Situazioni cinematografiche in cui non vorrei mai trovarmi

Quante volte ci è capitato, vedendo un film, pensare: “Minkia! Meno male che non sono io quello lì!“?

A me tante.

Quindi mi sono messo pensare alle situazioni di alcuni film in cui non vorrei mai e poi mai trovarmi.
Ovvio, è facile pensarlo per una scena qualsiasi di un “Saw” a caso, quindi quelle scene non ve le elenco.
Però ci sono situazioni in cui ne va della propria incolumità fisica e morale o della propria dignità, in cui non vorrei proprio trovarmi.

Vi avverto, ci potrebbero essere alcuni spoiler nel post, ma sono tutti film “vecchi” e belli, quindi, se non li avete visti, vergognatevi.

Ritorno Al Futuro

Considerando che soffro un po’ di vertigini, roba che se salgo sul marciapiede mi gira la testa, una scena del primo “Ritorno Al Futuro” mi ha sempre messo l’ansia.
Mancano pochi minuti a quando il fulmine colpirà la torre del municipio. Marty è in fondo alla strada con la DeLorean che aspetta la sveglia per partire. È tutto pronto: il cavo collegato fino al lampione, è stato mandato via il poliziotto cagacazzo che voleva sapere cosa c’è sotto il telone e persino il temporale è in perfetto orario.
Cominciano a cadere i filmini e uno colpisce l’albero lì vicino spezzando un ramo. Il ramo stacca il cavo.
Grande Giove! Bisogna arrampicarsi fino all’orologio per ricollegare la presa. Ma non è così semplice, il cornicione si spezza, Doc scivola e rimane appeso ad una lancetta dell’enorme orologio, con la presa impigliata per un pelo al risvolto dei pantaloni. Si tira su, tenta di riattaccare la presa, ma il cavo è rimasto impigliato sotto il ramo caduto, non arriva alla connessione. Alla fine riesce ad ricongiungere le due parti, ma la presa del lampione si stacca. Si lancia giù, scivolando sul cavo, lo libera dal ramo e riattacca le prese in tempo per prendersi una scossa da 1.21 Gigowatt!
Io so se ce l’avrei fatta. Forse non sarei nemmeno riuscito ad uscire sul cornicione.
Fosse stato per me, Marty si sarebbe schiantato a 88 miglia orarie contro la facciata del cinema in fondo alla strada. In caso fosse sopravvissuto all’impatto gli avrei spiegato con calma la situazione, omettendo il gesto di codardia, dicendogli che comunque gli anni 50 sono fantastici, che poi, sai com’è, sa già tutto della storia, può scommettere, diventare ricco, insomma, sarei stato un po’ più elastico di Doc nell’accettare gli eventuali paradossi che avrebbe portato il mio gesto.
Tra l’altro, per chi non lo sapesse, quella scena è una citazione di “Preferisco L’Ascensore!” (Safety Last), film del 1923 con Harold Lloyd che rimane appeso ad un orologio durante la scalata al palazzo dove lavora. A Zemeckis deve proprio essere piaciuto quel film e quella scena perché la cita due volte in “Ritorno Al Futuro“, una è quella descritta prima, l’altra è proprio all’inizio del film, qunado c’è la lunga inquadratura degli orologi a casa di Doc. Tra quegli orologi ce n’è uno che ritrae Lloyd appeso ad una lancetta. È da notare che già nel 1923 traducevamo i titoli a cazzo di cane.
Per inciso, anche la scena di “Preferisco L’Ascensore!” mi mette l’ansia, ma quella di “Ritorno Al Futuro“, complice anche il perfetto climax del film, mi agita molto di più, ogni volta che la vedo.

 Le Iene

Un attimo prima stai sventando una rapina a una gioielleria, un attimo dopo ti tirano fuori da un bagagliaio e ti legano su una sedia in un magazzino.
Alla tua destra c’è uno a terra pieno di sangue. Di fronte a te c’è il pazzo che ti ha sequestrato.
Comincia tutto un discorso su una trappola. Tu fai finta di niente, dici di non sapere niente, ma lui rigira le parole che dici come più gli pare e piace. Non è molto a posto.
Cominci a pregarlo di non torturarti, ma lui pensa che la tortura sia una proprio una buona idea, perché non gliene frega un cazzo delle informazioni, lo diverte solo torturare gli sbirri.
Capisci che qualsiasi cosa dici la gira come vuole lui. Pregarlo non serve a niente, nemmeno parlargli, farlo ragionare. Devi solo sperare che la morte arrivi rapida e il più indolore possibile.
Ti chiude la bocca con il nastro isolante, quello grosso d’argento e ti punta una pistola in faccia, da nemmeno due metri di distanza.
Siccome non ti sei già cagato addosso abbastanza, tira fuori un rasoio dallo stivale e ti chiede: “Tu lo ascolti mai il Super Sound degli anni ’70 di Key Billy? È Il mio programma preferito.
Accende la radio e parte “Stuck In The Middle With You” degli Stealers Wheel. Il pazzo comincia a ballare a ballare. Uno dei passi di danza è una rasoiata in faccia, un altro consiste nel tagliarti via un orecchio.
Poi comincia a cospargerti di benzina e accende lo Zippo. Forse la morte non sarà né rapida, né indolore.
Credo che nella situazione del poliziotto non vorrei mai trovarmici.
Forse nei film mi immedesimo nel personaggio sbagliato. Anche se ne “Le Iene” non c’è un personaggio giusto in cui immedesimarsi.

Trainspotting

Ti svegli una mattina vagamente cosciente di dove sei e di cosa è successo la notte prima. Se bevi e ti droghi come se fosse il tuo ultimo giorno di vita, non è una roba impossibile.
Ma c’è uno strano odore nell’aria. Come di cesso di campeggio intasato.
Ti accorgi che forse, durante la notte, la parte terminale del tuo apparato digerente ha fatto quello che voleva e c’è il letto che sembra proprio il cesso del campeggio di prima. Il letto non è nemmeno tuo. Nemmeno la stanza è tua.
È quella della tua ragazza e ora sta facendo colazione con i suoi genitori.
Cerchi di chiedere dove sia la lavatrice che vuoi lavare le lenzuola. Anche se forse dovresti chiedere dove sia il camino e la benzina per bruciarle.
La madre della tua ragazza dice che vuole lavarle lei e comincia a strattonare le lenzuola per togliertele di mano. Non cedi, le tieni strette. Lei tira e tu tiri più forte di lei. Lei si incaponisce. Nel tira e molla della morte un lembo scappa e il lenzuolo si trasforma in una catapulta infernale che spara il mefitico contenuto ovunque, pareti, cibo e persone.
Ora vorresti sapere davvero se c’è un camino in cui rannicchiarti e darti fuoco, senza più disturbare nessuno.

Nessuna Verità

Sei in Iraq e ti sei offerto come scambio per salvare la ragazza che ami.
Mentre sei con i rapitori capisci che sei stato al centro di un doppio gioco.
Subito dopo hai un sacco in testa, sei seduto su una sedia. Hai i piedi nudi ben fissati alle gambe della sedia, e non riesci a muovere nemmeno le mani e le dita.
Ti tolgono il cappuccio e sei in una stanza piena di iracheni con il volto coperto e hai una telecamera in faccia. Le tue dita sono fascettate una a una su un tavolo. Poco distante c’è tutta una bellissima collezione di oggetti che, a occhio e croce, servono per farti più male di quanto chiunque possa sopportare.
D’un tratto invidi il poliziotto rapito da Mr. Blonde ne “Le Iene” e faresti volentieri a cambio con lui.
Se c’è un momento in cui hai voglia di pregare per un colpo apoplettico che ti stronchi lì sul colpo, è quello.
Invece il capo degli iracheni vuole sapere chi è l’infiltrato nella sua organizzazione, ma te gli dici che non lo sai.
Lui, per verificare se menti, prende un martello e te lo da sul mignolo destro. Forte.
Il mignolo non è fatto per resistere alle martellate forti, quindi si piega in una posizione non proprio naturale.
Te gli ripeti che davvero non sai niente.
Lui è ancora un po’ scettico, quindi, così per verificare che non sei un cazzaro, ti martella anche l’anulare, tanto per gradire.
A quel punto saresti pronto a confessare qualunque cosa, anche la più imbarazzante.
In realtà non hai proprio niente da confessare.
Lui è abbastanza convinto della tua buona fede e se va dicendo agli altri di sacrificarti.
Gli altri simpaticoni ti circondano, tagliano le fascette che ti bloccano e tu, sperando di cavartela ancora in qualche modo, opponi resistenza.
C’è poco da fare, sono in troppi. Ti sollevano come un tonno e ti sbattono sul tavolo a cui eri bloccato.
Ti girano supino e, prima di cominciare a sfilettarti che nemmeno lo Chef Tony con i Miracle Blade farebbe di meglio, dicono qualche preghiera.
Capisci che sarà una morte molto lunga e molto dolorosa.
Ecco, questa è in assoluto una situazione in cui proprio non vorrei mai trovarmi. Nel film poi, Di Caprio, lo salvano all’ultimo secondo, ma non ci vorrei arrivare all’ultimo secondo io.
Probabilmente avrei cominciato a fare nomi e cognomi subito, prima ancora della prima martellata, appena mi tirano via il sacco dalla testa. I nomi di tutti quelli che conosco, anche degli amici di Facebook, che non si sa mai.
Pregate che non mi rapisca mai un gruppo di iracheni.

E voi, quali sono le situazioni cinematografiche in cui non vorreste mai, in alcun modo, trovarvi?

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

33 pensieri su “Situazioni cinematografiche in cui non vorrei mai trovarmi

  1. giusto a fagiolo.. ho visto l’altra sera Vietnam rats (anche qui.. il titolo originale è Tunnel rats e appena ha un briciolo di vaga conoscenza col conflitto nel vietnam sa chi sono il resto è il becero popolo italiano… anche se è uno dei titoli più vicini all’originale)

    il film non lo consiglierei a nessuno.. una porcata davvero esagerata.. piena di errori madornali (del tipo due americani che scappano dentro un fiumiciattolo inseguiti da due vietcong.. distanza? 5 metri.. e nessuno spara.. non si vedono.. ah le mimetiche di una volta..)

    Dopo questo preambolo non vorrei mai essere uno degli attori (non esistono protagonisti) io soffro leggermente di claustrofobia.. e questo è tutto un film incentrato sui Tunnel Rats (unità chiamate così perchè si infilavano in dei tunnel a grandezza miserrima e armati di pistola e torcia elettrica dovevano bonificarli) ecco qui il regista (un cane per il resto del film) ha saputo trasmettere l’angoscia di essere intrappolati in quei budelli, pieni di nemici e trappole.. ci sono state un paio di scene che mi hanno davvero messo un peso da cento chili sullo sterno..

    mi spiace aver preso come esempio un film di nicchia e pure brutto.. :D

    • Che caso!

      Mio fratello per vari motivi è stato in Vietnam e ha visitato i siti in cui ci sono ancora questi cunicoli.
      Il lato dell’entrata è lungo come il suo piede, mi mancava l’aria solo a vedere la foto del “buco”.
      Non sarei mai riuscito a entrarci io… nemmeno fisicamente :D

  2. Mitico MrChreddy! :D io il tuo nome non lo farei mai neanche scorticata viva :O

    Visto che Saw non si può citare..allora menziono Hostel…tra tutte le torture nn so perchè il pensiero che mi strappino gli occhi mi spaventa da morire…:O

  3. Volendo essere originali posso dire che non vorrei mai e poi mai trovarmi nella situazione in cui si trova il protagonista di “District 9”. Per chi ha visto il film, sa di cosa parlo. Chi non l’ha visto, rimedi.
    Se c’è una sensazione che quel film mi ha lasciato mentre lo guardavo era proprio l’idea di essere fregato, non poter andare da nessuna parte, essere senza amici (pure senza parenti) e…bhè, è difficile da spiegare, ma se avete visto il film potete capirmi molto bene.

  4. A parte tutte le situazioni da te citate
    (visti tutti i film)

    più la cinesina di Hostel con l’occhio penzoloni
    più un qualsiasi personaggio di Takeshi Miike

    (per chi non lo sapesse, Miike è un regista a cui Marilyn Manson ha detto “sei troppo estremo per me”)

    io ci aggiungerei la scena di Eyes Wide Shut in cui il maestro chiede all’ “imbucato” Tom Cruise la parola d’ordine… per “partecipare”.

    E quindi gli chiede di “togliersi i vestiti”.

    Insomma, a me già piglia male quelle rare volte che m’hanno proposto di imbucarmi da qualche parte

    poi vieni pure scoperto

    dal padrone di casa

    mascherato

    in mezzo a una moltitudine mascherata

    e tu sei a volto scoperto.

    Mettiamo da parte tutta la questione del “chissà che volevano fargli”.

    Lasciamola stare.

    Ipotizziamo che il tizio in rosso si fosse limitato a dirgli “ok, t’abbiamo beccato. Vattene e non farti vedere più”.

    Ma ci pensate alla colossale figuradimmmmerda fatta?

    Magari lì in mezzo c’è la parrucchiera di tua moglie, un amico del circolo di caccia e pesca, il fruttarolo, il pizzicagnolo, un tuo cliente, il tuo capo,

    e tu non lo saprai mai.

    No, non potrei sopportarlo.

      • No, guarda, è andata così:

        quando nel post è stato citato Saw, a me è venuto in mente Hostel

        e la di cui cinesina.

        Poi mi sono accorto che era già stato citato da te, ma poco male, si andava ad aggiungere.

        Ah,

        in realtà la mia claustrofobia mi impone di aggiungere tre scene:

        1) quando Beatrix Kiddo viene sepolta

        2) la “fornace” (hot box per chi l’avesse visto in originale) di Django

        3) l’intero film Buried. Quando l’ho visto avrei voluto attaccarmi ad una bombola ad ossigeno

        (per non parlare di quando è comparso il serpente. Lì devo essere svenuto per qualche secondo, forse. E se non è successo vorrei che fosse successo)

    • terribile la figura di merda/fifa in quella scena di eyes wide shut, anche se magari nella vita reale, senza le angoscianti colonne sonore, la tensione verrebbe smorzata un po.. io per esempio me ne sarei uscito con quache battutaccia sfruttando il topos ”dai ero qui per la figa, dai siamo amici, a chi non piace la figa?”

      • E la grandezza di Stanley Kubrick è proprio questa…
        In genere nei film la colonna sonora dà ritmo al film, ma non interagisce nella scena.

        Cioè non è che uno fa le cose con una musica di sottofondo nell’aria che cambia a seconda del momento

        In Eyes Wide Shut, invece,
        quella musica nella scena… C’E’!
        Voglio dire, fa parte della scena.

        C’era il pianista (che poi è quello che dà la parola d’ordine a Tom)
        il tizio con la veste rossa porta il tempo col bastone

        L’ormai mitica musica di Jocelyn Pook, nella sala, c’è
        si sente.

        Grandioso.

        SK è il più grande di tutti, c’è poco da fare.

        • Manco a dirlo, mi sono spiegato da cani.

          Riprovo:
          se idealmente quella scena fosse accaduta davvero
          e fosse stata solo ripresa da una telecamera nascosta

          beh, la musica ci sarebbe perché, nel film,

          è suonata nella sala.

          Quindi la tensione non sarebbe smorzata dall’assenza di musica.

          E’ spiegata da cani lo stesso ma meglio di cosi, non mi viene.

          Confido nelle vostre capacità esegetiche…

          • Ho sempre voluto approfondire i significati e le evidenti allegorie di quel film, c’è la sorella di un mio amico che fece una tesi o qualcosa del genere su Kubrik, ma lui è geloso (a ben donde) e non mi lascia avvicinare, sai dove posso trovare qualcosa di esauriente e ben scritto?
            Ovviamente se cerco qualcosa in rete la trovo, te lo chiedo perchè magari visto che lo citi ne sai qualcosa e mi puoi far da cicerone.

            • Gianfresco

              Ma su Kubrick in generale, o su Eyes Wide Shut?

              In ogni caso,

              se vuoi approfondire l’ultimo film del maestro
              la cosa, a mio pedestrissimo parere, più saggia da fare
              è leggersi il romanzo da cui è scaturito il film:

              Doppio Sogno di Arthur Schnitzler

              (e qui si sprogiona il cialtrone che è in me, visto che io non l’ho letto).

              Dopodiché dovrebbe esserci un libro dal titolo “Kubrick: Eyes Wide Shut”.

              Io personalmente ho letto interviste e aneddoti vari, in cui, per l’ennesima volta, si sottolinea l’ossessività del regista.

              Intanto Nicole Kidman e Tom Cruise si sono mollati perché non ne potevano più l’uno dell’altra, visto che SK li ha tenuti segregati nella sua tenuta per non so quanto, per sedimentare la morbosità della coppia.

              A questo si aggiunga che Tom Cruise è uscito da quel film come un attore nuovo, praticamente.

              Da allora non è più stato solo Maverick, ma è diventato un attore totalmente diverso.

              Per non parlare della scena della festa,

              citata e ricitata e copiata e ricopiata in qualsiasi film che volesse dare un tocco di perversa inquietudine ad una scena.

              E non scendo nel particolare delle tecniche cinematografiche:

              praticamente tutti i registi di grido del momento utilizzano le sue tecniche.

              Tu pensa che era talmente preciso che l’unico film di fantascienza che ha fatto,

              2001: Odissea nello Spazio, è uno dei pochi se non l’unico film del genere, che non commette la solita grossolana boiata:

              far sentire i rumori nello spazio.

              Le riprese dallo spazio sono mute.

              Questo e tanto altro, lo rendono, a mio parere, il padre del cinema moderno.

              E infatti un suo film non ha mai vinto un oscar per la regia o per il miglior film,

              tanto per sottolineare che non ha mai piegato la sua genialità al servizio delle Majors

              Ciao

  5. Oltre a quelli citati da MrC, non mi vorrei mai trovare nei panni di Paul Sheldon in “Misery non deve morire”. Agghiacciante! Da vedere assolutamente, o meglio ancora leggere l’omonimo romanzo di King

    • Ciao Caradhras, in effetti nel libro gli va molto peggio che nel film… diciamo che il Paul Sheldon letterario può solo invidiare quello cinematografico.

      Comunque concordo, situazione veramente dimmerda! :D

  6. bhe avete presente indiana jones e la sua reazione alla vista di un serpente? adoro indiana jones e lo adoro così tanto che come lui ho una fifa matta per i serpenti! anche se avrei voluto assieme a lui espolorare il tempio maledetto, sarei di certo scappato alla vista dei serpenti..già che la cena che fanno vedere all’inizio del film mi ha fatto molto senso >.<
    poi parlando più in generale odio anche i ratti e gli scarafaggi, e purtroppo in molti film le torture con queste creaturine capitano spesso D:

    • Ciao Pino :)

      A me i serpenti, vederli, non disturbano… però la scena della cena del Tempio Maledetto è davvero disgustosa :P

      Io ho la fobia degli insetti, quindi non dirlo a me, svengo un paio di volte a puntata quando vedo Bear Grylls :D

  7. Vi prego, non datemi del verboso o del grafomane

    (anche se lo meriterei)

    ma volevo aggiungere una scena:

    quella di American History X, quando il naziskin Edward Norton fa mettere il ragazzo di colore con la bocca aperta in corrispondenza dello spigolo de marciapiede

    e poi lo ammazza con una pedata alla nuca.

    • Figurati, non ti darei mai del verboso o del grafomane… sei solo logorroico XD

      Scherzo, mi piacciono i commenti!

      Ecco quella scena di American History X la prima volta che l’ho vista sono svenuto… se vi penso ora mi fanno male i denti.
      E’ forse una delle più brutali scene che abbia mai visto…

  8. Minchia non ho mai visto “Nessuna verità”!

    Nessuna delle scene citate o descritte in questo post, e nei commenti, basterebbe a lavare via una tale onta :\

    p.s. Kubrick vince sempre e comunque.
    Bellissimo Eyes wide shut, bellissimo Orizzonti di gloria, bellissimo Full metal jacket, ecc., ecc..

      • La parte spoiler non l’ho letta ovviamente! Per fortuna sono ampiamente segnalati :)
        Se non è bellissimo non importa, c’è Leo e tanto mi basta :D

        Sì Kubrick è citato nei commenti.

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