Sono stato rimproverato da più parti perché non parlo mai di fumetti. Il fatto è che con i fumetti ho un rapporto che definirei di “Sacro Terrore“, nel senso che è un mondo così vasto, fatto di serie, miniserie, graphic novel, saghe, controsaghe, reboot e reset, che non mi sento culturalmente pronto per parlarne con qualcuno. Ne leggo molti, ma ho i miei gusti, di conseguenza conosco tante cose, ma a livello non molto approfondito. Ne consegue che parlarne potrebbe significare dire una cagata dietro l’altra.
Però oggi voglio provarci, voglio parlare di Before Watchmen. Però, partire così, pronti via, parlando di Before Watchmen non è facile.
Non è facile perché non è un fumetto come un altro per via del fatto che è tratto dal monumentale Watchmen.
Quindi mi tocca parlare anche di quello, sperando di non essere lapidato da chi ne sa più di me.
Watchmen è un opera a fumetti, del 1986, di Alan Moore e di Dave Gibbons. Rientra nel genere delle graphic novel, senonché è LA Graphic Novel per eccellenza, ancora attuale a distanza di quasi 30 anni di distanza. Tanto per dire Time Magazine l’ha inserita nei migliori 100 libri del ‘900. Badate bene: non fumetti, proprio libri.
Watchmen, infatti, è un’opera mastodontica che trascende il fumetto per diventare letteratura illustrata. Non fraintendetemi, non è mastodontica per numero di pagine e lunghezza, ma per spessore letterario. Ogni vignetta, ogni dialogo, ogni didascalia ha un suo preciso perché, un suo significato preciso. Ogni cosa in quel fumetto, anche gli sfondi, anche gli oggetti, hanno una storia tutta loro.
La struttura stessa delle tavole, la sua composizione, non è assolutamente casuale, ma ci si arriva guardando alla fine il fumetto da lontano.
Si può leggere così, senza pensarci troppo, ma se si comincia a scavare ci si trova di fronte una voragine di significati, citazioni, rimandi, domande che è quasi impossibile capirli tutti alla prima lettura. Forse alla decima si comincia a intravvedere la luce, ma non ne sono sicuro.
Come dice giustamente il buon Ultimate Jar Jar Binks, Watchmen, ha generato tutta una serie di libri e saggi sui suoi molteplici significati. Una cosa incredibile che solo poche altre opere, nel senso più ampio del termine, sono riuscite a fare.
Quindi capite bene che parlarne in un post come questo è quantomai assurdo.
In ogni caso, a mio parere, Watchmen andrebbe letto almeno una volta nella vita, magari accompagnati da un adulto che ce lo spieghi, io ancora tutto tutto non l’ho capito… e sinceramente non credo al 90% di quelli che giurano di averlo capito fino in fondo, secondo me sono dei millantatori che vogliono fare i fighi e basta.
Credo che un concetto sia abbastanza chiaro: Watchmen è un’opera complessa, pluristratificata, da non prendere sotto gamba. Ogni cosa va letta con estrema attenzione. va letto il suo fumetto interno, I Racconti Del Vascello Nero, che narra una storia parallela a quella dei Watchmen, perché dà una delle tante chiavi di lettura dell’avventura principale. Vanno letti tutti gli articoli giornalistici e gli estratti dei libri alla fine degli albi.
Tutto fa parte di un insieme e di un mondo costruito alla perfezione e che funziona perfettamente da solo.
Detto questo passiamo a Before Watchmen.
Before Watchmen è un’iniziativa editoriale della DC Comics, che detiene i diritti dei personaggi di Watchmen, dell’anno scorso.
All’annuncio dell’uscita di questa nuova collana il mondo è entrato in subbuglio. Chi si schierava contro, chi timidamente favorevole, chi è partito con le molotov per bruciare la DC. Insomma, per la maggior parte dei fan Watchmen non si tocca. Salvo che poi i primi albi della serie hanno venduto uno sproposito esagerato all’uscita negli Stati Uniti.
È ovvio che Before Watchmen sia una mossa commerciale per lucrare su un mostro sacro famosissimo, è palese nella struttura della serie, nel numero di albi che devono uscire e, soprattutto, nel numero di variant cover con cui gli albi usciranno. Hanno voglia, quelli della DC a dire che ci sono altre migliaia di storie da raccontare e che i lettori vogliono sapere qualcosa di più dei loro personaggi ecc… ecc… perché tutto si risolve nel mero soldo.
Però ci potrebbe essere anche del buono.
Non sono uno di quelli che grida che: “Ah, no! Così sputtanano Watchmen, la rovinano, moriremo tutti e bla bla bla…“, perché anche se Before Watchmen facesse schifo che più schifo non si può, Watchmen rimane lì, nella mia libreria, come in quella di altri milioni di persone, così come è stato scritto all’origine.
Alla fine Before Watchmen è un prequel, non un fottuto remake.
È un prequel composto da 8 diverse serie, ognuna di 4 o 6 numeri, per un totale di 36 albetti. Più un epilogo che ancora non so cosa conterrà esattamente. Watchmen originale era di 12 numeri.
Nelle prossime settimane dedicherò un post monografico ad ognuna di loro, mano a mano che finiscono, visto che ormai ci siamo.
Le serie sono:
– Minutemen, 6 numeri, scritta e disegnata da Darwyn Cooke. Narra le vicende dei Minutemen, di come si sono formati, della loro storia e di come si sono sciolti attraverso i racconti di Hollis Mason, il primo Nite Owl, e della nascita del suo libro: Sotto La Maschera.
– Silk Spectre, 4 numeri, scritta da Darwyn Cooke e disegnata da Amanda Conner. È la storia di Laurie Jupiter, figlia di Sally Jupiter la prima Silk Spectre, del suo viaggio per diventare la nuova Silk Spectre che appare in Watchmen.
– Il Comico, 6 numeri, scritti da Brian Azzarello e illustrati da J.G. Jones. È il più fantapolitico di tutti, parla dei retroscena del Comico, Edward Blake, della sua amicizia con i Kennedy e di quello che ha comportato.
– Nite Owl, 4 numeri, scritti da Michael Straczynski e illustrati da Andy e Joe Kubert. È la storia di come Daniel Dreiberg conosce Hollis Mason e ne raccoglie l’eredità diventando il nuovo Nite Owl. Approfondisce anche il rapporto tra lui e Rorschach.
– Ozymandias, 6 numeri, scritto da Len Wein e disegnato da Jae Lee. Narra la vita di Adrian Veidt e della sua assurda discesa nella lucida follia, della sua ossessione per Alessandro Magno, Ozymandias appunto, di come ha costruito il suo impero. Fisicamente ed economicamente.
– Rorschach, 4 numeri, scritti da Brian Azzarello e disegnati da Lee Bermejo. È un’avventura di Rorschach e del suo alter ego Walter Kovacs.
– Dr. Manhattan, 4 numeri, scritti da Michael Straczynski e disegnati da Adam Hughes. Il Dr. Manhattan si trova in un loop temporale pieno di bivi. E se Jon Osterman fosse scampato all’incidente che l’ha reso il Dr. Mahattan? Che altre migliaia di possibilità ci sarebbero state?
– Moloch, 2 numeri, scritti da Michael Straczynski e disegnati da Edoardo Risso. Parla presumibilmente di Moloch, ma non essendo ancora uscito, non so di che parla.
Come dicevo, parlerò delle singole serie una volta finite, per ora posso dire che alcune sono davvero interessanti, mentre altre sono più banali e un po’ fini a se stesse.
Ovviamente Alan Moore si è dissociato dal progetto, come per ogni cosa che lo riguarda, e stavolta anche Dave Gibbons non si è detto entusiasta, anche perché a contrario del film di Zack Snyder del 2009, non ha visto il becco di un centesimo.
Ogni albo, in fondo, raccoglie due pagine de La Vendetta Del Corsaro Cremisi, una storia di pirati scritta da Len Wein e disegnata da John Higgins, inserita come continuità con I Racconti Del Vascello Nero di Watchmen, ma totalmente avulsa dalle storie principali. Segno che la coerenza, i meta testi e l’architettura di Watchmen mancano totalmente in Before Watchmen relegandolo ad un simpatico tentativo di lucrare sul nome.
Non basta riportare solo i personaggi principali e farli agire in storie che portano a Watchmen per avere un altro capolavoro letterario. Di Alan Moore c’è ne è uno solo.
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
appena finisco di rileggermi guida galattica per autostoppisti mi butto a pesce su questo ;-)
Ottimo Claudio, poi fammi sapere se ti piace :)
dedicarsi all’analisi di Watchmen è come dedicarsi alla Cabala o all’Alchimia…ci sono ottime possibilita’ uscire di senno :D
Dopo anni di letture e riletture del libro ( e di saggi e note sull’argomento) pensavo di aver beccato tutto cio’ che c’era da cogliere…poi un mesetto or sono mentre mi guardavo un documentario storico ( che non c’entrava nulla con Watchmen eh) vengo a conoscenza di un dettaglio che spiega il senso di una vignetta che mi aveva sempre un po’ incuriosito perche’ sembrava essere stranamente “stonata” rispetto alla rigidissima architettura del fumetto.
Cosi’ scopro che anche quella vignetta aveva dietro una storia e riferimenti ben precisi…
insomma non si finisce mai…
Eh, dicci qual è sta vignetta :D