Big Eyes little film

Big Eyes

Questo week end ho recuperato l’ultimo film, uscito a inizio anno, che mi interessava vedere: Big Eyes di Tim Burton.

Stranamente Big Eyes ci tenevo a vederlo, un po’ perché speravo che, staccandosi dal “fantastico”, Burton riuscisse a tirare fuori un film che mi prendesse ancora e me lo facesse rivalutare.

Sono stato un po’ deluso, se devo essere sincero.

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Batman anni ’60, tutto quello che avreste sempre voluto sapere e non avete mai osato chiedere

Batman Anni '60

Si sa, più si va avanti con gli anni più si rivalutano e apprezzano le cose vecchie.
È un fenomeno così diffuso e universalmente trasversale che qualcuno si è sentito in dovere di dargli un nome: vintage.

Una delle cose che negli ultimi anni è stata più rivalutata è la serie di Batman della fine degli anni ’60, tornata di culto.

Andando a scavare un po’ in giro ho trovato un sacco di curiosità sulla serie.

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Dark Shadows, Vampiri, Streghe, pesci morti e complessi non risolti

Come avevo minacciato promesso settimana scorsa, oggi mi tocca parlare dell’ultimo film di Tim Burton che mi mancava: Dark Shadow.

L’ho visto insieme a Frankenweenie e ormai ero preparato al peggio, e infatti i primi 10 minuti erano quello che mi aspettavo. Poi stranamente il film decolla, mi strappa una risata, non ci credo, mi si alzano le aspettative e… niente, leggete il post che è meglio.
Come al solito vi avverto, il post contiene spoiler, ma è necessario per parlarne, in ogni caso è un film uscito l’anno scorso, quindi dovrebbero essere caduti in prescrizione.

A proposito, prima di cominciare, per il futuro, ricordatevi che io le minacce promesse le mantengo. Sempre.

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Frankenweenie, il solito vecchio Burton

Sicuramente lo sapete già come la penso su Tim Burton. In caso non lo sapeste, potete farvi un giretto sull’ascensore di Ryan e leggere la prima parte e la seconda.

Riassumendo, in caso foste proprio pigri, Burton non tira fuori un film decente dal 2000.

A me mancava di vedere gli ultimi due che sono usciti al cinema: Frankenweenie e Dark Shadow.
Li ho visti entrambi il week end scorso, uno dopo l’altro, via il dente via il dolore.

Oggi parlo di Frankenweenie, settimana prossima di Dark Shadow.

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Addio a Ray Harryhausen un mito del cinema fantastico

Oggi non ci sarebbe dovuto essere un post perché ieri sono rientrato tardi, ero stanco e non ero dell’umore giusto.

Poi ho letto la notizia della morte di Ray Harryhausen, alla tenera età di 93 anni, e un paio di cose da dire oggi mi sono venute in mente.

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Cappuccetto Rosso Sangue, Lupi Mannari e tanta vergogna

Ormai temprato dalla visione consecutiva di tutti i Twilight, in un impeto di masochismo autodistruttivo, mi sono visto questo Cappuccetto Rosso Sangue, pensando stupidamente che il peggio me lo fossi lasciato alle spalle.
Invece, come dice il Saggio, al peggio non c’è mai fine. Direi che il Saggio non è chiamato così mica per niente.

Per quei due o tre che vogliono vedere il film e avere la sorpresa, consiglio di non leggere il post, in quanto è pieno di spoiler.

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Il Grande E Potente Oz del non più così grande e potente Sam Raimi

Una volte c’erano i colossal, chiamati così per via dei budget e delle scenografie letteralmente colossali.

Film come Cleopatra, Spartacus, più recentemente Titanic, oppure proprio Il Mago Di Oz, del 1939 di , di cui Il Grande E Potente Oz è il suo prequel.

Purtroppo i grandi colossal non ci sono più, le gigantesche scenografie sono state sostituite da bellissime e minuziose ricostruzioni al computer, che un pochino hanno perso la magia di una volta. Così, anche questo prequel, ha un po’ perso la magia di cui era pregno l’originale, eppure è tanto simile, e questo è il suo più grande difetto.

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Film da Nerd: Mystery Men

Finalmente torna, almeno per oggi, la nostra rubrica che segnala i film da nerd da vedere.
Purtroppo non ne esistono molti, quindi la tiro fuori quando me ne capita uno per le mani, oppure mi torna in mente qualcuno che ho visto.

Oggi siete fortunati perché settimana scorsa mi è tornato in mente il film di oggi. Ovviamente per parlarne me lo sono rivisto… un duro lavoro il mio, ma qualcuno deve pur farlo per farvi contenti.

Prima che i supereroi spopolassero al cinema, quindi prima dell’uscita nel 2000 di X-Men, usciva un film particolarmente ispirato su dei supereroi alternativi, molto liberamente tratto dai fumetti di Bob Burden, che non si è cagato praticamente nessuno e i soliti critici, dalla puzza sotto al naso, hanno stroncato senza nemmeno provare a capirlo. In Italia mi pare sia uscito direttamente nei cestoni della COOP a 2000 lire al chilo.

Il film in questione è Mistery Men, del lontanissimo 1999.

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Batman – The Dark Knight Returns, il cartone che tutti aspettavano

Ci sono graphic novel che hanno travalicato il mondo del fumetto per approdare di diritto in quello della letteratura.

Quando un appassionato legge o sente questa frase, un po’ retorica, la prima cosa a cui pensa sono i nomi di Alan Moore, Frank MillerGrant Morrison, Nel Gaiman e pochi altri.

Le loro opere più acclamate sono anche quelle che meno si prestano alle trasposizioni cinematografiche. Ci hanno provato spesso con Alan Moore, ma i risultati sono stati abbastanza disastrosi. Certo “V per Vendetta” è entrato nell’immaginario collettivo e “Watchmen” è stato il miglior film che si potesse mai trarre dalla sua monumentale opera, ma il resto è solo morte e distruzione delle opere originali, trasposizioni da cui Alan Moore si è sempre dissociato e per cui non ha mai percepito il becco di un quattrino.

Frank Miller invece ha sempre avuto un rapporto di amore/odio verso il cinema. Nel senso che lui lo ama, ma noi spettatori odiamo quello che Frank propone. E no, “Sin City” non è di Frank Miller, ma di Robert Rodríguez, Frank Miller girava per il set e hanno fatto finta di fargli dirigere qualche pezzo, ma in realtà il film è di Rodríguez.

C’è però un opera di Frank Miller che, vederla realizzata per il cinema, è il sogno erotico di ogni nerd: “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro“.

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Cloud Atlas con la prematurata come fosse Antani

Come forse saprete sabato sono andato per sette ore al cinema e mi sono sparato due film, il primo dei quali è “Cloud Atlas“, di cui parlo oggi, e il secondo è “Django Unchained“, di cui parlerò domani, quindi pazienza.

Di “Cloud Atlas” ho letto e visto molto poco prima di andarlo a vedere, in genere tento di andare al cinema con la mente abbastanza libera da preconcetti. Su Facebook però serpeggiavano i primi verdetti da: “È una cagata pazzesca!” a “Capolavoro assoluto!“, lasciandomi intendere che fosse un film che spacca il pubblico in due e non di facile interpretazione.

La verità, secondo me, sta un po’ nel mezzo, non è un film per tutti, ma non è difficile da capire, soprattutto una volta stabilito se ci sia qualcosa da capire effettivamente oppure no.

Occhio che nel post ho messo un piccolo Spoiler, è debitamente segnalato, non rovina il film, ma decidete se leggerlo o no, in caso non l’abbiate visto.

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