The Man Of Steel, riflessioni a margine: Superman contro Superman

Sabato sera, dopo una sostanziosa cena in uno di quegli inquietanti ristoranti a tema western che proliferano all’ombra delle multisale, con MrChreddy abbiamo visto l’attesissimo reboot di Superman: The Man Of Steel.

Per quanto mi riguarda non mi cimenterò in una dettagliata recensione del film, che quella è una fatica che è toccata al MrC. di cui sopra, ma giusto a qualche piccola “riflessione a margine“, come da titolo.

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L’Uomo D’Acciao ha le palle di ferro

Il titolo del post si riferisce ad una vecchia barzelletta che girava alle elementari e che mi è rimasta impressa: la maestra sta spiegando e Pierino gioca con delle biglie di ferro. D’un tratto le biglie cadono dal banco e fanno un casino della miseria.
La maestra: “Ragazzi! Chi è che ha le palle di ferro?!
Tutti: “Superman, signora maestra!

Tutti ridevamo come matti, ma son convinto che ‘sta barzelletta non la capiva nessuno. Almeno io proprio non la capivo. Poi crescendo ho scoperto cosa sono le palle e, soprattutto, la metafora di Superman come Uomo D’Acciaio.

Ora, a distanza di qualche secolo dal periodo delle elementari, ho visto in compagnia di Ultimate Jar Jar Binks L’Uomo D’Acciaio, il reboot su Superman che dovrebbe lanciare l’universo DC al cinema là dove Lanterna Verde ha fallito e i Batman di Nolan sono, per loro natura, avulsi dal mondo supereroistico in generale.

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Il Grande E Potente Oz del non più così grande e potente Sam Raimi

Una volte c’erano i colossal, chiamati così per via dei budget e delle scenografie letteralmente colossali.

Film come Cleopatra, Spartacus, più recentemente Titanic, oppure proprio Il Mago Di Oz, del 1939 di , di cui Il Grande E Potente Oz è il suo prequel.

Purtroppo i grandi colossal non ci sono più, le gigantesche scenografie sono state sostituite da bellissime e minuziose ricostruzioni al computer, che un pochino hanno perso la magia di una volta. Così, anche questo prequel, ha un po’ perso la magia di cui era pregno l’originale, eppure è tanto simile, e questo è il suo più grande difetto.

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