La Repubblica contro i Manga

Manga

Eccomi, non sono morto né mi è successo qualcosa di brutto. Non sono sparito nel nulla, solo che la settimana scorsa ero molto stanco e, tra le varie cose che dovevo fare, ho deciso di lasciare indietro un po’ il blog per tirare il fiato.
Poi comunque i Mondiali in Brasile imperversano, fa caldo, al cinema non c’è niente di interessante, quindi ne sto approfittando per leggere un sacco di roba, a volte inutile, e vedere quelle cose che non sono riuscito a guardarmi durante l’anno.

Ma oggi si ricomincia, in forma un pochino ridotta, tipo un post ogni due giorni salvo occasioni particolari, e per ricominciare ho deciso di parlare di un articolo di La Repubblica che ha scosso internet settimana scorsa, facendo incazzare un po’ di gente. Un po’ tanta, visto che si parla di manga, pedo-pornografiagiapponesi e tutto il resto.

Ringrazio innanzitutto NinjAnadol per avermi mandato l’articolo completo. Mi devi un fegato.

Come dicevo poco sopra, il 19 giugno 2014, giovedì scorso, è uscito un articolo su La Repubblica di un certo Giampaolo Visetti, giornalista, sulla nuova legge contro la pedo-pornografia in Giappone.
Prima di andare avanti, vi metto una foto dell’articolo, così potete leggerlo che poi ne parliamo. Se clickate sulla foto si ingrandisce come per magia.

La Repubblica Pagina 1

Il buon Visetti è un corrispondente estero e scrive da Pechino che, secondo Google Maps, si trova in Cina. Lo sapevo anche senza cercare, ma mi sono voluto sincerare che fosse proprio lì, che non si sa mai l’avessero spostata dall’ultima volta che avevo controllato.
Ne deduco che Visetti non sia proprio ferrato in fatto di Giappone o abbia esperienze sul campo.

Dall’articolo viene fuori che i giapponesi sono un popolo di repressi sessuali che si scatenano solo con immagini e filmati di bambini violentati e che la nuova legge è stato un atto dovuto.
Lungi da me condannare la legge o farci sopra ironia. Anche io ritengo che queste leggi siano un atto più che dovuto a qualsiasi latitudine e per qualsiasi popolo, più o meno represso.
Però questa non è una legge contro la pedofilia in generale, è una legge contro la detenzione di materiale pedo-pornografico. Cioè contro chi conserva foto e video di minori violentati. Sì, finché c’è un bambino di mezzo non riesco a pensare che si tratti di un atto consenziente, per me è solo violenza, pura e semplice.

Quindi diciamo che per quella parte dell’articolo non ho niente da dire.

Quello su cui ho da dire è il qualunquismo e la profonda ignoranza con cui Visetti ha scritto il resto dell’articolo.

Si inizia con l’accomunare i Manga e gli Anime alla pedo-pornografia, dando questa definizione di manga. Se clickate sulla foto si ingrandisce pure questa.

La Repubblica Trafiletto

 

In realtà Manga significa Fumetto. Né più, né meno.
Poi, come tutti i fumetti del mondo, ci sono diversi generi, tra cui gli Hentai che in effetti sono più spinti e vanno dall’erotico al porno vero e proprio.
Stessa cosa vale per gli Anime, ossia i cartoni animati.

Al di là del significato delle parole, però, credo che ci sia comunque una bella differenza tra prendere un minore e violentarlo davanti a un obiettivo e disegnare due minori che fanno sesso. Nel primo caso c’è effettivamente un reato su una persona fisica. Nel secondo caso no. È solo la rappresentazione grafica di una fantasia e non c’è fisicamente alcuna vittima.
Ora potete dire pure quello che volete, ma non ci vedo niente di male in questo, soprattutto se è una derivazione della cultura di quel paese. Così come non ci vedo niente di male negli Yaoi, con tutti i loro sottogeneri. Anche perché non è che uno è costretto a leggere per forza tutto, se piace lo legge, se non piace non lo legge.
Io, per esempio, non leggo nemmeno i manga.

Però, anche in questo caso, non mi pare una cosa sensata additare tutto un popolo come represso, perché alcuni producono questo genere di cose.
Così come non si può dire che tutti gli italiani siano dei depravati perché alcuni vanno in Thailandia a fare turismo sessuale, o che siano tutti dei deficienti semianalfabeti perché i film con Checco Zalone o i Vacanze Di Natale sono quelli più visti.

La Repubblica Foto

Una foto esplicativa della perversione dei giapponesi…

Però c’è anche da dire che la cultura giapponese si basa in effetti sulla giovinezza, cosa che Visetti non sa e che addita come frustrazione sessuale. Se andiamo a vedere la maggior parte dei manga, ma anche leggende di vario genere, film commerciali e libri, i protagonisti sono sempre giovani e ragazzi.
È raro trovare trentenni, quarantenni e cinquantenni protagonisti di un manga o un anime, di qualsiasi genere siano.
Però, appunto, è solo una delle tante differenze culturali che intercorrono tra noi e loro e non è nemmeno la più spiccata, visto che anche qui oltre una certa età si rischia di non trovare più lavoro.

Visetti butta nel calderone della sua invettiva anche quelli che lui chiama Giovani Idoli che poi sarebbero le Idol. Il fenomeno, anche qui, non mi sembra molto diverso da quello occidentale delle boy band e dei cantanti minorenni che fanno successo, tipo gli One Direction, Justin Bieber, Violetta, Miley Cyrus e la Peppa Pig. Ok, alcuni ora sono maggiorenni, ma quando hanno cominciato e hanno fatto successo non lo erano.
Poi certo, sono adorati da una manica di ragazzine in piena tempesta ormonale, ma son sicuro che ci sarà pure qualche adulto appassionato alle vicende di Violetta e non per una questione di gusti musicali.

Quello che voglio dire è che siamo sempre alle solite, per parlare di una cosa sacrosanta, come lo è una legge contro la pedo-pornografia, si va a demonizzare un’altra cosa senza cognizione di causa alcuna.
L’informazione trasformata in disinformazione becera.

È la stessa identica cosa che succede con i videogiochi: un ragazzino uccide un coetaneo e subito è colpa di Grand Theft Auto che l’ha condizionato e gli ha insegnato che uccidere è bello. Stranamente non è mai colpa dei genitori, o del fatto che il ragazzino omicida sia psicologicamente labile. La colpa è del videogioco.
In questo caso succede con la pedofilia: non è colpa di uno che ha una brutta deviazione mentale, ma è colpa di un fumetto che spinge a desiderare un minore. Va benissimo, può succedere, non dico di no, però c’è sempre qualcosa a monte. Dubito che una persona sana e normale venga deviata da un videogioco o un fumetto, credo che, più probabilmente, una persona non sana vada a cercare qualcosa che possa sublimare e soddisfare le proprie fantasie, almeno fino a che non decide che la fantasia non basta più.

Senza dimenticare che in Italia abbiamo una lunga storia di fumetti e cinema a sfondo erotico e porno.

Ora, non sono uno di quelli che urlano: “Non è vero i manga sono arte!” perché secondo me l’arte è un’altra cosa, così come non sono arte i fumetti dei supereroi o quelli della Bonelli, ma dico solo che bisogna dare alle cose il peso che hanno effettivamente, senza esagerare da una parte o dall’altra e non fare del qualunquismo parlando di una intera popolazione.

Soprattutto, prima di scrivere qualcosa su un quotidiano a diffusione nazionale, forse bisognerebbe spendere quei 5 minuti a informarsi sull’argomento su cui si scrive, soprattutto se sei pagato per farlo, visto che lo faccio pure io che scrivo gratis, ma mi ruga il culo a scrivere stronzate come quell’articolo.

La regola è sempre quella, come diceva il buon Nanni Moretti: “Io non parlo di cose che non conosco!

 

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

28 pensieri su “La Repubblica contro i Manga

  1. Che dire? Concordo su tutto meno che su un punto, Chreddy: che ti piaccia o no, il fumetto è di recente entrato a far parte delle forme d’arte, assieme alla pittura, alla musica, al cinema, ecc.. Per cui, SI, il manga è arte…. e anche i fumetti dei supereroi… (Un’arte puttana e venduta, ma sempre arte é).

    Ma rispetto appieno il tuo punto di vista al riguardo, e comunque è una cazzata comparato al bellissimo articolo che hai scritto.

    I vecchi. Questi vecchi che ci governano e dall’alto ci giudicano… Questi vermi obesi pronti a giudicare e badare a mettere paletti NELLA TESTA DELLE PERSONE e perdonare a buon mercato i reali atti fisici.

    Si, perché se io indiana sto guardando una foto di una fiorentina non è detto che poi me lo vada a mangiare. Cercherei di limitare la mie voglie a pure fantasie. Se però cercassero di condannare persino il fatto di guardare una mucca, allora tutto assumerebbe un’aria più scabrosa ed invitante… XDXD

    Per dire che sta gente che toglie il diritto di PENSARE al cavolo che si vuole è poi la prima ad allungare la mano sotto la gonna delle sedicenni in autobus, o a raccogliere le ragazze sulla tangenziale senza chiedere nemmeno l’età.

    Senza parole per l’ignoranza del giornalista, che butta Shonen e Shojo, Majocca ed Ecchi, Harem e Reverse Harem tutto nel calderone dell’Hentai. L’erotismo è praticamente SEMPRE presente nel manga, COSI COME NELLA VITA REALE, ma il porno è delegato solo ed esclusivamente alla categoria Hentai…

    Nerdoni come Dario Moccia mi scannerebbero viva se andassi in giro a dire che Berserk è un fumetto pedopornografico solo perché si vedono scene (giustamente enfatizzate come mostruose) di violenza sessuale sui bambini, o che è Hentai perché i due protagonisti innamorati in una scena si bombano.

    • Ciao Flame, mi sono espresso male.
      Intendevo dire che il manga e i fumetti non sono arte in quanto tali.
      Poi certo, ce ne sono alcuni, di entrambe le categorie, che sono arte vera e propria.
      Ma in genere è più una cosa commerciale.
      Anche perché se tutto è arte, allora niente lo è.
      Non so se riesco a spiegarmi bene.

      Per il resto sì, ci dicono anche cosa pensare e come pensarlo, in un mare di ipocrisia che metà basta.

      Per il resto non entro nel merito di Berserk perché non lo conosco e di manga non ne leggo più da anni, però conosco bene la differenza tra un manga e un hentai o uno yaoi, benché non li legga, ma un minimo sono informato.

      Ma sei davvero indiana?

  2. Dopo alcune sparate del MOIGE e simili non mi stupisco più di nulla.
    Tipo in Germania (mi pare) che volevano censurare i Teletubbies (no dico i Teletubbies!!!!) perchè quello tutto rosso che sarebbe un personaggio maschile va in giro con una brosetta viola (uuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhh!!!!).
    Oppure in America pare faccia scandalo Spongebob perchè parrebbe essere stato definito un’icona gay.

    Certo è che è pieno di genitori che invece di farsi una sana autocritica e non esporre delle giovani menti influenzabili ad uno spettacolo non adatto e/o lascarli da soli a gestire qualcosa per cui sono incapaci non avendo ancora sviluppato gli strumenti adeguati (tipo portarli a cinema senza criterio ma dato che loro/genitori vogliono vedere tale cosa allora se non è adatta è colpa di altri che non hanno messo il bollino vietato ai minori di…. oppure per potersi fare gli affari loro piazzano i pargoli davanti alla TV o gli mettono direttamente in camera lo strumento del demonio) gridano allo scandalo e inneggiano alla censura a tutto tondo ovvero anche per coloro che l’età legale l’hanno da un pezzo.
    Per dire, quando ho scoperto che censuravano e come i cartoni animati di Lupen III ci sono rimasta una tantinello basita.

    • Sulla censura dei Teletubbies sono d’accordo :D

      Scherzi a parte, in Germania i vari piacchiaduro, tipo Tekken et similia, arrivano tutt’ora censurati con il sangue verde.

      Poi vabbè, si apre un mondo se cominciamo a parlare dei genitori bigotti che pretendono che sia la Tv a gestire i loro figli, invece che decidere loro cosa fargli vedere oppure no. Tutta la storia dei bollini è solo un palliativo per andare incontro a genitori che si scrollano di dosso il problema di mettersi lì a spiegare ai bambini cosa è giusto e cosa è sbagliato.

      Insomma, è sempre colpa degli altri. Triste.

      Per i cartoni devi dire grazie alla signora Alessandra Valeri Manera, le cui iniziali sono guarda caso V.M., che è intervenuta con le forbicione a tagliare qua e là, senza criterio alcuno e a ridoppiare il ridoppiabile, che così i bambini crescono belli scemi e ignoranti.
      Io sono cresciuto con le tette di Fujico e gli omicidi di Jigen eppure sono una persona normale, con una sessualità normale, scarsa, ma normale, e nessuna deviazione mentale, come un sacco di gente della mia generazione.

  3. Avevo sentito di questo articolo ma non avevo avuto la possibilità di leggerlo. Grazie Chreddy per questo ragguaglio/pezzo d’opinione.
    Non pensavo che si potesse scendere così in basso, quella didascalia che spiega (dicendo una mare di cazzate) cosa significa manga è a dir poco inquietante.. io non so come sia possibile che certe cosa vengano pubblicate, ma non c’è nessuno che rilegge queste cazzate? Ce l’avranno un editor? Bah….

    Come dico sempre: non c’è speranza per la razza umana

    • Beh, ma l’editor controlla solo se è scritto in italiano il pezzo.

      Quello che secondo me è agghiacciante, è che sta gente viene pagata. Nel senso, io scrivo cose che magari non cambiano niente e magari sono anche di scarso interesse, e le scrivo gratis, ma mi informo sempre per paura di dire una minkiata. Invece chi dovrebbe davvero avere paura e verificare le fonti, se ne fotte bellamente.

  4. Quindi quel trafiletto che avevi messo su facebook era di repubblica?! Incredibile, sta scadendo davvero tanto! (E lo dico anche in relazione ad altri articoli).

    Cmq sono d’accordo sul tuo articolo, tranne su una cosa: i giapponesi sono tutti pervertiti! :-P

  5. A rigor di logica gli italiani dovrebbero essere un gran mucchio di pervertiti se considerano Milo Manara un grande maestro dell’eros. Ops, scusate, intendevo pornografia, tanto è lo stesso, no?

    Ma dai.

  6. Non voglio dire nulla sulla scempiaggine di quel giornale. Volevo solo dire: “te lo avevo detto!!”
    Ma se vuoi ti posso offrire un piatto di fegato alle livornese, nulla di più… :D

  7. Sono completamente d accordo con te, purtroppo pero non e la prima volta che la Repubblica pubblica un articolo superficiale e ignorante riguardo ai prodotti Giapponesi. Io sono una fan dei videogiochi dei pokemon e una volta avevo letto un orribile articolo sulla Repubblica dove i pokemon erano definiti solo come dei pupazzetti infantili che dopo una certa eta si dimenticano…non ho parole, e la cosa peggiore e che promuovono schifezze come Geronimo Stilton (che all inizio era anche okay, ma dal 2005 in poi e diventata una schifezza immane piena di buonismo).
    P.S: scusa se non ho messo gli accenti, sto scrivendo dalla tastiera del mio cellulare

    • Ciao Regina dei Furetti :)

      Ce ne sarebbero da dire sui dietro le quinte di Geronimo Stilton, però purtroppo non posso :D

      Comunque è sempre così, tutti a scagliarsi contro videogiochi, fumetti e robe varie appena succede qualcosa di “brutto”. Insomma, demonizzzare le cose allevia le coscienze di chi si sente in colpa per non seguire i figli :)

      • Ciao! FInalmente scrivo con la tastiera del PC. Dunque, dimenticavo di dirti che anch’io considero il fumetto come una forma d’arte (come già detto prima, la nona).
        Per quanto riguarda Geronimo Stilton, avrei un sacco di cose negative a dire in riguardo, ma mi fermo sennò non sono più carina e coccolosa. Ma tornando in topic, sono perfettamente d’accordo con il fatto che videogiochi, fumetti & co. vengano usati come capri espiatori. Ti dicevo appunto, che nel 2011 avevo letto un articolo su Pokemon Bianco & Nero su la Repubblica: innanzitutto chi ha scritto l’articolo considerava solo i pokemon come dei pupazzetti che venivano, dopo una certa età, dimenticati in un angolo. Premetto che tutto ciò è ovviamente ridicolo…a parte il fatto che è ovvio che a un certo punto i bambini crescono e smettono di giocare con i pupazzetti, io e mio fratello avevamo Squirtle e GOlem e dai 7 anni fino a quando avevo 12 anni ci giocavamo, poi li abbiamo abbandonati in un angolo…ma sono i pupazzetti, non i videogiochi. Secondo me, un articolo sui Pokemon (o qualsiasi altro videogioco)fatto come si deve, su un quotidiano a larga diffusione, dovrebbe essere così: dovrebbe fornire due posizioni, entrambe motivate, una positiva e una negativa. Ad esempio, parlando di pokemon, qualcuno potrebbe definire il nuovo videogioco più appassionante, con una storia più complessa e con delle creature più creative, altri potrebbero dire, sempre avendo giocato il videogioco, che la trama è sempre quella (batti i capopalestra, la lega e diventa campione) e che non a tutti piace sempre la stessa storia, anche se con qualche modifica. Entrambe le posizioni potrebbero esprimere la loro sui design dei nuovi mostri, sia in positivo che in negativo. Insomma, sarebbe giusto dare un’opinione sia positiva accanto ad una negativa, basta che entrambe siano scritte da qualcuno che il videogioco l’abbia testato sul serio e non parli solo per ignoranza e sentito dire.
        Pokemon e Manga a parte, la Repubblica ultimamente mi sembra sia veramente scaduta come articoli, soprattutto il sabato e la domenica, con le pagine di R2… ti dirò, la mia coinquilina ha messo mi piace alla pagina facebook di Repubblica e ha detto delusa: “Parlano solo di moda e cose simili…devono vendere!” E lei ha 19 anni. Io 20. E riconosciamo che la qualità della rivista non è tutta questa gran cosa. Certo che dire Giapponesi=pedofili Manga=Porno è ignoranza pura, e lo dico da persona che preferisce l’animazione occidentale (più per lo stile di disegno che altro, infatti i film giapponesi che ho visto, come quelli di Kon, Miyazaki e -devo ammetterlo- anche il primo film dei Pokemon, mi sono piaciuti molto!). Mi fa venire voglia di urlare contro al mondo quando leggo sui quotidiani articoli che offendono i fumetti e i videogiochi…disinformazione pura, non c’è che dire >:|

        • Ciao, finalmente gli accenti! Scherzo :D

          Non ho letto l’articolo sui Pokemon, e manco mi interessa, quello che dico io è che a scrivere ci dovrebbe essere gente competente che conosce quello di cui deve parlare, punto.
          Poi va bene, può parlarne male, può parlarne bene, non importa, l’importante è motivare e non sparare a zero per sentito dire o per ignoranza, o per entrambe.

          Per sapere tutti gli aspetti di un gioco, positivi e negativi, ci sono le recensioni delle riviste, anche online, di settore e tutte le vagonate di recensioni degli appassionati.

          I giornali, i quotidiani on line, non devono vendere, devono fare click per vendere pubblicità e quindi pubblicano quello che tira.
          Però hanno ragione loro, spesso mi trovo nella condizione di scrivere cose interessanti e approfondite, capita raramente, ma capita, e non se le caga nessuno. Poi scrivo una stronzata qualsiasi in 10 minuti e faccio il botto di click. La cosa è demotivante, per quanto mi riguarda. Però funziona così, la gente vuole leggere quello che sa e non vuole sorprese o ragionamenti da fare. La dimostrazione è che hanno successo trasmissioni che propongono sempre le stesse robe e con i tormentoni. In generale il pubblico le guarda perché sa che non avrà sorprese, ripete il tormentone ed è felice. Questo vale un po’ per tutto, quello che tira sono le donne nude e le stronzate superficiali.
          Possiamo farne una colpa ai giornali? No.

          Però siamo, per fortuna, in un paese libero e ci è concesso non leggere ciò che non ci piace :)

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