Dopo un altro week end travagliato, con trasferta della Morte a Lucca andata e ritorno in giornata di cui, se volete, vi parlo in settimana, ieri sono andato al cinema per vedere Ender’s Game.
Di Ender’s Game, libro, in realtà non so nulla, se non quello che si legge su Wikipedia. Mai letto, vagamente conscio della sua esistenza, non mi ha mai attirato più di tanto.
Del film sapevo ancora meno perché, quando uscivano le news, pensavo che parlassero del seguito di Hunger Games e, siccome il primo non mi è piaciuto per niente, le saltavo a piè pari.
Poi mi è capitato di vedere il trailer al cinema e ho detto: “Va che bel gioco della Playstation che fanno vedere al cinema“, facendomi venire una voglia matta di non vederlo. Però poi tutti mi dicevano che Ender’s Game è una roba troppo nerd, bellissima, irrinunciabile, che se non la vedi muori, e allora l’ho visto.
Ender’s Game è il tipico tentativo della major di Hollywood di aprire un franchise, ossia una serie di film.
In genere, per farlo, i produttori non si mettono lì a cercare nuove idee, ma preferiscono prendere una serie di libri che hanno fatto più o meno successo e trasporre il primo. Se va bene mettono in cantiere anche gli altri, insomma il cinema imita le serie Tv.
I vantaggi sono evidenti: ogni anno esce un film che incassa perché la gente vuole vedere come va a finire, senza contare che per molti è più comodo vedere un film che leggere un libro. I vari Harry Potter, Twilight, Hunger Games, sono un esempio di questo metodo di fare “cinema”.
Anche gli svantaggi sono evidenti: ogni anno rompono i coglioni con un nuovo capitolo della saga. Poi comunque non tutti i franchise vanno in porto, vedi il triste capitolo Narnia, La Bussola D’Oro e altri che ora non mi vengono in mente e non ho voglia di cercare.
Dicevo che Ender’s Game è il primo capitolo di un nuovo franchise di fantascienza con al centro un ragazzino “destinato a salvare il mondo e a fare grandi cose” che gli adulti non sanno o non possono fare. Un po’ tipo Harry Potter, ma scritto 5 anni prima che la Rowling creasse il maghetto.
A me, sinceramente, ‘sto Ender’s Game non è che ispirasse proprio tanto. Il regista e sceneggiatore è nientepopodimenoché il Gavin Hood che ha diretto male il primo Wolverine, sintomo che forse la casa di produzione non voleva qualcuno davvero bravo, ma qualcuno che non stesse lì a ribattere quando gli imponevano di fare qualcosa.
Seconda cosa il trailer del film è indicativo: grossi effetti speciali intervallati da: “Il candidato all’Oscar…” con il nome dell’attore, come se la cosa più vendibile del film fosse un cast pieno di gente candidata all’Oscar. Per la serie: “Oh, non vi preoccupate, il film è una sarabanda di effetti speciali, però dentro c’è gente brava, quindi alla fine è recitato anche bene.“, e poi ti trovi a vedere con un film con un sacco di effetti speciali e i candidati all’Oscar che recitano da schifo perché hanno personaggi di merda e lavorano con su il pilota automatico.
Però, al di là di ogni più rosea aspettativa, Ender’s Game mi ha preso. Per quasi 10 minuti, poi è diventato il solito film pieno di effetti speciali e gente che è stata candidata all’Oscar che recita che si vede che non ha voglia.
Dicevo che il libro non l’ho mai letto, ma guadando il film si capisce che Gavin Hood l’ha adattato utilizzando una mototrebbiatrice. Si vede proprio che mancano un sacco di parti, perché i passaggi sono sempre del tipo: “Mettiamo alla prova Ender: facciamogli girare le palle!“, lo mettono alla prova, a lui ovviamente girano le palle. “Bravo Ender, hai ammazzato uno, ma hai superato la prova, ora sei promosso a generale!“.
Senza contare i personaggi che sembravano importanti che spariscono nel nulla. Oppure quelli che dicono una cosa e la scena dopo, senza alcun motivo apparente, fanno l’esatto contrario. E poi spariscono nel nulla pure loro.
Il finale è scontato, anche per chi non ha letto il libro, e, a parte tutto il pezzo drammaticone, troppo veloce con spiegazioni abbastanza raffazzonate e pretestuose.
Probabilmente nel libro era molto più lungo e le spiegazioni più coerenti, ma anche qui i tagli hanno pesato un sacco.
Si percepisce che Ender dovrebbe avere dei tormenti interiori, un percorso di crescita e di presa di coscienza, ma in realtà nel film non ce l’ha. Ci provano a mettere un po’ di introspezione con qualche dialogo e qualche azione drammatica, ma non ce la fanno. Probabilmente il bisogno di tenere gli snodi chiave e tagliare la fuffa, che poi fuffa non è, ha minato tutta quella parte su cui si intuisce che la storia si basa e per cui è apprezzata.
Ma per fare queste cose, in questo modo, ci vuole un bravo regista e dei bravi attori, ma in questo film non c’è il primo e i secondi hanno dei personaggi scritti così male che non ce la fanno a tirare fuori qualcosa di decente.
Harrison Ford è un candidato all’Oscar che sembra un lunatico, prima è buono, poi è un bastardo, guarda Ender come fosse suo figlio, però no, lo sfrutta e basta, ma in fondo gli vuole bene, quando in realtà lo odia…
Viola Davis è quella che ad un certo punto sparisce, con la sua candidatura all’Oscar e, francamente, non ho capito che cosa dovrebbe fare nell’economia del film. Dice cose, contrasta Harrison Ford, ma l’apporto del suo personaggio allo svolgimento del film è nullo.
Abigail Breslin non si capisce perché hanno scelto lei e non una qualsiasi altra ragazzina. Forse perché è stata candidata all’Oscar?
Ben Kingsley ha vinto un Oscar e sta da Dio con i tatuaggi Māori in faccia.
Asa Butterfield è Ender ed è uno di quei bambini prodigio che finirà per drogarsi prima di arrivare a prendere una candidatura all’Oscar. Mi era piaciuto molto in Hugo Cabret, ma qui è totalmente fuori parte, non è fisicamente credibile per il ruolo.
Nonso Anozie stranamente non l’hanno mai candidato all’Oscar, ma con il suo Sergente Hartman dei poveri credo proprio che non lo sarà.
Insomma, il libro da cui è tratto sarà anche bellissimo, ma probabilmente è uno di quei libri che difficilmente può essere adattato in un unico film. Almeno non in questo modo, non con tutti questi candidati all’Oscar in mezzo alle balle.
Tutti i film di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
Immaginavo che sarebbe stato così.
Sai che non riesco a ricordare un film recente che mi sia piaciuto da rivederlo?
Il panorama si fa inquietante
Vero, anche quelli che mi piacciono, poi me li dimentico subito.
Manca un bel film che rimanga addosso per un po’ e ti faccia venire voglia di rivederlo (Gravity a parte per me, ovvio)
L’unico che mi riguarderei volentieri adesso è forse “Come un Tuono”
Ti giuro che quando ho letto quella cosa “Va che bel gioco della Playstation che fanno vedere al cinema“ ho riso come una dannata perké ho pensato la stessa cosa quando ho visto il trailer al cinema. Lo vedrò in tv.
Sì, è da guardare sulla play in effetti XD
Idem sto giocattole di film continua a non attirarmi, lo guarderò anch’io in tv…
Brava, tieni i soldi per qualcosa di meglio :)
PS. Chi non c’è stato lo vuole proprio un resoconto di Lucca. :P
Accontentata :)
In ritardo aggiungerei :P
Mai letto il libro, nemmeno sapevo esistesse, ma ora mi incuriosisce dopo quello che hai scritto!
Questo film è arrivato, per me, all’improvviso nel senso che ho notato pubblicità e notizie quando stava uscendo perchè ne parlavano tutti, ma non mi ha mai attirato tantissimo onestamente.
Insomma, penso di poterlo guardare anche io in tv!
P.S. Mi unisco a SisterDeath nel chiedere il resoconto di Lucca! Orsù, non farti pregare!!! Fallo per chi non ci è andato…
Il libro dicono sia molto bello, almeno il primo.
Non so, vedendo il film non è che mi incuriosisca più di tanto, poi dentro non ci sono candidati agli Oscar, quindi non so se lo leggerò…
P.S.
Accontentato :D
Bah, questo film non m’aveva colpito sin dall’inizio.
Piuttosto ho fatto un mio personalissimo
Nuovo cinema amarcord
con un film che probabilmente il Mister non vedrà mai,
ma che a me è sempre piaciuto un casino
(strano, perché è italiano):
Ultrà (1991)
a mio parere un gran bel film
che mostra uno spaccato di quel modo di “tifare”
e sottolinea anche il cambiamento di fazioni politiche di quelle frange
(“ma perché fai solo stemmi coi teschi?”
“Perché quelli del Che non vanno più”)
oltre a delimitare in maniera precisa e puntuale la mentalità del branco.
Consigliato anche a chi non ama il calcio
(anche perché non si vede un-pallone-uno rotolare in tutto il film)
Ultrà è davvero bello, mi è piaciuto un sacco.
Purtroppo ci ha donato Ricky Menphis e quindi i bei difetti li ha anche lui, però mi ricordo che al tempo mi colpì molto.
Mi è rimasta impressa la frase (finale mi pare) dopo che uccidono l’amico di Amendola (era proprio Ricky? Non ricordo) con lui che parte per raddrizzare il torto e dice: “Non può finì così! Nun deve finì così!”
Bello davvero.
SPOILER
No, muore Smilzo
ossia Fabrizio Vidale
che poi è un doppiatore.
Per capirci è quello che doppia sempre Jack Black (e gli somiglia anche un po’)
e poi ha dato la voce a Holly Hutton.
Per Satanasso.
Vero, Ultrà aveva qualcosa di genuino. Soprattutto all’epoca.
Tornando all’articolo, mi rammarica ringraziare Chreddy di avermi risparmiato i famosi otto euro di biglietto, dieci di benzina, nervoso risparmiato e serata da risolvere più proficuamente, magari con un vecchio film di Bergman. Mica poco.
Prego… se non mi avessero detto che era una roba supernerd (che poi non lo è) non ci sarei andato nemmeno io… vatti a fidare.
Treddy
sei un grande.
Dieci euro di benzina per andare al cinema?
I casi sono due:
o c’hai un buco nel serbatoio
o senza accorgertene ti vedi i film nello schermo del navigatore satellitare
mentre giri in tondo.
oh Treddy
si scherza, naturalmente
(anche se un grande lo sei per davvero.
Con sta storia dei 10 euro di carburante
m’hai spiazzato)
Figurati :D .. è curioso conoscersi anche attraverso questa sorta di aneddoti. Se non ti annoio puoi continuare a leggere.
Quella dei dieci euro di benzina è carina da raccontare, ed è vera purtroppo. Così com’è vero che Chreddy mi fa risparmiare quei pochi soldi che posso gestirmi.
Comunque, diciamo (per la benzina) che potrei spenderne solo pochi di meno, forse otto, ma a quel punto ci perderei mangiandomi il fegato. Perché se voglio andare in un cinema che rispetti al minimo sindacale (ripeto, al minimo sindacale) uno spettacolo audiovisivo all’altezza devo farmi più di 100 km (andata e ritorno), poiché l’altro Multisala più vicino di 15 km … gli spettacoli li manda dopo venti/trenta minuti di pubblicità (l’ultima volta ho litigato col direttore), le immagini escono dallo schermo, in estate l’aria condizionata te la soffiano a mo’ di galleria del vento sopra la testa, l’inverno schiatti di caldo, l’audio è gestito di merda ed è frequentato da molti più bimbominkia. Quindi opto per il Multisala più lontano e che è gestito molto più professionalmente. Se a questo si somma che uso una vecchissima Opel Corsa, il cerchio si chiude.
Ultima nota carina. Se invece volessi andare ad un cinema ancora più vicino, che sarebbero quasi 40 km andare e tornare, allora ce n’è uno classico, no multisala. Beh, ti dico solo che lì vedi il film “tagliato” in porzioni quadre perché il tessuto prende la forma del telaio che ha dietro. Una cura certosina direi.
Così a occhio e croce, forse ti conviene comprare una Porche, mi sa che risparmi in benza :D
Io faccio 70 Km al giorno per andare al lavoro e spendo 40 € la settimana :P
Di questo film e del suo rispettivo libro non so nulla, ho visto solo il trailer e non mi è sembrato interessante, anche perchè i film con protagonisti dei ragazzini non mi attirano mai molto, tranne qualche caso raro.
Invece, visto che hai citato Hunger Games, devo dire che i libri li ho letti, dopo aver visto il primo film e spinto dalla ragazza che mi aveva trascinato al cinema. Bene, i libri non sono dei capolavori ma si fanno leggere velocemente, secondo me il migliore dei tre è ìl secondo, quello su cui si baserà il film in uscita. Penso che questo film dovrebbe essere nettamente migliore del primo, sia perchè il libro su cui si basa è appunto migliore e sia perchè mi pare abbiano licenziato il regista idiota del primo, quello che si metteva a fare la “shaky cam“ per inquadrare gente seduta o intenta a fare altro all’inizio del film.
Scusa, ti ho risposto su Hunger Games, comunque l’avevo letto, mi son solo dimenticato di risponderti :(
Le premesse, per i miei gusti, erano ottime. Forse troppo. Troppe buone aspettative.
E infatti il film mi ha deluso tantissimo. La storia regge proprio poco, ci sono dei buchi di sceneggiatura incredibili che proprio ti chiedi “ma perché quello fa così e quella fa cosà e coso dice così e cosa dice cosà, ecc, ecc.”.
Ad esempio il fatto del gioco col tablet non è spiegato granché bene. Ci prova la Davis in un paio di occasioni, ma senza riuscirci.
Gli allenamenti tipo campionato di quidditch spaziale poi fanno ridere di brutto.
E quel nanetto nasone sarebbe il leader della squadra campione in carica? Che Ender lo stende con un po’ d’acqua calda in faccia manco fosse l’acido del mostro di Alien.
Il finale poi farebbe cagare pure un 90enne affetto da stipsi cronica irreversibile: Ender passa TUTTO il film a cercare di diventare l’uccisore di alieni più memorabile della galassia e poi, quando ci riesce, si pente e si converte, deciso a diventare colui che riporterà in vita l’intera razza aliena perché un gioco collegato wi-fi col suo cervello e col cervello della regina degli alieni (che poi sono formiche giganti, chiamate TANANANàààà …..Formic) gli ha detto così.
E piange così male che la statua di cera di Freddy Krueger lo farebbe meglio.
Potrei ancora andare avanti con altre cose, ma credo che così sia sufficiente a comunicare la mia delusione.
P.S. Che stracataminkia c’entrano i tatuaggi maori sulla faccia di Ben “santone” Kingsley?!
Sì, si capisce che il libro è molto più approfondito e spiegato meglio del film. Infatti secondo me il film sarebbe dovuto essere molto diverso da così, non ha molto senso è sempre la stessa roba :)
Commento dopo un bel po’ di tempo che hai scritto questo post perché ho visto proprio oggi questo film e volevo valutare se fossi impazzita io tutt’a un tratto o se il film era merda per davvero.
Per fortuna era la seconda opzione.
Sìsì, è la seconda opzione :D