Ender’s Game il gioco dei candidati all’Oscar

Ender's Game

Dopo un altro week end travagliato, con trasferta della Morte a Lucca andata e ritorno in giornata di cui, se volete, vi parlo in settimana, ieri sono andato al cinema per vedere Ender’s Game.

Di Ender’s Game, libro, in realtà non so nulla, se non quello che si legge su Wikipedia. Mai letto, vagamente conscio della sua esistenza, non mi ha mai attirato più di tanto.
Del film sapevo ancora meno perché, quando uscivano le news, pensavo che parlassero del seguito di Hunger Games e, siccome il primo non mi è piaciuto per niente, le saltavo a piè pari.

Poi mi è capitato di vedere il trailer al cinema e ho detto: “Va che bel gioco della Playstation che fanno vedere al cinema“, facendomi venire una voglia matta di non vederlo. Però poi tutti mi dicevano che Ender’s Game è una roba troppo nerd, bellissima, irrinunciabile, che se non la vedi muori, e allora l’ho visto.

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L’HFR 3D de Lo Hobbit

Come promesso oggi continuo le mie impressioni su “Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato” andando a vedere la parte puramente tecnico-spettacolare del film.

In un film del genere è ovvio che gli effetti speciali sono una parte fondamentale per la buona riuscita della pellicola.

Le varie razze devono essere diverse tra loro come caratteristiche fisiche ed estetiche, oltre che come personalità. Non basta appiccare in faccia di qualcuno un naso finto, una barba posticcia e dire: “Questo è un Nano“, poi si prende un altro, gli si mettono 2 piedoni di gomma e dire: “Questo è uno Hobbit”.

Hobbit, Nani, Umani, Elfi, Orchi, Orchetti, Goblin, Troll etc… devono avere altezze diverse e corporature diverse, coesistere contemporaneamente sullo schermo interagendo tra di loro e lo spettatore deve accorgersene per immergersi nel racconto. Altrimenti “Lo Hobbit” potrebbe essere girato nel giardino di casa di chiunque con una videocamera qualsiasi.

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Il buono, Il brutto e il 3D

Come forse vi sarete accorti ormai qualsiasi film esce al cinema è in 3D. Ma proprio qualsiasi film, anche quelli inutili, perfino quelli di Ezio Greggio.

Ma a che serve davvero il 3D? Come viene realizzato? Quanto costa fare un film in 3D? E i televisori 3D? Noi siamo in 3D? Da dove veniamo e, soprattutto, dove cazzo vogliamo andare con ‘sto 3D?

A queste e ad altre domande risponderò nel post con l’aiuto di Voyager e Sandro Giacobbo, che se non se ne intende lui di puttanate non se ne intende nessuno… però non ci sono i Templari a sto giro, cioè, c’erano, ma ho preferito lasciarli da parte.

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