Come avevo minacciato promesso settimana scorsa, oggi mi tocca parlare dell’ultimo film di Tim Burton che mi mancava: Dark Shadow.
L’ho visto insieme a Frankenweenie e ormai ero preparato al peggio, e infatti i primi 10 minuti erano quello che mi aspettavo. Poi stranamente il film decolla, mi strappa una risata, non ci credo, mi si alzano le aspettative e… niente, leggete il post che è meglio.
Come al solito vi avverto, il post contiene spoiler, ma è necessario per parlarne, in ogni caso è un film uscito l’anno scorso, quindi dovrebbero essere caduti in prescrizione.
A proposito, prima di cominciare, per il futuro, ricordatevi che io le minacce promesse le mantengo. Sempre.
È il 1760 e i coniugi Collins, con il loro unico figlio Barnabas, partono per l’America. Stabilitisi nel Maine cominciano un’attività ittica tanto fortunata che intorno a loro si forma una cittadina Collinsport.
Barnabas cresce e diventa un bel ragazzotto con le sembianze di Johnny Depp tirato a lucido per sembrare più giovane. La loro domestica Angelique Bouchard si innamora di lui. Siccome Angelique ha le sembianze di Eva Green, Barnabas non ci pensa né uno né due a materassarla, per poi respingerla perché non innamorato.
Barnabas si innamora della slavatina Josette DuPres, che è Bella Heathcote attrice moto carina, ma anche molto insipida.
Angelique si incazza come una biscia per sta cosa e, con i suoi poteri di Strega, uccide i genitori di Barnabas facendo cadere loro in testa un gargoyle di Collinswood, la magione costruita dai Collins.
Ma Angelique non è contenta, pensava che uccidendo i genitori Barnabas le cadesse tra le braccia, ma così non è stato, stranamente, allora cosa fa? Fa una magia e l’inutile Josette si butta da una scogliera.
Barnabas vuole seguirla, ma poco prima che si schianti sulle rocce, Angelique lo trasforma in un Vampiro, per condannarlo ad una vita di dolore, rimpianti, solitudine e tutte quelle simpatiche cose che, in genere, gli innamorati non corrisposti augurano all’oggetto del loro amore.
Anvedi che Strega potente ‘sta qui che riesce a trasformare i cristiani in Vampiri.
Ma Angelique è anche una sadica di merda, quindi fa catturare Barnabas dai paesani e, molto convenientemente ai fini della sceneggiatura, lo fa seppellire vivo in una bara incatenata, invece che fargli piantare un paletto nel cuore e chi si è visto si è visto.
Passano quasi 200 anni e i discendenti di Barnabas vivono ancora in una Collinswood ormai in rovina e anche la fiorente attività ittica è ormai alle ortiche…
Un momento! L’avete notato anche voi?
No, perché io da ignorante in biologia ero convinto che per avere dei discendenti bisognasse cominciare ad avere dei figli. Barnabas non ha avuto figli prima di diventare vampiro ed essere seppellito, lui stesso è figlio unico, quindi i discendenti da dove vengono?
Forse sono come Qui, Quo e Qua: nipoti di Paperino, ma figli di nessuno. D’altronde è prodotto dalla Disney questo film.
Barnabas viene liberato durante i lavori per un Mc Donald’s, uccide tutti gli operai e torna a casa sua trovandola in semi abbandono, conosce i suoi pronipoti e decide di aiutarli a rimettere in sesto l’azienda di famiglia e sconfiggere una volta per tutte la strega Angelique.
In tutto questo c’è pure che Barnabas si innamora di Victoria Winters, reincarnazione della sua Josette, cosa che però non gli impedisce di farsi fare una pompa a tradimento dalla dottoressa Julia Hoffman, l’onnipresente versione femminile di Depp Helena Bonham Carter, e trombarsi Angelique sulle pareti, in una scena abbastanza imbarazzante perché vorrebbe essere comica, ma dura mezz’ora e stufa dopo trenta secondi. Ah, l’amore vero verso una persona sola, quello che non ti fa desiderare nient’altro che tutte le donne che incontri sulla tua strada e te la danno.
Leggendo le osannanti critiche di Frankenweenie era ripetuto come un mantra il fatto che quello fosse il film più intimo di Burton. C’era la provincia americana, i pupazzetti tipici di Burton, le citazioni dei mostri della Universal, le citazioni ai suoi film e bla bla bla…
A me sembra che il film più intimo di Burton sia in realtà questo Dark Shadows, anche se per una volta abbandona i set di plastica lucida e le cose gotiche sue tipiche con cui ha campato di rendita fino ad oggi, nonostante si parli di Vampiri e Streghe e quindi sarebbe andato sul sicuro con l’ambientazione emo-sfigata.
Però per il resto c’è la cosa che sta più a cuore a Burton ossia gli evidenti problemi che ha avuto con il padre e che ci propina un film sì e quello dopo pure.
Michelle Pfeiffer, interpreta la pronipote di Barnabas Elizabeth Collins Stoddard, una donna forte, che mantiene da sola la sua famiglia composta da: sua figlia, Chloë Grace Moretz; suo fratello, Jonny Lee Miller, e il figlio di quest’ultimo, David Collins; la dottoressa Hoffmman, quella che fa la pompa a Barnabas, che dovrebbe aiutare David in quanto bambino problematico ossessionato dal fantasma della madre; due domestici particolarmente rincoglioniti; Victoria Winters, assunta per badare a David.
Il marito della Pfeiffer non c’è, non viene mai nominato, semplicemente non esiste.
Il personaggio di Jonny Lee Miller è un padre mantenuto e per niente incline a fare il padre, infatti quando Barnabas gli impone: “O ti prendi cura di tuo figlio o ti prendi i soldi e te ne vai per sempre“, lui fa le valige e se ne va.
Basta, finite le figure paterne.
Che va benissimo così, intendiamoci, non è un difetto del film se non c’è una figura paterna positiva nemmeno a pagarla oro, però direi che se dopo quasi trent’anni che sta cosa la sbatti nei film e ancora non l’hai risolta, forse dovresti davvero trovarti un bravo psicologo, invece di romperci ancora le palle a noi. No?
Poi ci sono anche qui le mille e più citazioni dei mostri Universal, che una volta mi piacevano un casino e ora stanno cominciando a starmi sui maroni.
Barnabas, il Vampiro di Depp, è un mega omaggio al Dracula di Bela Lugosi, infatti continua a fare il gesto con la mano, che faceva Bela quando ipnotizzava le persone nei panni di Dracula. Con “continuare a farlo” significa che a metà film hai voglia di segargli via il braccio a Depp.
Tra le altre cose Johnny Depp è la cosa peggiore in questo film. Sono tutti, o quasi, bravi e in parte, ma quando arriva lui con il suo solito personaggio stralunato e sopra le righe e le sue solite smorfiette, precipita tutto.
Non dico che sia colpa di Depp, d’altronde se Burton gli chiede quello, lui fa quello, ma credo sia proprio colpa del personaggio totalmente fuori contesto e non credibile. Rendere un Vampiro non credibile in un film dove quel Vampiro è protagonista, vuol dire che c’è qualcosa di profondamente sbagliato da qualche parte.
C’è la citazione all’Uomo Lupo di Lon Chaney con la Moretz che si scopre essere una Licantropa alla fine del film e il trucco è molto simile a quello di Lon. Qui spendo due parole sul personaggio interpretato dalla Moretz. Si scopre che è un Licantropo alla fine del film, nel senso che lo scopre anche la madre di lei che non ne sapeva niente, e Angelique dice che è stata lei a farla mordere da un Lupo Mannaro quando era ancora in culla. Ma possibile che un bambino in culla venga morso da un Lupo Mannaro e nessuno si accorga di niente? Nel senso, un morso non lascia dei segni? Io vedo mio figlio che ha un morso enorme sul suo corpicino e non faccio un plisset: “Mah, questa serie di buchi saranno uno sfogo tipico dei bambini piccoli“.
C’è il solito fan service a Christopher Lee in una scena totalmente avulsa dal contesto e montata pure nel momento sbagliato del film, solo per fargli fare il cameo.
Barnabas vende i suoi gioielli di famiglia (proprio i gioielli d’oro, non le palle) per ristrutturare Collinswood e la fabbrica. Finalmente la fabbrica riapre e sono tutti felici e contenti di vedere gli operai che smanacciano i pesci.
Due scene dopo Barnabas va a parlare con il capo dei pescatori per convincerlo a farli lavorare con lui. Il capo è ovviamente Lee. Ok, se Barnabas non aveva pescatori e pescherecci per tirare su il pesce, da dove cazzo veniva quello di due scene prima che si vede all’interno della fabbrica?!
C’è che tutto il film si svolge a Collinsport, ameno paesino cresciuto intorno alla ditta di pesce dei collins. La solita provincia americana, ma ancora più provinciale, dove le cose accadono senza che nessuno se ne accorga e i cittadini non si rendono nemmeno conto che la nuova padrona della città, Angelique, è in giro dal 1760. Cambia pettinatura, vestiti e trucco et voilà, una nuova Angelique, fa niente che non si sposa mai, che non prolifica, che è sempre lei, nessuno si accorge di niente.
Poi basta, questo film e Tim Burton sono tutto qui: una serie di citazioni e strizzatine d’occhio sempre alle stesse cose, conflitti non risolti con il padre e con le donne, una trama che va avanti a trucchetti, sterile polemica sul capitalismo con Depp che quando vede la M del Mac Donald’s esclama “Mefistofele!“, qualche sketch simpatico, una inoffensiva critica all’ideologia del forever young con il Vampiro che è figo perché non invecchia… e basta, tutto qui.
Non c’è nient’altro. Non c’è una vera morale, non c’è un significato in tutto questo, non c’è niente che mi permetta di ricordarmi come vada a finire dopo nemmeno una settimana che l’ho visto.
Ormai Tim Burton è questo, non è più un regista che ha qualcosa da dire, è solo un circolo vizioso di cose già viste, già dette e già copiate da se stesso.
Post correlati:
In ascensore con Ryan: Tim Burton – Parte I
In ascensore con Ryan: Tim Burton – Parte II
Frankenweenie, il solito vecchio Burton
More from my site
Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
ok, magari questo film non lo vedo, ecco.
Oh, magari ti piace, mai mettere limiti alla provvidenza :D
non sono un gossipparo.. dei problemi di Burton non ne avevo la minima idea.. e non credo ci perderò il sonno.. in compenso mi hai fornito una chiave di lettura alternativa per questo film..
niente.. oh.. non è che adesso lo rivaluto.. l’ho visto.. ho visto l’ennesima parodia di se stesso che è il “vuncione” Deep e finito ho rimosso tutto sia del sub che da conscio.
appena riesco mi vedo frankweenie e poi depenno del tutto il buon Burton, anzi gli mando un messaggio ben augurante da qui “Tim, tromba un po’ di più, pensa meno ai soldi, che la vita già è uno schifo di per se stessa e star vicino a Deep che fa le smorfie non è che ti migliora…”
No, dei problemi di Burton con il padre non ne so niente nemmeno io, ma è evidente che c’è qualcosa, basta guardare la sua filmografia (magari salto qualcosa, ma vado a memoria)
Edward mani di forbice: il “padre” muore prima che Edward sia finito.
Batman è un orfano
Big Fish, non sto nemmeno a spiegarlo è tutto incentrato su un rapporto di incomprensione tra padre e figlio.
La Fabbrica di Cioccolato: Willy Wonka ha un padre dentista e tirannico con cui non parla e con cui non riesce a riappacificarsi, trovando poi la vera famiglia in quella del ragazzino. Tutte cose che nel libro originale non ci sono e sono state introdotte da Burton
E poi questo.
Ora, non sono uno psicologo, ma non può essere tutto un caso :)
Si ecco boh. Alla fine non c’è niente da aggiungere a quanto scritto da te.
Depp e soprattutto “il suo personaggio” hanno davvero stancato. Sempre uguale, sempre la stessa roba, sempre fastidioso. Ormai evito a priori i film dove c’è “il suo personaggio” (vedi Lone Ranger)…o meglio…evito a priori tutti i film marchiati dalla mefistica Disney.
La donna mi si è addormentata dopo mezzora (furba), e penso che sia stato il film dove ho fatto più pause sigaretta in vita mia (altrimenti non credo sarei mai riuscito a finirlo).
Burton è ormai sinonimo di peste, e come tale lo evito. Penso che l’ultimo suo film che sono andato a vedere di mia spontanea volontà sia “Il mistero di Sleepy Hollow”.
Da lì in poi la caduta libera… e pensare che quando a metà anni 90 recuperai il vhs originale di “Taron e la pentola magica” avevo una buona opinione di lui…
Pure io Lone Ranger l’ho evitato per Depp, sinceramente vedere che fa lo scemo con un piccione morto in testa, non mi va proprio in questo periodo.
Sleepy Hollow è stato l’ultimo film decente che ha fatto, per quanto mi riguarda :)
Visto l’anno scorso sto film e che dire… bellino, divertente e dimenticabile.
Non sono pienamente d’accordo con la tua recensione, ma forse perchè io i film di burton me li diluisco nel tempo, quindi ho tempo di dimenticarne uno prima di vedere il successivo ed alla fine non mi aspetto mai quel granchè, quindi riesco anche quasi a divertirmi…
La sola cosa che mi spaventa di questa tua recensione è la frase: “A proposito, prima di cominciare, per il futuro, ricordatevi che io le minacce promesse le mantengo. Sempre.”
Quindi prima o poi suonerai al mio campanello di casa? Dimmelo perchè in caso non mi faccio trovare o non rispondo più al citofono! :D
Stranamente, come dico all’inizio, per una decina di minuti ha divertito anche me, poi torna Depp in scena e boh, il film precipita.
Con questo non voglio dire che non sia divertente alla around, ma solo che non lo è più per me. :)
Ahahahah, la frase all’inizio era per fare una battuta… eh, sì, comincia a tremare quando ti squilla il citofono :D
“h, l’amore vero verso una persona sola, quello che non ti fa desiderare
nient’altro che tutte le donne che incontri sulla tua strada e te la
danno”
ah però sincero :D
“se dopo quasi trent’anni che sta cosa la sbatti nei film e ancora non
l’hai risolta, forse dovresti davvero trovarti un bravo psicologo,
invece di romperci ancora le palle a noi. No?”
Effettivamente…
“Ormai Tim Burton è questo, non è più un regista che ha qualcosa da dire,
è solo un circolo vizioso di cose già viste, già dette e già copiate da
se stesso.”
Che tristezza però…
Ok lo vedrò in tv! Grazie MrChreddy! :-)
Eh, per forza, Cris, nei cinema non c’è, puoi noleggiarlo se sei ansiosa di vederlo, ma se vuoi aspettarlo in Tivvù non cambia niente ;)
sisiì intendevo che nemmeno lo noleggio :O
In realtà Qui, Quo e Qua i genitori ce li hanno. La madre è la sorella di Paperino, figlia di una delle sorelle di Paperone, il padre non è mai stato presentato, che io sappia.
In sostanza, dei figli a quei due non frega una beneamata ceppa.
Ah ecco allora sono di origine naturale, pensavo fossero cloni fatti da Archimede :)
Siiilenzio!!!
Qui Quo Qua sono figli di Uragano e Apocalisse…
…e basta!!!
Questa è una citazione di un film che mi devi beccare per forza.
Ma per forza, proprio.
;)
Quindi son fratelli di Piripicchio? :D
Quanlche giorno leggerai sul giornale di uno a cui è esplosa la testa, l’unico indizio sarò che stava rispondendo ai commenti su un blog… :D
Grande Mister “Mandrake”.
Beccata in pieno la citazione.
Visto.
Il discorso è:
se abbassi l’asticella di Tim Burton
e passi sopra ad una miriade di cose
(tipo: la discendenza senza procreazione la facciamo passare come licenza poetica e buonanotte)
è un modo come un altro per passare un’ora e trequarti in compagnia dell’aria condizionata
alla facciaccia di Caron dimonio con occhi di bragia
(a proposito.
Avviso ai metereologi e metereopatici di sorta:
Sta storia di dare al caldo nomi danteschi è una cosa di una tristezza esaggggggerata).
Per il resto, il film è quello che è.
E mi pare non ne faccia segreto.
Il problema è proprio questo. Al netto degli “errori” e delle ingenuità, poteva essere molto di più questo film, però si perde per strada e non conclude niente di quello che aveva cominciato.
Forse sono come Qui, Quo e Qua: nipoti di Paperino, ma figli di nessuno.
Siccome sono pignola con Paperino e il mondo dei paperi… i tre sono figli della sorella di Paperino e sono stati mandati a vivere dallo zio dalla stessa, dopo che questi hanno messo dei petardi nel divano su cui stava il padre (mai veramente citato) e il botto ha mandato in ospedale il mai citato paparino… un grazie a mio fratello che per anni mi ha fatto leggere i vecchi almanacchi da collezione ahahahahahahahahah
Comunque… a me questo film non è piaciuto… banale, pieno di buchi e cose senza senso anche per Burton… mi piacciono da morire i suoi vecchi lavori (vedi il mistero di sleepy hollow, edward mani di forbice e molti altri) e qualcuno di quelli più recenti (la sposa cadavere) ma ultimamente sta cadendo nel banale e nel commerciale…
Come dicevi… non c’è nient’altro oltre alle problematiche padre figli e donne, la provincia americana noiosa e monotona…
E in effetti le incongruenze sono bestiali… discendenti… quali? Non ha mai avuto figli e non aveva fratelli e sorelle… Angelique è sempre lì e nessuno si accorge di nulla… tua figlia viene morsa da un licantropo nella culla e non ti acorgi del morso e diciamocelo… nemmeno che una volta al mese diventa un po’ un animaletto peloso? Ci sta quando è adolescente, ma davvero quando era bambina non te ne sei mai accorta?
l’unica cosa che forse si salva è l’interpretazione della Pfeiffer… a mio avviso, ma per il resto, il film è banale, scontato e senza senso alcuno…
Lo so… è una critica pesante, ma hey… ce ne vuole per non farmi piacere un film… in più amo la serie degli anni ’60 da cui è stato tratto il film e ad essere sinceri centra poco… solo la trama generale in modo vago e i nomi dei personaggi… mi aspettavo di meglio da uno (Burton) che diceva di essere appassionato a quella serie…
Claudio Bisio con la battuta su Qui, Quo e Qua ci ha campato 30 anni, diventando ricco e famoso, la faccio io e mi venite subito a smentire… non lo trovo giusto! :(
Scherzo :P
Per il resto la pensiamo uguale, hai scritto tutto con molte meno parole di me e sei stata più efficace.
Solo che a me Burton ha stufato e non piace più da Sleepy Hollow (1999). E’ ormai 13 anni che fa sempre le stesse identiche cose. Però mi pare che la pensiamo uguiale, a parte la sposa Cadavere che ho trovato tremendo :D
Comunque, non l’ho fatto prima, ma benvenuta nel blog ;)
Grazie… è un piacere leggere il blog… mi fa sempre scompisciare dalle risate e ho trovato gente che per molte cose la pensa più o meno come me! ^_^
Comunque… ero Burtoniana finchè non ha cominciato a tirar fuori delle cagate assurde… ora dico che sono burtoniana old school in un certo senso… e per la sposa cadavere… beh… de gustibus, giusto? comunque non è certo il migliore hihihihihi