10 regole d’oro per postare su Facebook e sui vari Social Network

Social Network

Penso che un po’ tutti ormai siamo diventati dei Social Addicted. Siamo drogati di Social Network, in primis Facebook e a seguire tutti gli altri.

Li guardiamo quando siamo al lavoro, ce li portiamo dietro nei nostri smartphone, gli diamo un occhio prima di uscire la sera, mentre siamo in imbottigliati nel traffico, quando siamo fuori a cena se ci annoiamo e i più stronzi gli buttano un occhio anche quando sono al cinema. Ma di questo ne abbiamo già parlato.

Ma non è solo una questione di continuare a guardare i social, è anche una questione di continuare a postare cose sui social.

Perché, diciamoci la verità, Facebook & Co. non servono a vedere cosa fanno gli altri, ma servono a costringere gli altri a farsi i cazzi nostri. E non dite che non è vero.

Quindi, visto che io mi devo fare i cazzi degli altri, ho deciso di stilare una specie di decalogo generale per postare sui social.

Spero che nessuno si offenda, anche perché sono stato un po’ volgarotto. Ho scritto il post anche per farsi due risate, però, ecco, se vi sentite tirati in causa, magari fatevi un esamino di coscienza.

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20 cose che mi ha insegnato internet per vivere meglio

20 cose che mi ha insegnato internet

Sempre più spesso mi capita di sentire la frase: “La gente si sta rincoglionendo tutta quanta per colpa di internet!

È un’opinione, un po’ qualunquista, un po’ affettata, ma è comunque un’opinione. Internet è visto come un grande male che lobotomizza le persone. Potrebbe anche essere vero, ma, come tutte le cose, dipende sempre dall’uso che se ne fa e dall’abuso.

Per esempio, l’acqua ci serve per vivere, e bisognerebbe berne almeno un litro e mezzo, massimo due, al giorno. Se si bevono sette litri di acqua in una volta sola, si muore. L’ossigeno è importante anch’esso per vivere, ma l’aria che respiriamo deve contenerne solo 20 per cento, se ne contiene il 40 per cento, prendiamo fuoco.

La stessa cosa funziona per internet, se lo usiamo per arrivare alle informazioni utili, per imparare qualcosa e per ammazzare un po’ il tempo in modo ludico, va anche bene, se ci stiamo 14 ore al giorno a vedere video di gattini puccettosi e scrivere stronzate su Facebook, potrebbe essere vero che il risultato sia una specie di rincoglionimento.

Oggi vorrei spezzare una lancia a favore di internet facendovi vedere 20 cose che mi ha insegnato e che un pochino mi hanno migliorato la vita. Perché internet sarà anche pieno di idioti che si lanciano dai tetti per vedere se è difficile morire, ma è anche pieno di gente che è capace di arrabattarsi con poco e poi mette a disposizione la propria conoscenza. Come il genio nella foto in alto che ha trovato un modo per strafogarsi di pop-corn senza sporcarsi le mani, mentre lavora al computer.

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Le migliori 20 sigle dei cartoni anni ’80 – Parte 2

Cartoni anni '80

So che stavate schiumando per le prime 10 sigle dei cartoni degli anni ’80 che avete scelto voi.

Come ho detto l’altra volta ho raccolto le vostre richieste fatte qui o su Facebook… solo che ho fatto male i conti e sono ben più di 20… mi sa che ci vorrà un altro post.

Non siate tristi e preparate i Kleenex che ora ci si emoziona e ci si commuove.

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Le migliori 20 sigle dei cartoni anni ’80 – Parte 1

Cartoni anni '80

Un paio di settimane fa ho scritto delle 10 sigle che preferisco dei vecchi cartoni animati.

Ovviamente tutti hanno detto: “Mannò, perché non hai messo questa e quest’altra.“; “Ma minkia hai messo quellammerda e non questo bellissima sigla!“; “Fuggite sciocchi!“; “Minkia Zzzio, ma quella di Yu Gi Oh spacca!!!!!111!!11!UNO

Le parole chiave di quel post erano: Che Preferisco. Che stava un po’ a dire che erano le 10 sigle che piacevano a me, non le più belle, non quelle che piacevano a voi.

Quindi, visto che me ne avete segnalate tipo altre 5000, faccio un post con le sigle più ricorrenti nei commenti che avete fatto qui e su Facebook. Siccome sono tante, divido il post in due parti.
Se poi ne rimane fuori qualcuna, ne farò un altro ancore con le escluse… che una scusa si trova sempre.

Quella di Yu Gi Oh, lo dico subito, non ci sarà, però la trovate sul blog: Bimbominkias’ Revenge, se volete.

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I 5 power up che ho immaginato di utilizzare nella vita reale

Power Up in real life

Quando ci siamo conosciuti qualche mese fa, ho lasciato che fossero le cazzate che scrivo a presentarmi e così, scoprendo subito le mie carte, tra i primi post che scrissi ce ne furono ben due dedicati alle armi videoludiche che ho sempre immaginato di utilizzare avere nella vita reale.
Nel post dedicato alle armi da fuoco il nostro DDD mi fece notare che oltre alle armi ci sono tante altre cose interessanti relative ai videogiochi da poter utilizzare nella vita reale! Oggi sono qui per parlavi di una componente a me alquanto cara i poteri/potenziamenti.

Molto più delle armi, di qualsivoglia natura, trovo i poteri decisamente interessanti, un po’ per il retaggio culturale dei supereroi, un po’ per l’attaccamento emotivo al concetto stesso: fin da bimba ho infatti immaginato di venir fuori dalle situazioni assurde grazie al provvidenziale intervento di un videogiocatore che aveva trovato per me il power up perfetto.
Attenzione però, a questo proposito è necessario fare diversi distinguo. Continua a leggere

Le 10 sigle dei cartoni anni ’80 che preferisco

Cartoni anni '80

Si dice sempre che una volta le cose erano migliori.

Nel campo dei cartoni animati credo proprio sia vero.
Ovviamente ci sarà una schiera di gente pronta a dirmi che non è vero, che ci sono serie bellissime, che mi devo vedere Death Note o qualche altra cosa.

Sì, vero, dovrei vederli, ma sono cresciuto con altra roba e l’affetto per quei cartoni è inattaccabile. Anche se sono disegnati e animati peggio.

Una cosa però inconfutabile è che le sigle di una volta, prima che arrivasse Cristina D’Avena a rovinare tutto, erano bellissime, sia musicalmente che come testi.

Durante il viaggio a Lucca di settimana scorsa, con la Paciu ci siamo sparati 3 ore di vecchie sigle cantate a squarciagola e intervallate dai nostri soliti discorsi sui massimi sistemi, tipo se erano meglio I Cavalieri del Re o gli Oliver Onions.

Quindi eccovi le 10 sigle dei cartoni anni ’80 che preferisco.

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Le 5 morti fucking epic in videogames

yoshi betrayted

Qualche settimana fa, per la serie Capolavori che non sono capolavori, vi ho parlato di The Witcher 2; nei commenti è emersa una discussione sul valore emotivo della trama e il nostro MrChreddy ha tirato fuori dal cilindro Read Dead Redemption come esempio di narrazione non estremamente complessa ma capace di coinvolgere il giocatore fino alle ossa.

[Mi scuso con tutti per gli eventuali spoiler che seguiranno ma se state leggendo un post che si intitola “Le 5 morti fucking epic in videogames” penso che abbiate dato per scontato che sia pieno di schockanti rivelazioni sulla trama di almeno cinque giochi!]

Quella discussione mi ha fatto pensare che sono veramente tanti i giochi in cui personaggi chiave della trama muoiono drammaticamente, spesso in modo abbastanza cruento (anzi di solito più sono importanti più muoio dannatamente male) e da qui è emerso il mio desiderio di condividere con voi quali, secondo me, sono le morti più epiche. Qui non si tratta però di trovare i decessi più assurdi e spettacolari, ma quelli che ti hanno spaccato il cuore fino a farlo sanguinare. Io, come voi ben sapete, non sono molto brava con le classifiche, quindi mi lancerò nel folle tentativo di scremare tutti i momenti heartbreaker del panorama videoludico per identificare i 5 che più di tutti mi hanno colpito.

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Le 5 armi videoludiche con cui… affetto (e non solo) tutto!

hitman meme

Sono stata proprio una bambina cattiva. Vi avevo lasciato qualche settimana fa promettendovi che prima o poi avrei proseguito la seduta psicanalitica il discorso sulle armi videoludiche, ma vi confesso che me ne ero completamente dimenticata!
Che ci volete fare, quando hai una mente piena di cazzate idee esplosive, non riesci sempre a ricordare tutte quelle che ti passano per la testa. Poi all’improvviso ti accade qualcosa, un’epifania su un’arma e tutto diventa chiaro, ma non voglio aggiungere altro altrimenti mi spoilererei da sola il post! (Con buona pace del mio insegnante di italiano del liceo, che in questo momento da qualche parte nel mondo grida vendetta).

Certo la deflagrazione ha il suo fascino, e Fatman sarebbe assolutamente d’accordo, ma non sempre è possibile o necessario far esplodere le cose, come vi ho raccontato nel post precedente. A volte è più utile essere silenziosi, evitare del tutto lo scontro e portare a casa lo stesso risultato, ma con un eleganza sopraffina. Volete mettere?
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