Il Revenger BruceIommi, un po’ di tempo, fa mi ha mandato un suo sfogo su Zack Snyder e il casting del nuovo Superman Vs Batman, sequel de L’Uomo D’Acciao.
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47 Ronin in fila per 6 col resto di 5
Con tutti i film, i cartoni, i manga e il resto delle robe giapponesi sui Samurai, ormai anche i sassi sanno cos’è un Ronin, ossia un Samurai che, per un motivo o per un altro, non ha più il suo padrone.
Il Ronin quindi, nella cultura giapponese, è un emarginato senza speranza di redenzione e, cosa peggiore, senza onore.
Per noi occidentali la figura del Ronin è molto figa e romantica: un Samurai che può fare quello che vuole e, su questo presupposto, ce la suoniamo e ce la cantiamo come ci pare inventandoci le storie ad uso e consumo nostro, ma che poco c’entrano con la vera cultura giapponese da cui i Ronin vengono.
La vera storia dei 47 Ronin è diventata, in Giappone, una vera e propria leggenda, tanto che ogni 14 dicembre la festeggiano.
Ovviamente per portarla al cinema gli americani hanno dovuto occidentalizzarla il più possibile, trasfigurandola in altro.
300: L’Alba Di Un Impero e il tramonto di una saga
Ah, le saghe cinematografiche. I franchise. Tutte quelle belle serie con 6, 7, 8, 9, mille film che attirano la gente al cinema smaniosa di cacciare i soldi per vedere il nuovo capitolo della saga.
Ah, quante saghe si fanno i produttori quando riescono a trovare la Gallina dalle Uova d’Oro capace di attirare la gente con le api con il miele.
Oh, che oggi trovare un franchise di successo mica è facile. A volte quelli studiati a tavolino non fregano a nessuno, mentre film che dovevano nascere e morire così invece entrano nell’immaginario collettivo e i produttori si trovano con le braghe calate a doversi inventare uno o più sequel dal nulla, così da attirare al cinema chiunque.
Pure quel fottutissimo uomo criceto, seduto accanto a me, che si è sgranocchiato i semini di zucca per un’ora e mezza. Giuro! Ne avrà mangiati 5 o sei chili, uno dietro l’altro: “Krat, krat… krat, krat… krat, krat…”
Non ho mai desiderato che qualcuno soffocasse come durante la visione di 300: L’Alba Di Un Impero.
I filmoni da Nerd del 2013 – Parte 2
Ieri ho postato la prima parte del listone dei film da, più o meno, nerd che usciranno quest’anno e devo dire che ha avuto un buon seguito il post.
Oggi tocca alla parte che va da agosto a dicembre… con quello che spenderò quest’anno in biglietti, il primo che mi dice che il cinema è in crisi lo pesto forte con un piede di porco e poi gli cospargo le ferite di sale e aceto.
Ho inserito tutti i film più o meno interessanti da vedere al cinema, anche quelli che mi sa che salterò.
Batman – The Dark Knight Returns, il cartone che tutti aspettavano
Ci sono graphic novel che hanno travalicato il mondo del fumetto per approdare di diritto in quello della letteratura.
Quando un appassionato legge o sente questa frase, un po’ retorica, la prima cosa a cui pensa sono i nomi di Alan Moore, Frank Miller, Grant Morrison, Nel Gaiman e pochi altri.
Le loro opere più acclamate sono anche quelle che meno si prestano alle trasposizioni cinematografiche. Ci hanno provato spesso con Alan Moore, ma i risultati sono stati abbastanza disastrosi. Certo “V per Vendetta” è entrato nell’immaginario collettivo e “Watchmen” è stato il miglior film che si potesse mai trarre dalla sua monumentale opera, ma il resto è solo morte e distruzione delle opere originali, trasposizioni da cui Alan Moore si è sempre dissociato e per cui non ha mai percepito il becco di un quattrino.
Frank Miller invece ha sempre avuto un rapporto di amore/odio verso il cinema. Nel senso che lui lo ama, ma noi spettatori odiamo quello che Frank propone. E no, “Sin City” non è di Frank Miller, ma di Robert Rodríguez, Frank Miller girava per il set e hanno fatto finta di fargli dirigere qualche pezzo, ma in realtà il film è di Rodríguez.
C’è però un opera di Frank Miller che, vederla realizzata per il cinema, è il sogno erotico di ogni nerd: “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro“.
Prequel, che senso hanno?
Visto che un sacco di tempo fa abbiamo parlato dei sequel e giusto ieri dei remake con la scusa che ho visto il nuovo “Total Recall – Atto Di Forza“, perché non spendere 2 parole sui prequel e la loro inutilità?
Per chi non lo sapesse un prequel è un film (ma può essere anche un libro, un fumetto, un videogioco, un telefilm) ambientato temporalmente prima di un film che ha avuto successo.
Andy Whitfield: un piccolo omaggio per il grande Spartacus
« I had no choice, a man must accept his fate. »
« …or be destroyed by it. »
Spartacus & Sura, Old Wounds
Con questo piccolo memoriale mi assumo l’onere di dimostrare che non è vero che parliamo solo di fighe mone pucchiacche gnocche belle donne. Ieri ho finito di rivedere Spartacus: Blood and Sand, la serie tv che racconta le gesta del’omonimo gladiatore trace (ovvero proveniente dalla Tracia. Ci tengo a sottolinearlo perché ieri Cap, confuso dai troppi anglismi della società moderna, mentre leggeva si è fermato e mi ha chiesto: «…ma che cazzo è un gladiatore “treis”?…», un po’ come quelli che al Louvre la “Nike di Samotrace” la pronunciano: “Naik di Samotreis” ) e forse è anche l’unica stagione di una serie il cui sequel è il prequel.