Farsi la sala cinema – Le basi dei componenti Audio – Puntata 3

Farsi la sala cinema - Audio

Come ogni settimana, arriva puntuale come la morte, l’appuntamento con l’Angolo del Tennico, la rubrica semiseria che, in teoria, dovrebbe aiutarvi a scegliere i prodotti migliori, per le vostre esigenze, per farsi una bella Sala Cinema. O quanto meno che vi soddisfi.

Oggi parliamo della parte audio della sala cinema. Vi avverto, qui cominciano a volare i soldi, come se fossimo tutti ricchi sfondati e ci accendessimo le sigarette con i biglietti da 500 euro.

La scelta dell’impianto audio è decisamente la parte dove dobbiamo capire bene cosa vogliamo e regolarci di conseguenza.

Io non sono un audiofilo, la componente audio di un impianto mi piace, mi interessa, ma quello che mi importa veramente è sentire bene in base ai miei gusti. Non mi importa il suono più pulito dell’universo, che mi fa sentire il respiro dei grilli, perché non sono in grado di apprezzarlo fino in fondo e, di conseguenza, mi sono orientato per una scelta audio nella media, ma che mi soddisfa pienamente.

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Perchè Gabe Newell ce l’ha duro…

gabe-newell

… ma che avete capito sciocchini, il trippacchione!
Vi confesso, senza alcun ritegno che io sono una sognatrice idealista: non ho vergogna di dire che guardo sempre le cose da una prospettiva fatta di volontà, amore e voglia di mettersi in gioco. Questi potrebbero sembrare ai vostri occhi stupidi discorsi da ragazzina, ma in realtà, anche se nel generale cinismo del mondo di oggi risulta alquanto fuori luogo, a me piace essere così e per questo mi preservo volontariamente.

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Casual, hardcore e radical chic gamers

go play outside

Fin da quando avevo 5 anni sono sempre stata una giocatrice onnivora ed ero già bella e che formata (videoludicamente parlando) quando ho scoperto il meraviglioso mondo delle classificazioni. Io con la tassonomia, proprio come concetto, non ci vado molto d’accordo, e quei folli che leggono questi miei deliri settimanali lo sanno bene: per me non conta assolutamente nulla come una cosa è definita secondo lo standard di qualcun’altro. Per rendere l’idea, Star Wars non è sci-fi e Uncharted non è un adventure.

In realtà questa minchiata shakespeariana che “la rosa profumerebbe lo stesso anche se avesse un altro nome” la pensiamo io e altre 3 persone sul globo, quindi per comunicare con la razza umana mi adeguo e chiudo tutte le cose in tante belle scatole etichettate che così tutti sono più contenti, del resto è sicuramente più facile usare un epiteto monosillabico per descrivere una cosa/fenomeno/persona piuttosto che sforzarsi di capirne le sfaccettature.Tu giochi, ami i videogiochi, adori la fantascienza, leggi tanto, sei secchiona (ormai questo non più)? Beh, allora sei nerd! Ti piace il pc, ti compri stupidi gadget tecnologici, fai il benchmarking sulle schede video e ti arrapi pensando alla risoluzione del 4k? Beh, allora sei un geek.
Continuando l’esempio della classificazione umana poi ci sono i bimbimichia, i newbie (noob, nabbo, niubie, nabboni o semplicemente nub),gli haters, i fanboy, i mezzosangue.. no quelli erano di Harry Potter.

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Batman: Arkham Origins, i sequel e i miei problemi

Batman - Arkham Origins

Chi legge il blog lo sa che non sono un critico.
Cioè, non sono un “critico” nel senso di giornalista, perché per il resto critico la qualunque.

Intendo dire che quelle che scrivo sono spesso mie considerazioni personali, basate sui miei gusti e sui miei ragionamenti, giusti o sbagliati che siano, condivisibili o meno che siano.

Questo lo dico perché sto per parlare di un gioco che mi causa non pochi problemi quando lo metto nella PS3: Batman: Arkham Origins.
Ha preso i soliti votoni, tutti dicono che è bellissimo nonostante i grossi difetti.

Son d’accordo, eppure non riesce a piacermi e non riesco a divertirmi giocandolo.

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La miseria umana in Tv

La miseria in Tv

Lo so che oggi vi aspettavate un Nuovo Cinema Amarcord, ma purtroppo le pizze del film non sono arrivate e quindi niente, questa settimana salta.
In sostituzione scrivo un post che non c’entra niente con il blog ed è pieno di quelle mie considerazioni così squisitamente superficiali e qualunquiste.

La situazione sociale ed economica odierna la conosciamo tutti: siamo nella merda.
La televisione è lo specchio dei tempi in cui viviamo. Non parlo della Tv di stato come Mediaset o la Rai che continua imperterrita a dare programmi accomodanti e allegri che servono a tenere buone le coscienze della gente comune. Non parlo nemmeno di Sky che è una televisione fatta per i 5 milioni di italiani che possono o vogliono permettersela.

Parlo della televisione che sembra all’apparenza innocua, ma che con il suo palinsesto dice molto di più su questo momento storico di quanto faccia un qualsiasi telegiornale: il digitale terrestre.
In particolare parlo degli unici 3 canali che guardo in quei momenti in cui non ho a disposizione una qualsiasi puntata di un qualsiasi telefilm: Cielo, Real Time, DMax.

Questi tre canali continuano a trasmettere programmi che ad una prima occhiata sembrano una roba, ma poi, se ci si sofferma un attimo a pensare e ad analizzarli, mettono in scena il grado di miseria che stiamo raggiungendo. Ed è agghiacciante.

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Le prime incazzature del 2013, tra videogiochi e altro

Hulk

Il 2013 è appena cominciato e già serpeggiano in rete, e non solo, le prime agghiaccianti news su quello che ci aspetta, sulle prese per il culo che subiamo costantemente.

In più metteteci che oggi sono tornato al lavoro dopo 2 settimane di dolce Far Cry 3 Niente a casa per le feste natalizie.
Svegliarsi stamattina prima delle 7 è stato come prendere volontariamente un calcio in fronte da un somaro… entrare in tangenziale, con le code e i coglionazzi che zigzagano tra le corsie sperando di guadagnare qualche metro per arrivare prima, è una delle cose che più mi indispongono verso il mondo… quindi cominciamo l’anno con un bel post polemico.

Insomma quello che segue è una roba un po’ alla Beppe Grillo, dove mi lamento e mi incazzo e sparo merda, siete avvisati.

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Nuove Console – Retrocompatiblità – Usato = Rettocompatibilità totale!

Rettocompatibilità

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un post, su uno dei soliti siti dedicati ai videogiochi, in cui si diceva che Jack Tretton, CEO di Sony Computer Entertainment America, non è d’accordo con la politica del blocco dei giochi usati, di seconda mano, sulle future console di nuova generazione. Possiamo dargli torto? No, assolutamente. Magari l’ha detto per piaggeria nei confronti di noi videogamer, magari l’ha detto perché ci crede davvero, o magari l’ha detto per fermare l’orda di videogiocatori imbufaliti che lo aspettano sotto casa per spaccargli le gambe, vallo a sapere… poi ha concluso dicendo che non è lui a decidere e che la casa madre Sony potrebbe pensarla diversamente… insomma Ponzio Pilato gli fa una pippa, a Tretton!
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