In una calda sera di questo bellissimo Settembre, preso dal panico dalla scelta del film da vedere tra Big Hero 6, Lo Sciacallo – Nightcrawler, Run All Night – Una Notte Per Sopravvivere e Humandroid, su cui MrC ha già espresso le sue opinioni, ho inavvertitamente fatto partire Lo Sciacallo – Nightcrawler, credendo di aver avviato Run all Night. Chiaramente, dopo pochi secondi, mi sono reso conto di aver sbagliato film.
Poco male, mia moglie non se ne era accorta. In verità, dopo averle fatto vedere la serie di Taken e compagnia bella non era il caso di insistere con Run all Night. Come al solito, sono bastati pochi secondi per sentire esclamare mia moglie, sempre carica di stima nei miei confronti quando si parla di cinema: “Ma che film è?! Ma che roba mi fai vedere?!“
Già nell’incipit del film mi è chiaro che Jake Gyllenhaal è bravissimo nei ruoli da malato di mente e criminale.
Capiamo fin da subito, guardando il suo sguardo stralunato e freddo che rimane invariato per tutto l’arco narrativo del film, che il personaggio di Jake è disposto a tutto pur di raggiungere quel successo e quei soldi da cui è ossessionato.
Smania di successo che è fomentata da quella milfona di Rene Russo, nel ruolo della responsabile di un canale sempre alla ricerca dello scoop improbabile e più cruento possibile. In pratica è come vedere il telegiornale di Rete4, ma diretto da Barbara D’Urso.
Jake, essendo disposto a fare qualunque cosa, scivola in questa spirale di fredda psicopatia arrivando a manipolare le scene degli incidenti per la migliore inquadratura e per avere delle riprese più remunerative.
Per tutta la durata del film, tra me e me ho continuato a chiedermi se in giro per il mondo potesse realmente esistere un Jake o una Rene disposti a fare qualunque cosa, anche a discapito di altri, solo per questioni di soldi o del raggiungimento di un qualche status sociale.
Pochi giorni dopo la visione di questo film, guarda caso, sono apparse in TV le sconvolgenti immagini della reporter ungherese mentre faceva lo sgambetto ad un profugo Siriano, con in braccio il suo bambino, durante la sua disperata fuga dalla polizia. Non ho ben capito se lo facesse per odio verso i clandestini o perché volesse una ripresa più violenta, so solo che in quel momento ho realizzato che Lo Sciacallo – Nightcrawler non si distacca poi così tanto dalla realtà, anzi, rappresenta un reale scorcio della follia quotidiana che ci circonda.
Quello che mi chiedo è: esiste ancora un limite alla continua ricerca dello scoop? Siamo davvero diventati così morbosi da essere attratti da lacrime facili, sangue, drammoni e sofferenze altrui per provare un po’ di emozioni? Soprattutto, com’è che i telegiornali sono diventati un bollettino di guerra in cui trovano spazio solo morti ammazzati, incidenti, tragedie e cose simili?
Fino a dove ci siamo già spinti?
Lo sciacallo – Nightcrawler, al netto degli inseguimenti ben realizzati, delle belle inquadrature fluide, della colonna sonora praticamente assente, non è un film memorabile, ma scorre velocemente e ha il merito di riuscire a tenere lo spettatore attaccato allo schermo con l’interesse di capire fin dove si possa spingere l’essere umano per soldi e fama. E, soprattutto, ha il merito di focalizzarsi su uno spaccato dei giorni nostri che ci passa sotto il naso senza che ce ne rendiamo conto.
Fruiamo le informazioni in modo passivo, spesso dando per buono che quello che vediamo è quello che succede. Ma tra noi e la verità c’è sempre di mezzo un obiettivo controllato da una persona che quelle immagini le deve vendere per poter guadagnare e il dubbio sorge. E se non sorge, ci pensa Lo Sciacallo – Nightcrawler a instillarcelo in testa.
Tutti i film di cui ho parlato:
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Scritto da: Skyline
Ho inoltre il brutto vizio di dire ciò che penso e in questo bellissimo mondo non e' la cosa migliore, per cui state attenti.
Beh,si sa che le vicende più turpi della cronaca nera fanno più notizia, assassinii e delitti efferati sono il top, lo dimostrano gli spazi largamente dedicati alla cronaca nei salotti televisivi pomeridiani Rai e Mediaset. Per non parlare di Quarto Grado! gli inviati di Quarto Grado sono disseminati in ogni anfratto della penisola italica a caccia di scene del crimine,speranzosi di fare il SERVIZIONE più impressionante.
Il crimine non paga il malfattore,ma le testate giornalistiche!
Comunque,per quanto riguarda il film,sono certa che sia davvero bello,adoro Gyllenhall,credo che sia davvero un bravissimo attore,lo seguo dai tempi di Donnie Darko, e l’ho amato in “The Prisoners”.
Il problema non e’ solo la D’Urso ma un po’ tutti, mi sembra che tra telegiornali e programmi tipo quarto grado e quinta colonna ecc stiamo arrivando a parlare solo di delitti e drammi in tv
Bravo bella recensione :)
MrC ha scelto proprio bene.
Anche la mia compana mi rompe sempre dicendo che le faccio vedere film “strani” quelle poche volte che riesco a convincerla a non farmi vedere i suoi pipponi siriani di 3 ore o stupide commedie romantiche.