Oculus. Specchio, specchio di stoca…

Oculus

Inutile resistere, quando al cinema esce un horror, o presunto tale, bisogna andare a vederlo.

Soprattutto se l’horror in questione è decantato come una specie di capolavoro praticamente ovunque, come questo Oculus.

Oggi, mi trovo nell’ingrata posizione di spiegarvi perché questo film in realtà fa schifo e convincervi a non vederlo. “L’ingrata posizione” è dettata dal fatto che Oculus è talmente brutto che non so nemmeno spiegare perché lo sia senza farvelo vedere.

Allora ho deciso che riempio il post di spoiler, così li leggete e, sapendo già tutto, decidiate di non andare al cinema.

Il mondo di oggi è una cosa meravigliosa: chiunque, armato di telecamera e di un’idea del cazzo, può girare un cortometraggio e farlo vedere al mondo, attraverso Youtube e tutti quei festival intellettualoidi dedicati ai cortometraggi e ai film indipendenti, in cui la gente viene acclamata da altra gente con su il basco, il lupetto, gli occhiali senza montatura, baffi e pizzetto a là Dartagnan e che di cinema non ne capisce un cazzo.

Il mondo di oggi fa schifo: i cortometraggi migliori poi si diffondono come un virus e capita che qualcuno di importante li visioni e decida che quel cortometraggio meriti di diventare un film. Oppure al regista del corto viene affidato un film vero e proprio.
A questo proposito, però, non capisco come mai gente come Freddiew non stia dirigendo uno dei migliori action americani degli ultimi anni.

Ma non usciamo dal seminato.

Di esempi ce ne sono tantissimi. La Madre è uno di questi: il regista ha fatto un corto di 3 minuti, carino e inquietante, e Guillermo del Toro ha deciso di farne un film. Quel cortometraggio tanto carino è stato inserito come scena nel film diventando, di fatto, una cazzata perché ha perso il senso che aveva. Ma tanto già il film era una porcata, quindi il fatto di aver rovinato il corto passa in secondo piano.

Già di base uno dovrebbe capire che prendere un corto e dilatarlo alle dimensioni di un film è di per sé una minkiata. I corti hanno senso di esistere perché si basano su un’idea che funziona nel tempo e nel modo in cui viene sviluppata, se poi viene dilatata da pochi minuti a un’ora e mezza, due ore, va da sé che l’idea alla base del corto non basta più e ci vuole dell’altro.

Ed è quello che è successo a Oculus.

Oculus - Lo stupore

Ci fanno un film?!

 è uno che lavora nel cinema da anni dietro le quinte. Ad un certo punto decide che è ora di diventare regista e, insieme all’amico , scrive e dirige un cortometraggio di mezz’ora, Oculus: Chapter 3 – The Man With The Plan. Già il titolo fa presagire che Flanagan di questa cosa voleva farne altri prequel e sequel.

In questo corto un uomo, armato di telecamere, sveglie, cellulare e telefono fisso, lancia la sfida a uno specchio maledetto che, lungo i secoli dei secoli, spinge i suoi proprietari al suicidio. In pratica l’uomo, con la sua tecnologia moderna e un piano a prova di bomba, vuole fermare il male atavico che alberga nello specchio e che ha spinto il padre a morire male.

Oculus - Chapter 3 - The Man With The Plan

La locandina del cortometraggio, che poi corrisponde anche alla sua sceneggiatura, che poi corrisponde anche a quella del film

Ora Mike ha fatto il film di questa roba. Al posto dell’uomo con il piano infallibile ha messo due fratelli il cui padre, 11 anni prima, ha comprato lo specchio, è impazzito e ha tentato di uccidere tutti.

L’idea buona potrebbe essere che i figli, in realtà, siano stati loro, in qualche modo, a compiere il massacro, e sublimano ogni cosa incolpando lo specchio delle loro azioni. Lo spettatore quindi rimarrebbe con il fiato sospeso a vedere questi due che si dannano per dimostrare una cosa, per poi alla fine scoprire che la colpa è solo loro.

È comunque un’idea del cazzo, ma sarebbe stata comunque meglio di quella del film: fin da subito si sa che lo specchio è veramente maledetto, o un’entità maligna, o quello che volete, e manipola le persone per far compiere loro atti efferati.

Il tutto raccontato in ben due ore e cinque minuti.

No, dico, due ore e cinque minuti per una roba che già in mezz’ora esauriva tutto quello che aveva da dire.

Come sono riempite queste due ore?

Oculus - La Paura

Con un cazzo!

Fratello e sorella si rompono i coglioni a vicenda chiacchierando e rivangando il passato per venire a capo di una cosa già chiara all’inizio, non essendoci il twist finale. L’unica scena degna di nota, per un film horror (leggasi: l’unica scena in cui si vede del sangue e che potrebbe lontanamente fare impressione), è lei che mangia una lampadina, ma si vede già nel trailer.
Il resto del film è composto da flash back che poi vanno a mischiarsi con gli eventi contemporanei per svelare un mistero che non esiste, essendo palesato fin da subito.

Il montaggio è la roba migliore di Oculus, se riuscite a rimanere svegli per apprezzarlo, perché la noia, la mancanza di tensione e l’inutilità di tutto il film hanno il sopravvento sulle cose buone.
Oculus mi ha spinto ad apprezzare gli stronzi che parlavano durante il film. Mi sono divertito molto di più a sentire i commenti di una coppia che non ha capito niente, piuttosto che a vedere il film stesso. Per una volta ho apprezzato la presenza delle Bestie da Cinema attorno a me. Se pensate a quanto io odi le Bestie da Cinema vi dovrebbe dare la tara della qualità del film.

Motivi per vedere questo film:

– Siete dei fan sfegatati del Dottor Who, amate alla follia  e volete accertarvi che anche lei abbia la cellulite sulle gambe.

– Ridere in faccia a tutti quei fighetti da festival underground che considerano Oculus un bel film.

Motivi per non vederlo:

– Uno qualsiasi, va bene anche che dovete lavarvi i capelli.

EDIT SPOILER

Visto che nei commenti Evit mi ha chiesto il commento più divertente delle Bestie da Cinema, lo scrivo qui.

Nel film lo specchio impedisce, a chiunque voglia farlo, di essere rotto confondendo la mente dell’assalitore. Praticamente il potere dello specchio è creare immagini mentali in modo che le vittime non sappiano cosa stanno facendo in realtà. L’altro potere è intrappolare le anime dei suoi possessori morti per “mano” dello specchio, anime che poi si manifestano per rompere le palle ai successivi possessori.
Il piano di Karen consiste nel preparare un marchingegno temporizzato che fa calare una pesantissima ancora sullo specchio se non viene resettato ogni ora. In pratica se lei muore lo specchio si “suicida”.
Alla fine del film, il fratello, credendo Karen salva, fa calare l’ancora. In realtà Karen è di fronte allo specchio e viene uccisa salvando lo specchio.
Il fratello di Karen viene portato via dalla polizia perché accusato dell’omicidio della sorella e vede le anime dei genitori e di Karen dietro una finestra della casa in cui stanno.
Le Bestie dietro di me, finito il film, se ne sono uscite con: “Ah, ma allora lei era già dentro lo specchio e ha fatto tutto per far impazzire il fratello!
Forse i 18 chili di M&M’S che si sono mangiati durante il film gli hanno spappolato il cervello.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

28 pensieri su “Oculus. Specchio, specchio di stoca…

  1. Io ricorderò A VITA un tipo “calcio e figa” che in autobus raccontava ad un amico (che stava messo peggio di lui) che il film Lost in Space (pensa quanti anni fa) finiva insensatamente con l’esplosione dell’astronave dei protagonisti. Io ero tentato di girarmi (lo avevo appena visto al cinema pure io) per dirgli che da quel punto del film ai titoli di coda mancavano ancora dei buoni 15-20 minuti ma poi mi sono trattenuto pensando che il film faceva comunque pietà. Forse era un bene che lui abbia visto fino all’esplosione dell’astronave credendolo il finale del film.

  2. Credo proprio di aver visto la locandina all’Arcadia e Ivan aveva esultato con un “prendi nota questo è da vedere” invece poi ce lo siamo scordato e meno male aggiungerei… :-)
    Caro MrChreddy il problema è che raccontato da te qualsiasi film diventa dannatamente brillante…direi lucidato col Vetril :D

  3. Ho letto molto distrattamente ciò che hanno scritto su i400calci anche perché dopo aver letto la tua la mia mente ha perso tutti i contatti con il tarapia tapioco, ovvero con questo film.

    Poi mi è caduto lo sguardo sulle risposte al tuo commento da parte dell’autore… Sebbene non sia chiaro se l’ironia fosse rivolta verso di te (nei commenti) o verso il film (nell’articolo), rimango fedele al caro MrChreddy con il quale ormai ci conosciamo di sfuggita dai tempi di Prometheus. Eviterò questo fillm come la peste

    • Eh, hanno pubblicato proprio mentre finivo il mio stamattina…

      Comunque mi fa piacere che non sono l’unico che non ha capito la sottile vena ironica di Casanova… oh, ho riletto più volte e ancora mi sfugge.

  4. Siccome sono curiosa come una biscia sono andata a leggere anch’io su i 400colpi….opsssssssss volevo dire 400calci :D
    miiii … canonicamente parlando…mi devono appendere al muro ed infliare gli stuzzicadenti su per gli occhi per farmi riprendere..buonanotte…zzzzzzzzzzzzzzzz
    Un solo appello: MrChreddy non ci abbandonare mai please! :-))

  5. Ho visto Blue Jasmine.

    Premesso che preferisco il Woody Allen della commedia sofisticata e la battuta strutturata e geniale
    mentre quando vira sul drammatico mi perde un po’,

    non mi è dispiaciuto affatto.

    Forse c’è qualcosa di già visto, questo sì, ma nell’analisi dei personaggi e delle situazioni rimane un gigante.

    Si possono mettere in venti o trenta registi moderni,
    ma un personaggio come Jasmine non credo riuscirebbero a cavarlo fuori.

    • Blu Jasmine me l’hanno consigliato, mi sa che nei prossimi giorni provo a recuperarlo, vediamo, che Allen è da un po’ che non lo digerisco più. Un bel po’.

      Ma, senti, tu andrai a vederlo Niph()maniac?
      Non è una battuta, sono serio, mi piacerebbe che qualcuno di cui mi fido mi dicesse com’è davvero.

      • Guarda, a me non è dispiaciuto, pur convenendo con te che il miglior Woody era quello di una volta, della commedia sofisticata.

        Questo non fa ridere, te lo dico subito, ma mi è piaciuto perché la storia si incentra su alcuni personaggi apparentemente banali, ma in realtà molto complessi.

        Del resto, sia le sue commedie che i recenti drammatici vanno sempre visti 2 volte, perché la prima cogli il 40% del film e delle battute

        quando va bene.

        Eccetto quello fatto a Roma, perché quello proprio non m’è piaciuto.

        Su Nymphomaniac te lo dico subito:

        fosse per me sarei andato a vederlo di corsa
        perché LVT è uno degli ultimi grandi geni in circolazione

        il problema è che in questo periodo non sono a Milano, ma nella mia città natale per Pasqua

        (notare che ho messo insieme Natale e Pasqua, no per dire eh…)

        e non ho con chi andare al cinema.

        Alcuni film li ho visti con il babbo,
        ma non posso mica portarlo a vedere nymphomaniac, eddai,

        dopo 5 minuti mi darei fuoco per la vergogna.

        • Beh, non cerco la comicità a tutti i costi, dico solo che Woody Allen funzionava meglio una volta, quando faceva un film ogni tot e non uno all’anno.

          Per Niphomaniac, tranquillo, ero solo curioso di sapere com’è perché ho la sensazione che sia una porcata. Andrei, ma non trovo nessuno che voglia venire a vederlo, e ho il tuo stesso problema: mi darei fuoco davanti alla cassiera se le chiedessi 1 biglietto per il film :D

  6. Appena letto ho pensato “questo col cavolo che lo guardo” ma poi vado a leggere la scheda del film e scopro che oltre a Karen Gillian c’è pure il mio idolo Katee “Starbuck” Sackhoff. Ora DEVO vederlo. Mi sono ingozzata tutti i vari paranormal activity, quanto sarà mai peggio questo?

    Grazie della recensione! :-D

    • Secondo me, per la parte che fa, non ne vale la pena. Cioè, lei c’è, ma ci potrebbe essere chiunque in quel ruolo, non fa la differenza.

      Però, oh, se non vai al cinema, vedilo pure e poi dimmi se ti piace o no, che sembra che sono l’unico (insieme ad altre 4 persone che erano con me) a cui non è piaciuto per niente.

      Magari siamo noi che non ci capiamo una mazza.

    • Su Karen Gillian non mi esprimo, ma su Starbuck: apparte il fatto che in questo film ha i capelli rossi (ho una passione per i capelli rossi), per il resto si vede poco e non ci è piaciuta nemmeno lei, anche se a suo modo era in parte. Sottotono.
      Mio consiglio: risparmiati i soldi e guardatelo in tivì! :)

  7. Ho sempre ammirato il tuo stomaco…. mi sembrava un’invereconda farsa fin dai primi secondi del trailer, hanno proprio stufato ste cose relative alla possessione/maledizione, le può fare solo King :P e certe volte nemmeno lui!!!

  8. Visto ieri sera su invito dei soliti amici “horrorofili” (si dice? si dice…) e che dire: in effetti il film ha un senso, ma è banalmente lineare, gli manca un qualunque colpo di scena finale che gli dia un po’ di brivido. Non ci sono scene truculente o splatter e la tensione inizia e finisce con il film, nè più nè meno. Inoltre il semplice fatto che tutto il primo tempo sia di preparazione e sia scevro di tensione non mi è piaciuto, poi al The Space hanno fatto la “pausa relax” e quindi anche se fosse stato studiato per darti un crescendo, tutto è stato spezzato in malo modo.
    MrC, anche io ed i miei 4 compagni di cinema di questa volta lo abbiamo trovato isoddisfacente, quindi non sei l’unico. ;)

  9. Me lo sono appena visto, in realtà incuriosito dalla pessima pubblicità che ne hai fatto tu MrChreddy. Una buona premessa e una buona “atmostfera” sciupate.
    Intanto già da quando si rivedono che sono stati loro a muovere le telecamere già sai che sono spacciati e lo dovrebbero sapere anche loro. In secondo luogo sai già che la ragazza è spacciata perché compie crudeltà contro un cucciolo.
    Inoltre fossi nella ragazza avrei innanzitutto partecipato ad uno di quei concorsi a premi per dimostrare l’esistenza del paranormale. In secondo luogo, per fare ancora più soldi, avrei istituito un premio di $1000 a chi riesca a rompere lo specchio, con un prezzo di ingresso di $10 dollari non rimborsabili.

    • In effetti le tue idee per sfruttare al meglio lo Specchio non sono affatto male :)

      La cosa che durante il film mi ha mandato in bestia, e che poi mi son dimenticato di scriverlo nel post, è che lo specchio non viene sfruttato per niente. Fosse stato un posacenere, un’abat jour, o un cestino della carta straccia posseduto, sarebbe stata la stessa identica cosa. Alla fine, togliendo la scena del riflesso della madre, il fatto che sia un specchio è una cosa totalmente accessoria.

      • Sì è un generico “oggetto infestato” di cui tra l’altro sarebbe stato carino sapere di più, invece niente.
        Come dici tu, è stato sfruttato poco il fatto che fosse uno specchio, e così tante occasioni sprecate, difatti avevano iniziato benissimo con quella scena dello specchio che rifletteva l’immagine di 3 statue coperte da un telo di cui quella al centro si muove leggermente, la ragazza si gira e ce ne sono solo due dietro di lei, torna a guardare nello specchio e ce ne sono tre, si gira e sono tre anche dietro di lei adesso… va a controllare. PAURA!!! Perché non c’era più roba del genere?
        Inoltre mi aspettavo che ad un certo punto attraversassero lo specchio per finire in un’altra dimensione (tipo Insidious) per combattere l’entità che lo infestava… invece niente, stavo solo immaginando un film migliore.

        Volevano fare il film “indie con budget alto” e hanno fatto solo una cagata che fa innervosire per l’insensatezza della protagonista e delle sue azioni.

        VENGHINO SIGNORI VENGHINO, DIECI DOLLARI, SOLO DIECI DOLLARI A CHI INFRANGE LO SPECCHIO!
        La protagonista potrebbe vivere di soli interessi su una spiaggia tropicale.

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