Ravenant – Redivivo e pronto per la notte degli Oscar

Revenant Locandina

Eccomi!

Scusate la latitanza, ma il tempo è davvero poco, ho visto un po’ di film, ma mettermi al pc per scrivere sul blog, in modo costante e sistematico, è ancora un po’ un’utopia.

Però, visto che ho dei post arretrati, ora ci provo.

Cominciamo con l’ultimo film, in ordine di tempo, visto, ossia Revenant – Redivivo, l’ultimo film di Alejandro González Iñárritu che sta facendo parlare tutti. Tra l’altro per motivi non proprio legati ai film.

Piccolo avviso, per evitare di continuare a fare copia/incolla, che ha troppi accenti strani e non li so mettere con la tastiera, chiamerò il regista Inarritu. Semplice, proprio come il film.

Siamo quasi a febbraio e la notte degli Oscar si avvicina a grandi passi. C’è chi freme e c’è chi non gliene frega niente. Tra quelli che fremono c’è sicuramente Leonardo Di Caprio. È stato candidato tantissime volte, ma non ne ha mai vinto uno e ci tiene, focca la bindella se ci tiene!

Leonardo ci tiene così tanto che non si sottrae a niente, le sta provando tutte. Ha fatto film dove ha recitato benissimo, tanto da sparire come persona e diventare il personaggio, tipo in The Wolf Of Wall Street, giusto per citare l’ultimo in cui lo meritava, ma evidentemente non è bastato. Quindi, si sarà chiesto, che cosa ci vuole per guadagnare un Oscar?

Le regole per guadagnare un Oscar sono un po’. Tipo non devi essere bello. Se sei bello, anche se reciti bene, non lo prendi, quindi devi diventare brutto. Devi, tipo, ingrassare tantissimo o dimagrire fino quasi alla morte. Devi metterti un naso di gomma, i denti finti storti, raderti la testa male e cose del genere.

Poi devi fare un ruolo sofferto, meglio se interpreti qualche personaggio diversamente abile, ma anche uno che soffre tantissimo durante il film va bene. Però la sofferenza deve essere veramente vera, mica puoi far finta di soffrire, devi romperti qualcosa, girare scene proibitive e cose del genere. Se riesci a morire durante le riprese di una scena, di sicuro passi alla storia e l’Oscar ce l’hai in tasca matematicamente.

Leonardo Di Caprio

Che altro devo fare per vincere l’Oscar?!

Ovviamente devi essere anche in un film che merita di essere considerato per gli oscar, mica in un filmetto del cazzo. Tipo, se sei Christan Bale, dimagrisci 40 chili e arrivi a essere pelle e ossa per un film idiota e inutile come L’Uomo Senza Sonno, l’Oscar non lo vinci, hai solo fatto una cosa che ti ha portato a un passo dalla morte, per un film che non merita nemmeno di essere ricordato… e infatti tutti si ricordano di Bale, ma non del film.

Se invece sei una gnocca come Charlize Theron, metti su qualche chilo e ti metti un naso finto per un film brutto, ma che tratta un tema importante, come Monster, allora l’Oscar lo vinci pure se la tua recitazione si riduce a fare il grugno duro in ogni scena, senza sfumature né caratterizzazione particolare.

Revenant - Oscar

Bastardo! Mi avevi detto che questo si chiamava Oscar!!!

Quindi, Di Caprio, conscio delle regole sottese per vincere l’Oscar, si è buttato anima e corpo in un film che le rispetta tutte. La sua bellezza è abbondantemente mascherata da fango, capelli lunghi, barba incolta e tanto sangue. Il film è tratto da un libro che narra la drammatica storia veramente vera di Hugh Glass, un Bear Grylls ante litteram, ed è stato girato in condizioni proibitive, in loghi del mondo che preferiscono rimanere senza esseri umani. Il regista è uno dei più quotati, grazie anche al successo di Birdman.

Revenant – Redivio è un film scritto, diretto, montato e confezionato a regola d’arte, nel pieno rispetto della natura, degli animali e delle regole per vincere l’Oscar.

Revenant - Teschi

Uhmmm… ‘na pigna de teschi…

Inarritu mette in scena tutta la potenza visiva della sua regia per catturare la profonda ferocia della natura inospitale e dell’uomo che deve sopravvivere a tutti i costi per vendicarsi e ripristinare il suo equilibrio interiore e con l’Universo.

E purtroppo è tutto qui. Nel senso che la sceneggiatura non ha chissà che colpi di scena o che intrecci, la storia di Hugh Glass è semplice e lineare, quello che colpisce veramente del film è l’ambientazione e soprattutto come è stata ripresa. Luce naturale, colorazione virata sui toni del blu per far trasparire tutto il freddo porco bastardo che fa da quelle parti, neve a perdita d’occhio e animali feroci, orsi incazzati e pericolosissimi che ti fanno sperare di cadere in un tritacarne piuttosto che affrontarne uno dal vivo.

Di Caprio è costretto a recitare quasi tutto di fisico, perché, a parte i grugniti di dolore e sofferenza, non ha molte battute. E questa è un po’ una pecca, il suo personaggio non è, e non può, essere approfondito più di tanto. Ha giusto quel po’ di backgrond che serve a motivare le sue azioni, ma poi rimane lì, strisciante e martoriato nell’assurda speranza di sopravvivere e vendicarsi.

Al contrario Tom Hardy si trova tra le mani un gran bel personaggio approfondito e a tutto tondo e lo interpreta molto bene, grazie anche alla sua capacità di diventare quasi primitivo e ignorante.

Revenant - Tom Hardy

Occhi da pazzo! Faccio gli occhi da pazzo, ma in realtà il mio personaggio ci sta con la testa!

In Revenant – Redivivo alla fine c’è una dualità tra “eroe” e “cattivo” in cui il secondo è caratterizzato nei minimi particolari, mentre il primo è un personaggio sui generis che potrebbe essere chiunque. Non sarebbe nemmeno una cosa sbagliata se non fosse che fai un po’ fatica a empatizzare con lui. Lo vedi soffrire, lo vedi masticato da un orso, e non si capisce se sia l’orso in CGI o Di Caprio, lo vedi arrancare sulla neve in fin di vita, mezzo maciullato, ma a ogni cosa che gli succede, invece di soffrire con lui e per lui, ti viene solo da dire: “Ma quanto sei sfigato, figlio mio!

È davvero un peccato, perché Revenant – Redivivo è una vera goduria per gli occhi, ti riempie lo sguardo in modo eccellente, ma rimane una bella confezione di un film un po’ vuoto che racconta una storia come se ne sono viste tante. Esci dalla sala con la sensazione che Inarritu abbia cercato di celebrare più se stesso e le sue trovate registiche e, mamma mia, mentre alcune scene sono davvero incredibili e il film comunque intrattiene, facendoti volare via le due ore e mezzo di durata, si esce dalla sala con una sensazione di inconcludenza, con la classica domanda: “Ok, bello. E quindi?

Revenant - Tom Hardy e Inarritu

Tom, 2 ore e mezza, alla gente verranno due coglioni così…

Forse è stata solo una mia sensazione e altri vedranno nel film molte più cose di quelle che ho visto io, uscendo belli contenti.

Leo Oscar

And the Oscar goes to….

Ora, non c’è che da aspettare la notte degli oscar per vedere se Di Caprio, finalmente, prenderà ‘sta fottutissima statuetta, non che ne abbia davvero bisogno per quanto mi riguarda. Almeno la finiranno di girare su Facebook i meme sulle sue sconfitte. Benchè, secondo me, Tom Hardy è un tantinello più bravo di lui in questo film, colpa del personaggio, come dicevo prima.

Anche se temo che l’Oscar per la migliore scena con un orso, quest’anno andrà a…

Masha e Orso

Yeeee…. però sei stato bravo nel film, Orso!

Masha!

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

16 pensieri su “Ravenant – Redivivo e pronto per la notte degli Oscar

  1. Ho iniziato veramente ad apprezzare Leo da Wolf of Wall Street dove veramente aveva superato se stesso.
    E’ vero anche che gli oscar sono ormai diventati un riconoscimento importate per un attore e che posso essere il motivo percui un attore decida di distruggersi. Purtroppo pero’ abbiamo visto più volte che non sempre viene premiata la bravura facendoci pensare che sia quasi una sorta di mafia dietro. Speriamo solo sia la volta buona per Leo per dimostrare finalmente al cinema che NON e’ piu’ il figo di Titanic….ancora conosco gente che mi dice che non gli piace perche’ ha sempre la faccia da bravo ragazzo… -____-

    • Nonononono!

      Wolf Of Wall Street è solo l’ultima delle interpretazioni di Di Caprio. DEVI assolutamente vedere Buon Compleanno Mr.Grape: è giovane, prima di Titanic ed è già un mostro. In più dimostra quanto Johnny Depp sia un cane in quanto attore e accanto a Di Caprio sparisce letteralmente.

  2. Condivido in toto…MrChreddy hai ottimamente espresso i miei pensieri :-)
    Uscendo dal cinema ho pensato speriamo sia la volta buona per Di Caprio ma l’oscar lo meritava di più per altre interpretazioni eppoi subito ho pensato che Hardy era monumentale…lo so esagero…ma l’oscar lo meriterebbe lui…il suo personaggio è disprezzabile ma davvero convincente…
    P.s. Che bello rileggerti MrChreddy!!!!!!!!!!!! :-)))

  3. Io, come al solito, sto facendo la mia maratona dei film candidati,
    non perché ritenga gli Oscarssss attendibili

    (e ci mancherebbe)

    ma perché voglio vomitare tutta la mia malmostosa rabbia quando poi daranno i premi alla dogsdick.

    Per ora sono a paro.
    Hi visto revenant-il ponte delle spie-la grande scommessa-the martin-Mad Max.

    Volendo buttateci dentro pure Steve Jobs, anzi buttatelo a mare visto che è veramente pessimo.
    Lui non assomiglia una fava a Jobs e il film non ha né arte né parte.

    Per ora, il migliore è il ponte delle spie, fatto veramente ad hoc.

    Revenant è bello, condivido quasi tutto quello che dici, eccetto che a me la scena dell’orso è piaciuta parecchio, ma avrei fatto decurtato il film di ALMENO mezz’ora inutile.
    E sì anche a me è piaciuto molto di più Tom Hardy.

    Anche perché, dai, Di Caprio fa 150 film con Scorsese

    (no, dico, Scorsese. Scor-se-se. Uno che ha preso l’inutile belloccio bamboccio di Titanic e l’ha trasformato in un attore coi controcazzi)

    e poi l’oscar te lo vince con Inarritu

    (cioè, dai, ora, davvero, bravino sto tizio, però qualcuno mi spieghi perché a Birdman-ipianisequenzadistapippa premi a pacchi e a Quentin Tarantino mai un cazzo).

    La grande scommessa è praticamente un documentario sulla crisi economica e per guardarlo serve, minimo, una laurea in economia e un Mba.
    E io non li avevo.

    Vabbè, ma in tutto questo c’è un film che è una figata pazzesca che mi sento di consigliare a tutti:

    Sicario.

    Benicio Of The Bull veramente perfetto della parte, come non succedeva dai tempi di Paura e Delirio a Las Vegas.

    Buona giornata a tutti e scusate se mi sono dilungato,
    ma se aggiorni il blog ogni secolo poi i risultati sono questi.

    • Non è voluta, assolutamente, ma la sto facendo anche io.

      Oggi parlo proprio di Steve Jobs ed è inutile che ripeta qui quello che ho scritto di là :D

      In effetti concordo con te, Di Caprio, per quel che vale, doveva vincerlo per altri film, qui, boh, lo vince più perché insistiamo noi :P

      Sicario non l’ho visto, La Grande Scommessa mi attira molto proprio per l’argomento che tratta :D

      Sabato vado a vedere Tarantino in 70 mm all’Arcadia!

      • Io l’ho visto oggi alle 17.30.
        Praticamente in Italia non c’è nessuno che l’abbia visto prima di me.

        Non ti dico niente. Ne parleremo quando l’avrai visto.

        Posso dirti che con questo Dolby Atmos che hanno messo ogni colpo di pistola ti sfonda i timpani, il cranio e la cassa toracica come mancia

        (c’è pure la spiegazioncina prima del film, in cui ti dicono che tutto quello che ascoltavi prima era merda e l’accettavi solo perché sei un povero pastorello venuto dalla montagna che non capisce un cazzo)

        (sì, vabbè, ho enfatizzato un po’, ma secondo me il concetto è quello).

        Ti danno pure una brochure all’ingresso.

  4. Io posso solo dirti che nel complesso ritengo sia un altro grandissimo film di QT

    Forse la prima parte è un po’ troppo verbosa, basata troppo sui dialoghi
    (che sono da sempre il suo punto di forza)

    poi il film ha un decollo verticale e diventa meraviglioso, godurioso, autoscale spettacolare, tarantiniano fino al midollo.

    Samuel Jackson meritava l’Oscar per distacco.

  5. Oh a me l’Uomo senza sonno non sembrava così inutile anche se in effetti non ricordo la storia.
    La grande Scommessa l’ho visto anche per Bale ma ho fatto veramente fatica a seguirlo dopo un pò speravo finisse. Bravissimi gli attori, buona reagia e storia importante ma troppo verboso e dopo un pò cominci a non capirci più nulla.
    Probabilmente vincerà come miglior film.

    Comunque The Revenant mi è piaciuto parecchio, ma parecchio tanto. Considerando che non ho mai visto Birdman non ho pregiudizi su Innaritu e il suo modo di girare mi ha travolto (avevo visto qualche vecchio film come 21 grammi che non mi era piaciuto).

    Il fatto che Di Caprio vinca con questo film non lo vedo scandaloso è giusto per gli Oscar e tra attori dimagriti ingrassati e con nasi posticci che hanno vinto l’Oscar lui mi sembra pure uno dei più meritevoli.

    Ed è vero Johnny Depp fa schifo!

    E Di Caprio era bravo anche prima di Titanic.

  6. Ciao Chreddy, spero tu stia bene e così tutti gli altri nemici/amici.

    Siccome non so dirti quanto questo film mi abbia fatto pietà e abbia gabbato tutti, ho deciso che invece di essere tecnico sarò stro**o …perché è inutile dire quanto sia stato pretenzioso cercando di emulare Malick, senza riuscirci; Kubrick, senza riuscirci; Kurosawa, senza riuscirci e, non solo, anche offendedoli, profondamente. Loro come autori, e me come cinefilo.

    Quindi vi avviso che SPOILERO TUTTO IL FILM e vi dico perché questo film è un sepolcro imbiancato, per essere gentili. Un cinepanettone è più onesto.

    Fuoco alle polveri SPOILER – ho avvisto eh (due volte!)

    Dopo l’oscar a Di Caprio per un film indecente, a grande richiesta riporto la storia del film che tutti osannano e da cui tutti si sono lasciati ingannare e suggestionare. Una pellicola che, a tutti gli effetti, vale un BEATO NIENTE

    Ovvero: in TRE capitoli, tutto quello che avreste voluto sapere sulla sopravvivenza e mai avete osato chiedere.

    CAPITOLO UNO

    La storia di Leonardo Capriola (capirete man mano il perché del suo nome)

    S’Inizia con una cruenta battaglia tra i nativi e i cosiddetti pionieri, ecco allora che il nostro eroe, ‘capriola di qua e capriola di là’ e ti schiva frecce – che neanche il Dio Mercurio, e cosa fa? Si salva. Intanto il sangue scorre copioso, e in tanti muoiono, in maniera poco gentile direi; poi ecco un selvaggio lo sorprende, lo atterra, gli schiaccia la gola col manico di un’ascia, che se sei Mike Tyson, capisco tu possa resistere, altrimenti no, credo di non poterlo capire, comunque, in extremis, viene aiutato …e cosa fa? Si salva.

    La storia continua: Scappano.

    Leonardo Capriola schiva nuovamente frecce, lance, sassi e cavalli imbizzarriti, e cosa fa? Si salva.

    Poi si allontana nel bosco, da solo. Perché da solo? direte voi. Come perché? perché lui è Leonardo Capriola.

    Ma a questo Punto, un ORSO – che è grande quanto un orso (a volte non ci si pensa a quant’è grande un orso) gli arriva e lo attacca alle spalle. Domanda per i lettori: se eri Tu a essere in quel bosco, ti saresti accorto di un ORSO alle tue spalle? Tu Sì, Capriola NO … perché lui è cacciatore da una vita. Vuoi mettere l’esperienza.

    Questa volta a Lonardo Capriola: la capriola non riesce e l’orso lo sbatte peggio che uno straccio: lo azzanna, lo spezza, lo trita, gli lacera la schiena come la santa inquisizione e così le gambe, i piedi, il collo, il petto, insomma: passato al Minipiner. Ma Leonardo Capriola cosa fa? riesce a ferire l’Orso, e quindi… Si salva.

    Ma non è finita (con l’orso intendo) era il primo Round.

    L’orso lo riattacca e lo sbrana ancora un pochino, ma solo un pochino e Capriola (neanche a dirlo) ri-capriola giù per un costone (che se ci cadi Te – da sano, già sei mezzo morto; lui ci cade mezzo sbranato, ma sorvoliamo) …

    …. perché non è finita (con l’orso intendo). L’orso, forse perché è invidioso delle capriole di Leonardo Capriola, rotola anche lui (ormai morente, l’Orso, capito? mica Leonardo) e cosa fa l’orso? … giustamente non poteva che finire sulla schiena di Leonardo Capriola: insomma, voglio dire, già se sei sano e sei grosso quanto Primo Carnera e un orso ti passa sopra, la vedo dura che ne esci vivo (fate una ricerca su quanto pesa un orso/orsa adulta), però Capriola cosa fa? Si Salva.

    I suoi amici lo trovano; gli levano l’orso dalla schiena e, nei primi dell’ottocento, lo rattoppano e lo cuciono alla bisogna – stile trapunta della nonna. Non scherzo. E Capriola cosa fa? Si salva.

    Ma ormai Leonardo Capriola è in fin di vita! (non ci credete, lo so), però resiste:

    – febbre a 87 gradi, schiena massacrata, piede spezzato (almeno da come orribilmente fa vedere che lo trascina distorto) ricucito, in territori ostili e con temperature perennemente sotto lo zero, giustamente (almeno questa volta) i compagni lo danno per spacciato… e siccome il comandante di quella compagnia di cacciatori è in debito morale con mister Capriola, ecco che se lo portano in giro agonizzante che, sempre giustamente, tutti non ne possono più di una simile rottura di co****ni, al punto che anche il Comandante (finalmente!) capisce che è meglio sparargli e farla finita, però … (rullo di tamburi) all’ultimo secondo cambia idea. Il famoso rigurgito di dignità.

    Ma ormai, nonostante le cure, è la fine per Capriola (l’avevamo già detto?) – sta troppo messo male – e il comandante decide che deve rimanere in retrovia insieme al figlio di Capriola stesso e a due uomini: il compito è che dovranno attendere che lui spiri, almeno da dargli una degna sepoltura. Almeno quella. Eccheccaxxo.

    E così, dopo che la compagnia si è separata, passano altri giorni ma Capriola non muore, però soffre le pene dell’inferno… e Capriola stesso, si rassegna e si rende conto che non c’è più niente da fare – insomma, è una zavorra anche per suo figlio che ama così tanto e che è rimasto senza la mamma. Capace di intendere e di volere approva che gli venga praticata l’eutanasia, quella che il più cinico della banda gli aveva suggerito a un orecchio, ma senza farlo sapere agli altri (questa è in soldoni la sporca faccenda) …

    … ma proprio mentre viene soffocato per sua stessa decisione, quando sta per esalare l’ultimo respiro, sempre nel famosissimo ULTIMO SECONDO… eccoti che ti ritorna il figlio che si era allontanato! … e ritorna proprio in quel momento e non capisce la situazione e crede lo stiano assassinando. E così, sempre all’ultimo secondo, ferma l’eutanasia (proprio quando pensi che finalmente era finito lo strazio).

    Ma AHIME’ !! ecco che avviene l’inaspettato !!!

    … perché colui che stava praticando l’eutanasia a Capriola non solo è cinico ma è anche grosso e spietato (in sostanza il “cattivo” della storia) ed ecco che nel parapiglia, molla una coltellata al figlio di Leonardo Capriola e siccome il figlio non ha DICIASSETTE VITE come il padre, gliene basta una – ZAAAC – …. e schiatta seduta stante. Lui col caxxo che si salva (anche se è il figlio di Capriola, evidentemente perché è mezzosangue. Si sappia che la moglie di Capriola era un’indigena del posto, perché … il protagonista non è mai razzista. Ricordatevelo)

    CAPITOLO DUE

    VENDEEEEEETTA!

    Hanno ucciso il figlio a Capriola! e sotto i suoi occhi!!! (Non dovevano farlo!)

    Ma siccome il cattivo giustamente non ne poteva più, cosa fa? … decide insieme al collega di sotterrare vivo Leonardo Capriola, ma proprio all’ULTIMO SECONDO, in un casino che è troppo lunga da spiegare, lo lasciano soltanto nella buca, ma non sotterrato, tanto? … cosa cambia? e siccome non verificano che muoia, lo lasciano così, nella terra ghiacciata e se ne vanno… e Capriola cosa fa? Si salva.

    Giustamente anche l’ultimo dei cretini sapeva che non sarebbe potuto sopravvivere (si chiama – così va la vita) e danno per scontato che sarà certamente morto. Ma si sono dimenticati che Capriola è il protagonista del film.

    Capriola si ristabilisce piano piano, perché se tu fai un incidente dove rimani più o meno in quelle condizioni, diciamo che ti servono TRE ANNI di riabilitazione e in un Ospedale Privato, al calduccio, servito e riverito, però Capriola, giorno dopo giorno inizia prima a strusciare come un verme, poi a camminare, e infine arriva vicino a un fiume che più freddo non si può, con tanto di ghiaccio e neve, e che succede?

    … lo scoprono e di nuovo lo attaccano gli indigeni …. ma Capriola, ‘capriola ancora a sinistra e capriola a destra’ … schiva di nuovo frecce, asce, sassate, e finisce nel fiume dall’acqua gelata.

    Eh certo eh! … questi indiani d’America non c’azzeccano proprio con le frecce! (ma solo con lui non c’azzeccano, gli altri li prendono perfettamente in mezzo agli occhi)

    Comunque, andiamo a vedere dov’è finito Leonardo.

    La corrente terribile di acqua ghiacciata e in pieno inverno, lo sbatacchia in vari salti di cascatine e cascatelle, poi lui trova un tronco, si aggrappa e cosa fa? Si salva (eh! questi tronchi magici, che appaiono sempre al momento giusto)

    Si apparta. Si lecca le ferite. E ti trova un nativo buono, un indigeno che invece di fulminarlo con una freccia, come stava proprio per fare! decide all’ULTIMO SECONDO di non ucciderlo. Perché solo i nativi dal cuore buono possono trovare Capriola messo all’angolo senza vie di fuga. E così lo cura con foglie e terra e con un po’ di sano misticismo che non ci sta mai male in un film. Leonardo Capriola intanto mangia carne cruda come Tarzan, e cosa fa? Si salva.

    E così, l’unico nativo buono tra migliaia di nativi nemici cattivi l’ha trovato lui, mister Capriola, pensa Te. Peccato che una mattina, dopo aver attraversato praterie e territori impervi, i pionieri e i cacciatori europei trovano l’indiano buono, ma non Capriola (perché Capriola è sempre al posto giusto nel momento giusto, e l’indiano ha fatto quello che doveva fare salvandolo, e quindi gli tocca il momento della sfiga) … morale della favola? l’indiano viene impiccato seduta stante … e Capriola? … Si salva.

    Ma Capriola, mezzo malconcio e mezzo azzoppato, però con le batterie ricaricate grazie all’indiano buono, è molto più attivo di prima, così arriva al campo dei cacciatori cattivi e, nell’ordine (state ben attenti che questa è bella):

    – salva un’indiana che stava per essere violentata;
    – il violentatore viene ammazzato;
    – ma i cacciatori cattivi si accorgono di lui;
    – i cacciatori cattivi gli sparano, lo inseguono, della serie – pistolettate e fucilate al gioco del TUTTI CONTRO UNO
    – ma niente, non lo colpiscono e, mentre gli sparano, lui riesce anche ad ammazzare un altro pioniere e a fregare un cavallo …
    … riesce a fuggire, e cosa fa? Si Salva.

    Ma non è finita! (quello era il primo Round, come con l’Orso) e mentre sta scappando a cavallo, i cacciatori cattivi lo inseguono: gli sparano al gioco del TUTTI CONTRO UNO, ma Leonardo – che è Capriola – schiva tutte le pallottole e cosa fa? Si salva.

    Non finisce qui. Sì lo so. Vi siete rotti i co****ni. Lo vorreste ammazzare voi Leonardo Capriola, ma, credetemi, non riuscireste a colpirlo, neanche voi.

    Dov’eravamo? Ah sì. Scappava a cavallo. E siccome era intento a schivare le pallottole, ecco che né lui né il cavallo vedono lo strapiombo che si avvicina sempre più … giuro, è la verità … e così il Cavallo e Mister Capriola fanno un volo della mado**a (che noi neanche col Bungee Jumping ci saremmo salvati) e…. e precipitano nel vuoto. Capriola e il cavallo sfigato volano verso un albero laggiù, infondo al precipizio. Capriola, ovviamente, anche precipitando, riesce a fare una cernita tra i rami più pericolosi e quelli più morbidi da usare per ammortizzare la caduta, vi pare, no? … risultato? Il cavallo ci la lascia la pelle e Capriola, cosa fa? Si salva.

    Di nuovo pieno di lividi, stremato e sfinito dalle fatiche, ecco che come Han Solo in Guerre Stellari … ti squarta il cavallo, gli leva le budella e le interiora e si mette a dormire dentro la carcassa dell’animale e cosa succede? Devo dirlo? Ma sì dai, abbiamo fatto trenta … Si salva.

    Ma siccome questo è un film realistico e Guerre Stellari è un film di fantascienza, allora facciamo vedere che ci entra nudo. Così poi, quando vi uscirà, la simbologia di una ‘rinascita dal grembo materno’ è servita su di un piatto d’argento. E lo spettatore ci casca con tutti i pantaloni.

    Insomma, non vi dico come, Capriola viene trovato dai compagni, intirizzito e a piedi nella neve, e così torna al Forte.

    Nel frattempo il Cattivo, che era al Forte, appena annusa il pericolo della vendetta, cosa fa? Giustamente scappa. Ed è l’unica cosa coerente di tutto il film. Così, per sottolinearlo. Ma purtroppo la coerenza finisce subito….

    … perché anche il comandante dice a Leonardo Capriola che non è nelle condizioni di inseguire il cattivo. Deve recuperare le energie. Ma niente da fare! Il tempo di farsi un bagno caldo ed è come nuovo.
    Partono in DUE all’inseguimento nelle terre selvagge. Lui e il comandante del Forte. Perché solo in due? Non lo so. Chiedetelo al regista. Non a me, io so di cinema, non di stro**ate.

    Comunque.

    A un certo punto Capriola, che è anche un ottimo stratega, decide che devono dividersi per stanare il cattivo nascosto tra le nevi e nei boschi selvaggi. “Tu di qui e io di là” (vecchia storia). Secondo voi, chi trova chi, per primo? Ovviamente il comandante viene preso alla sprovvista dal cattivo e siccome il comandante non ha DICIASSETTE VITE come Leonardo Capriola, schiatta assassinato.

    CAPITOLO TRE

    VENDETTA tremenda VENDETTA

    Finalmente.

    Capriola con una mossa astuta, tipo MAC GIVER (giuro) … inganna il cattivo e riesce a tendergli una trappola – così da ferirlo e si trovano finalmente faccia a faccia. Si sparano e si rincorrono tra i ghiacci. Il cattivo è ferito; ché il cattivo, sia chiaro, a confronto di quello che ha passato Capriola, è come se dovesse essere completamente sano, e vista la stazza, oltretutto. Ma sappiamo come funzionano le vendette. Le pistole in qualche modo non servono più: si va direttamente di schiaffoni a mani nude, poi calci, pugni, strozzamenti, gomitate, rotolate nella neve, mezzi strozzamenti e, naturalmente, coltellate e accettate. Non scherzo. Stile smerigliamento di co****ni.

    Adesso, voglio dire, se tu regista, proprio devi far fare a botte due uomini, cerca almeno di mettere vicini due individui che siano alla pari come stazza o corporatura; che quanto meno sia credibile – dico solo un pochino – il confronto. Invece no. Neanche questa.

    Il cattivo, a confronto di Capriola, è un caxxo di TORO. Capriola, che durante il film si è visto a petto nudo, ti fa capire che se anche io gli mollo uno schiaffo, lo faccio girare per aria due volte. Ma niente da fare. Si fa a botte. E Capriola resiste. Ci prende un’accettata sulle mani. Ma è come se non la sentisse. E alla fine, coltellate di qua e coltellate di là, il cattivo prende quella giusta ed è ai ferri corti (poteva essere altrimenti?) …

    … ormai il cattivo è ferito a morte e Capriola, in un ultimo rigurgito d’onore, dando così alla vendetta un valore morale più alto, decide di lasciare il cattivo agli indigeni spietati che, GUARDA CASO, sono arrivati lì proprio nel momento che si stavano prendendo a coltellate e a randellate sui denti (pensa te le coincidenze)…

    … così gli indiani arrabbiati, ammazzano il cacciatore cattivo che Capriola gli aveva mandato incontro buttandolo nella corrente del torrente e, quando poi gli indiani, a cavallo, passano vicino a Capriola, mentre lui li guarda dal basso in alto (che neanche John Wayne resisteva così alle ferite) tu finalmente speri che almeno gli indiani lo ammazzino una buona volta e ce lo levino dalle pelotassss…

    … e invece No, e sapete perché? Perché (coincidenza) tra quegli indiani a cavallo c’è anche l’indiana che lui aveva salvato dall’essere violentata.

    … e Capriola cosa fa? Si salva.

    A INARRITU … MAVA*************

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