Batman – The Dark Knight Returns, il cartone che tutti aspettavano

Ci sono graphic novel che hanno travalicato il mondo del fumetto per approdare di diritto in quello della letteratura.

Quando un appassionato legge o sente questa frase, un po’ retorica, la prima cosa a cui pensa sono i nomi di Alan Moore, Frank MillerGrant Morrison, Nel Gaiman e pochi altri.

Le loro opere più acclamate sono anche quelle che meno si prestano alle trasposizioni cinematografiche. Ci hanno provato spesso con Alan Moore, ma i risultati sono stati abbastanza disastrosi. Certo “V per Vendetta” è entrato nell’immaginario collettivo e “Watchmen” è stato il miglior film che si potesse mai trarre dalla sua monumentale opera, ma il resto è solo morte e distruzione delle opere originali, trasposizioni da cui Alan Moore si è sempre dissociato e per cui non ha mai percepito il becco di un quattrino.

Frank Miller invece ha sempre avuto un rapporto di amore/odio verso il cinema. Nel senso che lui lo ama, ma noi spettatori odiamo quello che Frank propone. E no, “Sin City” non è di Frank Miller, ma di Robert Rodríguez, Frank Miller girava per il set e hanno fatto finta di fargli dirigere qualche pezzo, ma in realtà il film è di Rodríguez.

C’è però un opera di Frank Miller che, vederla realizzata per il cinema, è il sogno erotico di ogni nerd: “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro“.

Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro” (IRDCO d’ora in poi che facciamo prima) è una graphic novel scritta e disegnata da Frank Miller nell’ormai lontanissimo 1986.

È un’opera che ha segnato un punto di svolta importante per il fumetto, in generale, e per Batman in particolare. Questa miniserie è stata la chiave di volta che ha permesso la realizzazione di fumetti destinati ad un pubblico più adulto, svincolati dal codice di autocensura a cui erano soggetti e distribuiti nelle librerie, non nelle edicole.
Grazie alla strada aperta da questa miniserie di Miller, Alan Moore, ad esempio, ha potuto pubblicare il suo capolavoro “Watchmen”.

IRDCO, con il suo successo di critica, anche non specializzata, e di pubblico ha convinto la Warner Bros. che valeva la pena provare a riportare Batman al cinema e 3 anni dopo esce il film di Tim Burton con Michael Keaton e Jack Nicholson.

IRDCO è anche l’opera più complessa e introspettiva su Batman. Stravolge il personaggio che era diventato tra gli anni ’70 e ’80, complice anche la serie televisiva kitsch con Adam West, e gli dona l’aria cupa e disperata che ora tutti conosciamo e apprezziamo.
Non c’è autore o lettore che, al momento di approcciarsi a Batman, non debba fare i conti con “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro“. Lo stesso Christopher Nolan con i suoi Batman cinematografici attinge a piene mani dalla miniserie di Miller… per il terzo Batman se avesse attinto di più sarebbe stato decisamente meglio.

Insomma IRDCO è un fumetto epocale dal quale non si può prescindere. Però è anche uno di quei fumetti da cui è quasi impossibile trarre un film, a meno che non si voglia spendere una cifra sconsiderata rischiando di non rientrare, fare almeno due film e mettere la parola fine a Batman al cinema. Non per altro, ma perché vallo a spiegare agli appassionati, tipo: “Minkia, oh, Zzio, cioè, Batman è troppo figo. Ma minkia potevano metterlo negli Avengers, cioè, oh, Zzio, ci spacca il culo a Iron Man!“, ossia il 99% di quelli che vanno al cinema a vedere i cinecomics, che IRDCO è una cosa a parte che non c’entra niente con “l’altro” Batman.

Quindi la DC e la Warner ci hanno pensato bene prima di portarlo al cinema, hanno anche detto di no a Zack Snyder che, reduce dal successo di “300“, voleva trasformarlo in film. Alla fine hanno deciso di produrre un cartone animato diviso in due parti per il mercato Home Video. Una scelta niente affatto stupida, primo perché gli investimenti sono bassi, secondo perché non si è vincolati a niente e a nessun tipo di pubblico, e spendendo meno si può puntare anche solo agli appassionati, di conseguenza si è più liberi di proporre cose alternative senza dover spiegare la rava e la fava a nessuno.

Così, a settembre del 2012, esce la prima parte di “Batman – The Dark Knight Returns” e a gennaio 20013 la seconda.

Quando ne ho sentito parlare la prima volta, scovando notizie in internet, non ero convintissimo. Temevo che fosse edulcorato, ridotto, bimbominkizzato.
Invece mi sono dovuto ricredere. “Batman – The Dark Knight Returns” è la trasposizione perfetta del fumetto, niente viene eliminato e niente è stato aggiunto, se si escludono le citazioni all’universo DC e gli omaggi ad Alan Moore.

Il regista  e lo sceneggiatore , si mantengono aderenti al fumetto originale, senza inventare niente e, soprattutto, senza stravolgere niente. Le atmosfere e l’essenza del fumetto sono riprodotte in modo molto fedele, con continue strizzatine d’occhio alle tavole originali di Frank Miller.
L’unica pecca, se vogliamo, è che le didascalie con i pensieri del vecchio Bruce Wayne/Batman che nel fumetto scandiscono azioni e decisioni del personaggio, nel cartone non ci sono. Sarebbero potute essere riportate come voce fuori campo, ad esempio, per rendere meglio la psicologia del personaggio, far capire le motivazioni anche a chi il fumetto non l’ha letto. Poco male, il film rende bene lo stesso, ma in questo modo sarebbe stato pressoché perfetto.

Essendo un cartone animato non si può parlare della resa grafica.
I disegni sono un misto tra lo stile dei vecchi cartoni di Batman con dei rimandi espliciti alle tavole di Frank Miller.
Il livello di animazione è abbastanza altalenante durante tutto il film, con elementi in CGI 3D inseriti dove sarebbe stato costoso o difficile il disegno a mano, ad esempio gli elicotteri che passano. Il meglio, per fortuna, il film lo dà negli scontri, animati decisamente bene e abbastanza brutali e realistici… se vedere Batman che fa a botte con Superman o con un mutante dai denti aguzzi, può essere considerato realistico. Il peggio invece si nota nelle scene di dialoghi e quelle, in generale, più statiche, dove i fotogrammi di animazione sono effettivamente pochi.

Tutto sommato questo “Batman – The Dark Knight Returns” è il cartone che tutti i fan dell’opera di Miller aspettavano. Certo non è un film con attori in carne e ossa, ma è comunque una bellissima trasposizione dell’opera originale, ancora in grado di essere attuale, far emozionare e, soprattutto, far capire da dove viene il Batman che oggi tutti conosciamo.

Vi lascio con i trailer delle 2 parti:

Batman – The Dark Knight Returns Part 1

Batman – The Dark Knight Returns Part 2

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

9 pensieri su “Batman – The Dark Knight Returns, il cartone che tutti aspettavano

  1. Cavolo, sono passati 10 mesi, e non è uscito, e deve pure uscire il cartone di Year One… mah, di questo passo…
    Vabbè, si ripiega sugli stupendi anime Batman: Gotahm Knight (oltretutto prodotti da San Christopher Nolan da Londra Martire di Memento e patriarca di Inception).

  2. Si, l’ho fatto e ho recuperato Year One senza sottotitoli che tanto la trama la so… e poi si capisce se mastichi un po’ di inglese.

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