Magic In The Moonlight la maggia dell’ammore

Magic In The Moonlight

Dopo il lungo week end di festa, eccomi di nuovo sul blog, questa volta per parlare di Magic In The Moonlight, l’ultimo film, per quest’anno, di Woody Allen.

Siamo andati a vederlo domenica. A un UCI. Mezz’ora di pubblicità e finalmente partono i titoli di testa. In quel mentre si apre una porta e quattro Bestie da cinema bionde e attempate irrompono in sala rompendo le palle a tutti.

Sono riuscite a:

– Parlare

– Bruciare le retine di alcuni spettatori con il flash dei loro cellulari, senza per altro riuscire a leggere i posti sul biglietto

– Uscire dalla sala per capire se erano in quella giusta e controllare dove dovevano andare. L’avessero chiesto a me avrei risposto volentieri: “Affancu…”

– Rientrare in sala chiocciando come stessero deponendo le uova

– Essere insultate da mezza platea. Me compreso. Anzi, non mi sono fatto pregare

– Una ha attraversato una fila fermandosi in mezzo allo schermo

Prima di sedersi.

Non so, dicono che sono intollerante, ma io le avrei legate ai cavalli e le avrei trascinate per la piazza antistante al cinema.

Finalmente, appena le quattro bionde hanno trovate la pace, siamo riusciti a goderci il film.

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John Hughes l’anti-Spielberg degli anni ’80

John Hughes

Questa settimana il Nuovo Cinema Amarcord salta in favore di un post che ho in testa da un bel po’ e che finalmente ho scritto.

Ma non vi preoccupate perché, anche se non parlo di un film in particolare, si torna negli eighties per parlare, questa volta, di un regista misconosciuto e fin troppo sottovalutato: John Hughes.

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The Wolf Of Wall Street sex, drugs, money e grande cinema

The Wolf Of Wall Street

Secondo alcune filosofie esiste una regola che equilibra l’universo: per ogni cosa brutta c’è una cosa bella.

Cose come lo Yin e lo Yang, o il Karma.

Io non so se queste filosofie abbiano ragione oppure no. In caso avessero ragione Hollywood sfugge bellamente a questa regola e ci rifila molta più roba brutta di quanta ne produca, non dico bella, ma almeno decente.

Almeno finché non arrivano DiCaprio e Scorsese che con The Wolf Of Wall Street raddrizzano l’equilibrio universale in una volta sola.

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