L’era del cotto, mangiato e predigerito

Settimana scorsa ho scritto un post per ironizzare sulla musica italiana e le canzoncine stupide, come “Una Come Te” di Cesare Cremonini.

Carmine ha commentato quel post dicendo che, nonostante si fosse ripromesso di non rimpiangere il passato, si trovava costretto a farlo per via della futilità delle proposte moderne.

Purtroppo per voi quel commento ha innescato un ragionamento nel mio piccolo e surriscaldato cervellino.
Ragionamento che ora vi ripropongo.

Badate bene, sono mie osservazioni personali che tentano di innescare una discussione, non sono leggi divine o assolute verità.
Lo dico per quelli che poi vengono qui a lamentarsi che scrivo cose superficiali. Non voglio scrivere una tesi o un libro, solo esporre qualche idea.

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La canzone brutta del momento

Oggi, come forse si evince dal titolo, non parlo di robe nerd, ma di musica. Permettetemi questo fuori programma per una volta.

In genere passo dall’ora e mezza alle tre ore al giorno in macchina, bloccato sulla Tangenziale Est milanese per andare e tornare dal lavoro. Che se uno mi chiedesse come mi immagino l’Inferno, di sicuro gli rispondo: “L’Inferno è uguale alla Tangenziale Est, con un incidente a Gobba in un giorno di sciopero dei mezzi“. Ossia una roba che succede una settimana sì e una no.

Dicevo, passo un sacco di tempo al giorno in macchina e l’unica cosa che si può fare quando sei in coda è ascoltare la radio. In genere ascolto Virgin Radio, ma credo che abbiano solo 10 Cd e continuano a metterli. Alla cinquantottesima volta che passano “Back In Black” degli Ac/Dc in genere mi vien voglia di cambiare. Ad ascoltare loro gli Ac/Dc hanno fatto solo 3 canzoni.
Quando cambio stazione vado su stazioni più generaliste. La mattina in genere ascolto DeeJay perché c’è il Trio Medusa che mi fa spaccare dal ridere e mitiga un pochino il malumore derivato dal fatto di dover andare al lavoro.
Purtroppo sulle radio generaliste passano i successi del momento, oltre a tonnellate di pubblicità idiote, e me li devo ascoltare.

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