Inside Out, tu chiamale se vuoi, emozioni… io lo chiamo capolavoro!

Inside Out

Per me è davvero raro, ultimamente, uscire dal cinema con il rammarico di non essere più negli anni ’80, quando pagavi un biglietto e potevi vedere un film due volte di fila rimanendo in sala.

Certo, negli anni ’80 vedersi lo stesso film due volte di seguito era la norma, oggi invece è l’eccezione.

A pensarci bene, negli ultimi anni, sono stati pochissimi i casi in cui mi sarei fermato in sala per rivedere subito un film. Mi ricordo che mi è capitato con Mad Max: Fury Road, che son tornato a rivedere al cinema dopo due giorni; mi è successo con il primo Avengers e con… boh, non me ne vengono in mente altri.

Ora è successo di nuovo con Inside Out, il nuovo film della Pixar che, a vedere il trailer e a conoscere l’argomento, non mi ispirava per niente.

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Caro John Lasseter, ho visto Planes

Planes

Faccio outing e vi dico che domenica mattina ho visto Planes. Tanto sono già stato cazziato da BruceIommi per aver preferito Prisoners a Machete Kills, quindi non ho niente da perdere.

Non è che ci tenessi particolarmente a vederlo, ho solo accompagnato il mio nipotino, che ogni scusa per vederlo è buona, ma d’altronde quando dice: “Gli aerii sono i miei freferiti” come si fa a dirgli di no?

Non che mi aspettassi molto, ma nemmeno il nulla assoluto. Appena uscito dal cinema, mi è venuta una voglia matta di scrivere una lettera a John Lasseter, che ha scritto il film.

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Monster University, il lento risveglio della Pixar

Sono passati 12 anni dall’uscita del primo Monster & Co., dodici anni.

Vuol dire che chi l’ha visto quando aveva 6 o 7 anni ora è maggiorenne, ha la patente, o la sta facendo, litiga con i genitori che l’hanno portato al cinema un giorno sì e uno no, si fa le canne e probabilmente non gliene frega più niente di Mike e di Sulley.

Voi vi ricordate cosa stavate facendo dodici anni fa quando uscì Monster & Co.?
Io un pochino sì. Mi ricordo che erano i primi mesi di una mia lunga storia d’amore e che è stato uno dei film che siamo andati a vedere perché allora, quando uscivi, dovevi trovare qualcosa da fare prima di infrattarti da qualche parte.
Non che non sapessi cosa fosse la Pixar, visto che ci son cresciuto con loro, però non mi aspettavo di vedere il capolavoro che ho visto.

Ora, dopo dodici anni, ironia della sorte quella stessa storia d’amore si è appena conclusa, proprio quando Mike e Sulley tornano sullo schermo con Monster University, il prequel di quel mitico film.

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I filmoni da Nerd del 2013 – Parte 2

Ieri ho postato la prima parte del listone dei film da, più o meno, nerd che usciranno quest’anno e devo dire che ha avuto un buon seguito il post.

Oggi tocca alla parte che va da agosto a dicembre… con quello che spenderò quest’anno in biglietti, il primo che mi dice che il cinema è in crisi lo pesto forte con un piede di porco e poi gli cospargo le ferite di sale e aceto.

Ho inserito tutti i film più o meno interessanti da vedere al cinema, anche quelli che mi sa che salterò.

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The Disney Effect

La Disney è come la Mamma.

Quando pensiamo ad una mamma, pensiamo a quell’adorabile dea che ci ha messo al mondo, nutrito, cresciuto, coccolato, rimproverato e perdonato. Poi la nostra mamma la riflettiamo su tutte le altre mamme del mondo e rimaniamo shockati quando sentiamo o leggiamo che una di queste mamme ha macellato i propri figli e li ha nascosti nel freezer. Urka! La nostra mamma non l’avrebbe mai fatto… sennò mica saremmo qui a parlarne.

Rimaniamo shockati anche perché l’immagine che abbiamo della mamma viene intaccata, da divinità soprannaturale, diventa una donna come tutte le altre, un essere umano qualsiasi che, in un raptus di follia o proprio con maligna premeditazione, può compiere un gesto che pensavamo fosse proprio solo di Dexter.

Con la Disney è la stessa cosa.

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Pixar, la storia di come ha rivoluzionato l’animazione

Se c’è una casa di produzione il cui nome, abbinato ad un film, mi fa alzare il culo dal divano per fiondarmi al cinema è sicuramente la Pixar.

Quando si parla della Pixar, e dei suoi prodotti faccio, una fatica bestia a rimanere obiettivo e, allo stesso modo, non posso più vedere un “cartone animato” senza paragonarlo a quelli della società di Lasseter e Co. e , quasi sempre, i prodotti delle compagnie rivali ne escono con le ossa rotte.

In 25 anni di storia cinematografica la Pixar non ha mai deluso, se non nell’ultimo periodo.

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Il Sequel, ovvero quando non hai capito che dovevi fermarti

C’è un mistero che aleggia nel mondo del cinema, un mistero così fitto e inesplicabile che nemmeno un dream team di indagatori del mistero, formato da Bossari, Raz Degan e Giacobbo, riuscirebbe a spiegare: perché i sequel fanno (quasi) sempre cagare?

Ovviamente una risposta ce l’abbiamo, e ce l’avete anche voi…e ce l’hanno anche gli autori/produttori/registi/etc dei sequel! E allora perchè non ce li risparmiano? Ovviamente perché quando qualcosa fa successo poi si sentono obbligati a produrre qualsiasi porcata pur di sfruttare il nome di film fortunati e intascare dollaroni.
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