The Lego Movie mattoncini e citazioni

The Lego Movie

Ci sono periodi in cui non escono tanti film e periodi come questo, a ridosso degli Oscar, che ne escono un fottio, tanto che mi sento nell’imbarazzo della scelta e devo sceglierne alcuni, tralasciandone altri.

Sarei potuto andare a vedere Pompei, ma ho scoperto che non è un porno al passato remoto, bensì una specie di Il Gladiatore + Titanic + il Vesuvio, niente per cui valga la pena spendere 8 euro a mio avviso.

Quindi ho ripiegato su un film più Nerd come The Lego Movie, rimandando a martedì Saving Mr. Banks la storia veramente favolizzata di come Walt Disney convinse P.L. Travers a concedergli i diritti di Mary Poppins per fare un film.

L’uomo è sempre stato ossessionato dall’oro, dalla pecunia, dai soldi. E dalla figa, ovviamente.

Proprio per questo gli alchimisti si sono sempre sbattuti per riuscire a tramutare dei metalli base in oro, fallendo miseramente.
Però il danese Ole Kirk Christiansen, tra il 1949 e il 1958, trova la formula per trasformare dei blocchetti di plastica incastrabili in oro.

Set Lego

Set da professionisti, bambini voi non provateci a casa

Da allora i mattoncini Lego sono entrati nell’immaginario collettivo senza mai avere una battuta d’arresto, se non negli anni ’90 quando i videogiochi tornarono prepotenti alla ribalta.

La passione per il Lego è riesplosa negli anni 2000 proprio grazie ai videogioco, con una serie di prodotti basati su licenze famose. All’inizio fu Lego – Star Wars che reinterpretava la saga in chiave lego, con una forte componente comica e parodistica.

Lego - Star Wars

Uno dei mille Lego – Star Wars usciti

Da lì poi si aggiunsero altre licenze basate su altre saghe come Lego – Harry Potter, Lego – Il Signore Degli Anelli e anche fumettistici, Lego – Batman. Tutti videogiochi di estremo successo, anche se, alla fin fine, sono sempre lo stesso gioco con un’ambientazione diversa.

Contemporaneamente cominciarono ad uscire set Lego ispirati ai film, in genere a prezzi esorbitanti. Questi set sono spesso basati su invenzioni dei fans che li costruivano per i fatti loro e li proponevano alla casa danese.

Insomma, dal produrre videogiochi e set bastai su licenza a produrre un film basato sui mattoncini, per cavalcare il successo degli stessi, il passo è breve.
Visto che gran parte dei videogiochi Lego sono basati su brand della Warner Bros., va da sé che sia proprio la Warner ad aver prodotto The Lego Movie.

The Lego Movie - Batman

No, non si vede che è Warner

I registi sono quei  e  già dietro al sottovalutato Piovono Polpette e al vagamente carino 21 Jump Street.

Con The Lego Movie rispecchiano quel: “gioco nel film, nella vita vera, nel gioco” che ho descritto fino ad ora. Una specie di Lego Inception.

L’inizio è davvero eccezionale per la ferocia della critica al mondo moderno, omologato e, non proprio inconsapevolmente, plasmato da pessima musica pop e ancor più pessima Tv.
Si stenta quasi a credere alla presenza di un messaggio così anarchico e sovversivo nella prima parte del film, soprattutto di questi tempi caratterizzati dal politicamente corretto a tutti i costi, fin quasi al grottesco, e di film, specie quelli per bambini, con messaggi buonisti di omologazione a tutti i costi: siamo tutti uguali, siamo tutti amici, anche con quello diverso da noi che ha sicuramente dei lati bellissimi.

The Lego Movie - Citazioni

Vedo citazioni, citazioni ovunque, anche al posto della sceneggiatura

Per carità, non c’è niente di male in un messaggio del genere, l’integrazione è importante, ma anche dire che si può pensare per conto proprio e fuori dal coro e che l’ordine costituito non ha sempre ragione a prescindere è una cosa importante.

The Lego Movie - Ordine costituito

L’ordine costituito e bastardo

Peccato che poi The Lego Movie si perda puntando troppo sulle gag. Rivelando la sua natura, di base, pubblicitaria e arrivando al finale con una morale che non si capisce a chi sia rivolta, se al pubblico adulto o ai vertici Lego, data la sua natura ambivalente. Ma di questo ne parliamo in fondo.

In giro ho letto commenti entusiasti di gente che lo ha adorato.
A mio avviso molti sono stati un un po’ fuorviati dalla carica Nerd, davvero alta, del film: c’è Batman, con le Bat-tute da ridere vecchie di 25 anni e le gag da Meme di Facebook, e un sacco di citazioni nerdofile, “Vieni con me se vuoi vivere“.

The Lego Movie - Astronauta

In foto: la citazione emozionante legata davvero alla Lego

Personalmente ho  provato più piacere a vedere il vecchio pupetto astronauta tutto blu degli anni ’80, con tanto di casco rotto proprio come il mio, che Silente e Gandalf che chiacchierano insieme o il Millenium Falcon che interviene.
Uno è stato un bel momento emozionante, l’altro un momento di fanservice.

The Lego Movie - Fanservice

In foto: il fanservice spinto

The Lego Movie, secondo me, ha diversi problemi.
Primo di tutti un protagonista con i tratti tipici da spalla, come potrebbe essere Ciuchino di Shrek, il Cricchetto di Cars, o il Sid de L’Era Glaciale, che lo rendono insopportabile: urla, strepita, fa casino, parla a oltranza, ma non ha quella carica carismatica che dovrebbe avere un protagonista.
Insomma, non si possono avere personaggi secondari più interessanti di quello principale.

The Lego Movie - Urlare

Ma che cazzo ti urli continuamente?!

L’animazione e la grafica in CGI sono veramente eccellenti. Addirittura si vedono le impronte digitali umane, a seconda della luce, sui corpi dei personaggi e sui blocchetti Lego.
Però spesso, il caos sullo schermo causato da gag velocissime, è davvero esagerato e si fatica un po’ a seguire l’azione… perché mi sembra di stare parlando di un videogioco?

In sintesi non mi è dispiaciuto, ma non mi ha convinto fino in fondo. Mi ha divertito a tratti, ma mi ha infastidito in alcuni punti.
Insomma non me lo rivedrei nell’immediato futuro.

Però ora vorrei parlare dell’ambigua morale finale, quindi:

SPOILER

Nella parte finale ho letto un doppio spunto di riflessione.

Ok, i Lego sono fatti per giocare, sviluppare la fantasia dei bambini e non per essere collezionati come trofei e lasciati a fetere su mobili e vetrinette di grassocci Nerd.

È anche vero che i prezzi delle scatole della Lego a volte sono proibitivi, vanno da molte decine di euro, fino a qualche centinaia.
Uno vorrebbe anche lasciar giocare il figlio, ma dopo che ha speso più di 400 euro per la Morte Nera, magari ci pensa due volte e la tiene come una reliquia nella sua bella vetrina.

La Morte Nera Lego

Il sogno proibito ad un costo proibitivo

Quindi il messaggio è rivolto ai genitori che devono comprare i Lego ai figli per farli giocare, oppure alla Lego che deve far pagare di meno quei fottuti mattoncini?

Ovviamente la prima che ho detto.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

20 pensieri su “The Lego Movie mattoncini e citazioni

  1. considerando che nelle vene mi scorrono una buona dose di plate rossi 2×1 è ovvio che questo film lo abbia adorato.. ma si parla di puro fanatismo (tanto lo sapevi già che la morte nera ce l’ho..)

    la storia è telegrafata giorni prima.. prevedibile, ma del resto è un film per bambini.. sul personaggio principale condivido, hanno voluto far passare troppe minifig da una porta sola e alla fine non è passata nessuna.. l’ho trovato di primo acchito.. disordinato.. confusionario.. poi come per Jack Blues la luce mi ha illuminato.. come era il nostro cestone dei giocattoli? come erano il nostro bidone del dixan dei lego? come quello che vediamo.. cosa creavamo? astronavi con scafi di barche e aerei con gli alberi al posto dei motori.. e il film, fino al finale anche troppo stucchevole è questo.. il mondo che abbiamo e avremmo voluto creare noi a 10 anni..
    e sai perchè ti piaceva e mi piaceva l’astronauta anni 80? perchè le marchette dei personaggi famosi non esistevano.. l’astronauta era il nostro ideale di eroe.. non batman.. ma sono gap generazionali

    sul finale la chiave è distorta..

    —- SPOILER —–fin dalla prima critica cruda della società effettivamente deve dire anche i bimbi anni 80 che adesso ne hanno 40 e passa che i set lego devono essere usati per quello che sono.. una miniera per i pezzi.. —- FINE SPOILER —-

    anche io oggi nei centri commerciali passo sempre per il reparto lego.. li conosco a memoria.. li so praticamente tutti.. e tante volte penso “potrei prenderlo” ma quei 29e90 per una macchinina e due minifig mi fanno fermare la mano.. e tante volte mi ricordo come in passato che quello che non potevo comprare usavo il mio fustino del dixan.. anche se ho paura che il mio essere diventato grande mi impedirebbe di vedere un vascello fatto col tetto di una casa rovesciato..

    forse il vero messaggio.. un po’ di fantasia ed essere meno cagacazzo ti fanno essere un po’ più… E’ MERAVIGLIOSO!!!!! TUNZ TUNZ!!! :D

    • Mah, sì, beh, boh…. non so, non mi andava di vedere il mio fustino del Dixan pieno di Lego…

      La differenza dall’Astronauta Blu e Batman non è il gap generazionale, ma che l’astronauta era per giocare, Batman è da collezionare.

      Ormai la lego è un gioco da collezione ed esporre, non è più un gioco da giocare e questo film lo dimostra: tutta immagine e poco divertimento vero. Ripeto, boh…

  2. Si, non credo sia il film dell’anno! Quando vidi il trailer per la prima volta pensai che fosse una cavolata o al massimo un fanfilm, si dice così? Non credo.
    Devo ancora andare a vederlo ma sicuramente lo vedrò! e porterò con me i miei omini lego! Uuuuh! Come se se ne fosse salvato almeno uno.. Poverini! Non avendo visto il film non ho molto da dire se non che, com’è chiaro a tutti, il fil è fatto per rilanciare il prodotto o meglio tutta la casa e che quindi non credo che si siano messi di gran impegno per trovare una sceneggiatura troppo carica di significati! Mah! Starò a vedere!

  3. Io, da piccolo,
    non sapevo montare neanche le soprese degli ovetti
    e giocavo solo con roba già pronta

    ergo,
    sono lontano anni luce da questo film.

    Vabbè, prevedibile,
    visto che sono molto distante dalla cultura nerd
    che pure ammiro per la sua coerenza.

    Però con questa storia del significato allegorico
    m’hai stuzzicato, lo ammetto.

    Non tanto da vederlo al cinema, quello no,
    però potrei non saltarlo a piè pari come avevo deciso
    e vederlo più in là.

    No, piuttosto,
    dopo Festen e Il Sospetto, che sono stati due grandi film

    ho deciso di chiudere il cerchio Vinterberg
    e vedere Dear Wendy.

    Per un’ora è una specie di “goonies”
    un po’ più maturo e introspettivo

    (e – so che qui attiro gli strali di molti-
    con una regia più stimolante,
    inmaionestopinion)

    ma decisamente un passo indietro rispetto agli altri due.

    L’ultima mezz’ora, invece, è favolosa.
    Un finale veramente azzeccato.

    Lo dico tra i denti,
    ma Vinterberg potrebbe essere un genio.

  4. Avendo prorio di recente rispolverato ed estinto nuovamente (per fortuna, dati i dolori di portafoglio) la mia LegoMania, in seguito al ritrovamento nella vecchia casa di mia zia dopo 30 anni di 2-3 set completi, lego space di mio fatello (con gli astronautini rossi e blu del caso), non potevo esimemi dal vederlo.
    La critica iniziale alla societá mi ha colpito molto positivamente e non me l’aspettavo dalla Lego, anche se poi non é stata particolarmente approfondita.
    Sul protagonista non concordo, in quanto io ci vedevo tantissimo Fry di Futurama,spesso anello mancante senza cervello, tra i suoi comprimari migliori di lui, e il raggiungimento dell’obiettivo (in modi inaspettati anche per egli stesso).
    Anche se trita e ritrita mi é piaciuta abbastanza la storia di “quello speciale” e mi é parsa ben espressa qui per grandi, non so per piccini.
    Invece mi ha confuso molto l’altra morale, quell’ elogio della creativitá, anti collezionismo, che tanto collide con la politica di merchandising e i prezzi (come giustamente fai notare tu, e noto io dopo un Millennium Falcon e un recente Arkham Asylum) della Lego. Penso che il messaggio che unisce queste due contraddizioni sia subdolo, nonché il vero fulcro della gande reclame: “bambini giocate, mischiate i pezzi, perdeteli, piangete e fatevi comprare altri costosissimi set su licemza dai vostri genitori, crescete, restate affezionati al brand e diventate luridi panzoni collezionisti.
    La realizzazione grafica é la cosa che mi é piaciuta di più, penso e ho sentito in giro che sia per ben più del 10% in StopMotion, ottimo segno, qui dovuto anche all’esigenza di rendere ben riconoscibili per materiali e forme realistici i pupazzini, chissá se anche gli altri registi, e mi riferisco a tutti (tranne Del Toro che sembra stia capendo), abbiano capito che qua si vuole vedere la vera tecnologia, pupazzoni mostruosamente ben fatti, con cura e attenzione, solo supportati dai computer che ormai hanno rotto le palle e la gente si é fatta l’occhio, basta! non c’é fotorealismo che tenga!
    per il resto il difetto proncipale penso sia stato mettere un po troppa carne a cuocere, mi ha lasciato un po confuso, anche per il calare di tono verso la fine.
    Comunque la scelta artistica di usare i mattoncini si é rivelata perfetta secondo me!

  5. Chreddy ma non si possono più modificare le risposte?
    Ho sempre scritto di getto, facendo quasi consapevolmente errori di grammatica e sintassi, per poi fare un paio di passate di correzione! prevedo obbrobri incasinati illeggibbili se è così!

    • Tranquillo è tutto chiaro :)

      Solo io posso editare i commenti, e non hai fatto chissà che strafalcioni, però non mi metto a correggerli tutti :D

      Comunque è palese che scrivendo si sbaglia ;)

  6. Ok, visto in dvd ed ora posso finalmente dire la mia a 360°.

    Non è malaccio.

    Non è proprio il filmettino da 2 soldi che mi aspettavo.. Al contrario, sono rimasta piacevolmente sorpresa.

    Chiariamoci, è evidente che NON E’ UN CAPOLAVORO e non mi sono pentita di non essere andata al cinema, però ammetto che è stato fatto un lavoro mica da ridere.

    La grafica. Sono rimasta sconvolta dalla quantità di mattoncini virtuali (cristo, erano tutti virtuali!) che sono riusciti a realizzare ottenendo il massimo effetto realisico possibile.
    Persino il fumo, le nuvole, il fuoco e il mare… era tutto in mattoncini lego, e tutto in movimento. Sotto questo punto di vista non c’è che dire, fantastico.

    Il protagonista mi è sembrato adatto: inutile e scassapalle, proprio come solo un bambino può essere, ma ricco di idee “strane” e fantasia, tipici dell’infanzia.

    Alla fine del film, tutte le stramberie e le esagerazioni erano tali perché

    S P O I L E R

    si trattava di un gioco fatto da un bambino di 8 anni… Quindi ampiamente giustificate e perdonabili….

    La morale è piuttosto classica, e secondo me non c’è niente di “doppio” almeno in questo (anche se è di fatto l’unica scena ad essere vista da due prospettive diverse..): non devi cercare di essere perfetto anche se il mondo pretende questo da te, perché se ci credi abbastanza e ci metti la tua fantasia, puoi dimostrare quanto puoi essere speciale, anche senza “seguire le regole” per forza.

    TIPICO dei family movie padre-figlio americani…. Non credo che c’entri niente un probabile messaggio ai vertici lego, perché diciamolo pure:

    QUESTO FILM E’ UNA GROSSA PUBBLICITA’ LEGO LUNGA 1 ORA E MEZZA. Questo mi pare evidente.

    Ma come una volta, che si guardava il carosello perché raccontava belle storielle mentre ti impioppava in testa il suo prodotto da vendere, qui abbiamo una pubblicità carina, con una storia e una morale che è pure divertente da guardare.

    Insomma, non credo che Lego Movie pretenda di essere molto più di quel che è: pubblicità divertente, ma credo che vista l’enorme quantità di dettagli e di creatività messe sul fuoco in questo film, da piccola l’avrei adorato.

    Perché a me le stronzate commerciali piacevano…

    In sintesi, 7 1/2.

    EVERYTHING IS AWESOOOOOOOOME……

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