47 Ronin in fila per 6 col resto di 5

47 Ronin

Con tutti i film, i cartoni, i manga e il resto delle robe giapponesi sui Samurai, ormai anche i sassi sanno cos’è un Ronin, ossia un Samurai che, per un motivo o per un altro, non ha più il suo padrone.

Il Ronin quindi, nella cultura giapponese, è un emarginato senza speranza di redenzione e, cosa peggiore, senza onore.

Per noi occidentali la figura del Ronin è molto figa e romantica: un Samurai che può fare quello che vuole e, su questo presupposto, ce la suoniamo e ce la cantiamo come ci pare inventandoci le storie ad uso e consumo nostro, ma che poco c’entrano con la vera cultura giapponese da cui i Ronin vengono.

La vera storia dei 47 Ronin è diventata, in Giappone, una vera e propria leggenda, tanto che ogni 14 dicembre la festeggiano.
Ovviamente per portarla al cinema gli americani hanno dovuto occidentalizzarla il più possibile, trasfigurandola in altro.

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Vampire Girl Vs Frankenstein Girl lo splatter demenziale giapponese

Vampire Girl Vs Frankenstein Girl

Il mese scorso Monami ha cominciato a commentare sul blog.

Non so se fosse appena arrivata oppure seguisse da tempo e aveva solo fatto outing, però da una mia battuta sul suo nick lei mi ha lanciato una sfida: dovevo indovinare da dove veniva il nick e recensire il film.

Unici indizi erano che il film è giapponese e sarebbe piaciuto a Tarantino.

Mettendo in campo tutte le mie conoscenze investigative, la mie doti intuitive, i miei poteri paranormali, dopo 10 minuti di ricerche su Google ho trovato questo Vampire Girl Vs Frankenstein Girl che aveva per protagonista una di nome Monami e aveva degli elementi che potevano far impazzire Tarantino.

Siccome non riesco mai a dirvi di no, mi sono visto il film e oggi ne parliamo.

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Wolverine – L’Immortacci che roba brutta!

Wolverine è un personaggio estremamente affascinante.

Ha un passato misterioso. Ha una vita lunghissima che l’ha portato a vivere parti di storia dell’umanità interessanti e a vedere parti di mondo esotiche e affascinanti. Ha un nome proprio più figo del suo nome di battaglia, Logan. Ha un potere rigenerante che gli permette di guarire da qualsiasi ferita e, tecnicamente, di non morire mai. Ha gli artigli retrattili ricoperti di un metallo tanto insesistente quanto indistruttibile, l’Adamantio, che li rende più affilati e letali della spada di Goemon. Ha lo scheletro ricoperto dello stesso metallo, cosa che unita la potere rigenerante ti fa dire: “E chi lo ammazza quello?!“. Non ha scrupoli. Parla pochissimo e quando parla c’è da cagarsi addosso. Ha i sensi sviluppati come gli animali, per cui è impossibile prenderlo di sorpresa e fargli gli scherzi. Ha una forza spropositata. Ha una pettinatura abbastanza figa e per via del suo potere non diventerà mai calvo con l’età.
Certo ha qualche piccolo difettino: puzza, fuma i sigari, è alto un metro e una mela, ha un carattere che una donna in premestruo è un angelo a confronto, è peloso come una scimmia, il suo nome di battaglia in italiano è Ghiottone, che per uno così temibile fa un po’ ridere, e la sua storia editoriale, negli ultimi anni, l’ha portato a diventare un personaggio ad altezza bimbominkia molto meno interessante.

Ora la domanda sorge spontanea: perché da un personaggio così tosto riescono a trarre film che definire mediocri è fargli un gran complimento?!

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Die Hard: come liberare l’America indossando una canotta

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Per la settimana dedicata a Die Hard, ecco a voi la seconda puntata de “Le oziose seghe mentali di Ultimate Jar Jar Binks, il vostro amichevole esegeta di quartiere”, la prima potete leggerla clickando qui.

Il film che analizzeremo, annoiandovi a morte, è “Die Hard- Trappola di Cristallo”, il primo film della serie.

Partiamo.

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“Quella Casa Nel Bosco”, signori, l’Horror è servito.

Joss Whedon è l’artefice del successo planetario di “The Avengers“. Ma il suo merito più grande è stato quello di farmi emozionare al cinema, con quel film, come non mi succedeva da anni… ok, magari il suo secondo merito potrebbe non fregare a nessuno, ma per me è il più importante.

Quando succede una cosa del genere mi viene voglia di vedere tutto quello che ha fatto un autore. Ecco, magari non proprio tutto, “Buffy L’Ammazzavampiri” e “Angel” non mi va proprio, in compenso mi sono *occhiolino* noleggiato *occhiolino* l’osannato “Firefly” e il film conclusivo della serie “Serenity” che presto vedrò.

Venerdì scorso è uscito nei nostri cinema “Quella Casa Nel Bosco” scritto e prodotto dal nostro Joss.
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