ragionamento su come son cambiati i parametri dell’autocensura nei film dagli anni ’80 ad oggi, ma più di tanto non andava oltre. Anche parlare dl culo di Lea Thompson non reggeva :)

      • La risposta che pensavo; e che temevo.

        La pensavo non già perché io abbia lo “shining”, ma perché (sia pure in forma dubitativa) ne avevi preannunciato l’intenzione, su Facebook, non troppi giorni fa.

        E la temevo, naturalmente, proprio per il culto – cinque lettere – di Lea Thompson in lingerie (lei, stavolta): per me l’unica reminiscenza indelebile, come scrissi in quella sede, oltre – mio malgrado – alla faccia luciferina del villain Jeffrey Jones.

        • Purtroppo, Marco, Howard è terribile. Lungo noioso, non ha ritmo e Howard stesso è insopportabile.

          Non so se sia il doppiaggio o altro, ma l’ho rivisto ed ero dispiaciuto che il papero non morisse male… :(

  4. stand by me me l’han fatto vedere alle medie…ed è stato il primo film che mi sono scaricata con l’adsl.
    A 11 anni non avevo capito il film, presi semplicemente una cotta da bimbaminkia per chris (ma senza scrivere fanfiction in cui limonava duro con gordie, che all’epoca eravamo ancora quasi sane di mente e al massimo se proprio immaginavamo che linonasse con qualcuno era con noi!), per il resto, sì mi era piaciuto ma il piacere era scemato dal doverci fare l’odiosa scheda da film per la prof di italiano… so che all’epoca già odiavo i lieti fini e le cose stereotipate…sarà che da orfana di padre, mi sentivo molto più vicina a una famiglia “diversa” che a una famiglia stile mulino bianco, per quanto mia madre e mia nonna non m abbiano fatto mai mancare nulla in termini di amore, e poi ero (sono) grassa, quindi vedere sullo schermo che c’era gente messa peggio di me, un po’ mi rincuorava… per cui comunque apprezzai la storia, e rimasi meno sconvolta dei miei compagni con vite molto più tradizionali (beati loro!!!) dalle storie di questi 4 ragazzini… poi con calma e per piacere all’epoca del mulo lo trovai e lo scaricai…e lo rividi. E dopo per sbaglio cazzeggiando in libreria ho trovato il libro.
    E da allora è amore.
    Ancora non ho il dvd…ma è solo questione di tempo è nella top ten dei film che non devono mancare nella mia videoteca personale.

  5. Film bellissimo.
    Tutti i ragazzini dovrebbero vederlo!!
    Io lo vidi da piccola, ma non mi rimase particolarmente impresso. L’ho rivisto con “coscienza” qualche anno fa e l’ho amato.
    Vado al contrario? :)

  6. Recupero con un po’ di ritardo la lettura di questo post. Ritardo voluto perché questo film per me, come per molti di noi, è più che un film. E’ innanzitutto la consacrazione di King (ma questo è un discorso che non è da farsi in questa sede), è la consacrazione di una generazione che, purtroppo, assomigliava più a Gordie & Co. che a quella dei Goonies, è la consacrazione di una verità, che il mondo è un posto di merda. Ogni volta che vedo questo film mi sento male perché provo le stesse sensazioni ogni volta che mi alzo al mattino. Ho voluto lasciare viva dentro di me (in modo assolutamente volontario e caparbio) una componente di ingenuità che viene regolarmente presa a schiaffi. Il mio non è sadismo, è frutto di una precisa scelta di vita che ha vantaggi e svantaggi, lo ammetto, ma questo film, questo film è la mia nemesi. Lo amo e lo odio.

    • Ti capisco benissimo. Anche io, per quanto cinico e disincantato, ci credo ancora… però questo film non lo odio, anzi mi piace perché effettivamente è (stato) una sveglia per dire che non è vero che andasse tutto bene.

      Poi, per il resto, punti di vista. :D

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