I 5 power up che ho immaginato di utilizzare nella vita reale

Power Up in real life

Quando ci siamo conosciuti qualche mese fa, ho lasciato che fossero le cazzate che scrivo a presentarmi e così, scoprendo subito le mie carte, tra i primi post che scrissi ce ne furono ben due dedicati alle armi videoludiche che ho sempre immaginato di utilizzare avere nella vita reale.
Nel post dedicato alle armi da fuoco il nostro DDD mi fece notare che oltre alle armi ci sono tante altre cose interessanti relative ai videogiochi da poter utilizzare nella vita reale! Oggi sono qui per parlavi di una componente a me alquanto cara i poteri/potenziamenti.

Molto più delle armi, di qualsivoglia natura, trovo i poteri decisamente interessanti, un po’ per il retaggio culturale dei supereroi, un po’ per l’attaccamento emotivo al concetto stesso: fin da bimba ho infatti immaginato di venir fuori dalle situazioni assurde grazie al provvidenziale intervento di un videogiocatore che aveva trovato per me il power up perfetto.
Attenzione però, a questo proposito è necessario fare diversi distinguo. Continua a leggere

Stealth o non stealth, questo è il problema..

Assassins creed  vs mirror edgeAvete presente quella critica, mascherata da modo di dire, ma che suona più come un insulto e che recita: “Tu ti pensi addosso”
Ecco. Io mi gioco addosso. Con questo voglio dire che, esattamente come accade per il cinema, la mia sessione di gioco non termina con la pressione del tasto ON/OFF. Quando smetto di videogiocare accade che il mio cervello continua a elaborare informazioni in background e così mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte perché mentre scalavo il bastione di Castel Sant’Angelo, tra un salto acrobatico e un presa da lemure mi sono sfondata una rotula. Cose che capitano a tutti…
Con il passare degli anni ho notato che c’è una differente intensità di questi effetti, che varia da gioco a gioco. Immagino che siano diversi i fattori che influiscano: la storia, i personaggi, le ambientazioni, la longevità… ma ciò che accomuna quei particolari giochi da cui proprio non riesco a liberarmi sono le meccaniche di gioco stealth.

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Le grandi tragedie dell’umanità: gli adattamenti cinematografici

Si sa, ad Hollywood le idee scarseggiano da un po’. C’è anche una vecchia battuta, che gira da qualche anno, che dice pressapoco: “A Hollywood ci sono solo 7 storie, tutto il resto sono solo variazioni di queste.

Ed è vero. Appena possono le grandi Major acquistano diritti cinematografici di tutto quello che può essere portato sullo schermo: libri, film, fumetti, videogiochi, giochi da tavolo, programmi e personaggi tv. Spesso senza discriminazione e senza chiedersi se sia possibile trasporlo adeguatamente. Se poi una cosa ha successo ecco che automaticamente verrà adattata in un film, è matematico.

Il problema, però, non è nemmeno quello, ma sono le orde di fans che poi andranno a vedere il film e lo criticheranno alla morte perché non è aderente all’opera originale, oppure non è come lo avrebbero fatto loro.

Infatti, quando si parla di un film tratto da un libro, la frase classica che salta fuori è: “Eh, ma il libro è molto più bello…
La risposta più consona a questa frase è: “Eh, grazie al cazzo!“, ora vediamo perché.

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