The Last Of Us è il gioco che tutti dovrebbero provare

Se qualcuno mi chiedesse qual è il motivo per cui mi piacciono i videogiochi, mi troverei in seria difficoltà a rispondere.

Uno dei motivi è sicuramente la sfida. Cioè risolvere enigmi o situazioni che altri hanno pensato e costruito.
Un altro motivo è perché sono storie con cui posso più o meno interagire per mandarle avanti, a differenza dei libri o dei film che invece subisco passivamente.
Un motivo, legato a quello appena esposto, è che i videogiochi danno la possibilità di fare cose che la vita quotidiana non ti permette di fare.
Infine, forse quello principale, è che i videogiochi, se fatti bene, sono in grado di farmi provare delle emozioni forti.

Settimana scorsa è uscito un gioco che racchiude tutto quello che esposto fino ad ora. Quel gioco è The Last Of Us.

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Cartoomics 2013, la fiera del cosplay

Il 15, 16 e 17 marzo si è tenuto a Milano l’annuale appuntamento di Cartoomics, giunta alla XX edizione, che sarebbe la ventesima, non la ICS ICS…

Per vari impegni son potuto andare solo domenica pomeriggio, ma era solo per fare un giro, che la cosa che cerco ormai ho rinunciato a trovarla… in ogni caso, qualche anima pia passasse da queste parti, sto cercando il volume “Ultimates Deluxe 2 – Sicurezza Nazionale” che è ormai esaurito ovunque. Forse la Panini Comics doveva stampare un po’ più di 10 copie.

Altro mio obiettivo era prendere il numero 1 in anteprima di Long Wei scritto da Diego Cajelli. Purtroppo era esaurito pure quello, ma il buon Diego mi ha fatto omaggio del numero 0 autografato da lui… così ho smesso anche di piangere, che era uno spettacolo brutto. Più tardi mi sono rimesso a piangere perché non mi son fatto nemmeno una foto con lui…

Però si sa, a queste fiere la parte del leone la fanno i cosplay ed è anche la parte migliore, fare le foto, conoscere gente, farsi due risate.
Il nostro admin D@a di Facebook e io ne abbiamo fatte un sacco, le migliori sono qui di seguito… spero che qualcuno di quelli che finirà nel post passi a salutare, magari colmando la lacuna della mia ignoranza, visto che  di cosplay ne riconosco uno su 20, se sono giapponesi. E spero che nessuno di quelli ritratti si offenda per le eventuali battute, ovviamente si fa per ridere.

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PlaInception 4

Sabato ho incontrato un mio amico, il Gion, che erano un paio di settimane che non vedevo.

Chiacchierando amabilmente come al solito ad un certo punto mi dice: “Oh, Chreddy, ma hai visto la presentazione della Play 4?

Gli rispondo: “Sì, ma non mi ha fatto proprio impazzire. Cioè, tanta bella grafica, ma più o meno gli stessi giochi.

Lui: “Invece a me è piaciuta molto. Finalmente una console in cui si può giocare online in modo davvero decente. Tutti personalizzati, mondi enormi. Pensa un bel Resident Evil serio fatto in coop dall’inizio alla fine, ma senza percorso obbligatorio… ti immagini, io e te in un mondo pieno di zombie che dobbiamo sopravvivere, magari incontriamo altri, ci alleiamo o ci spariamo…

Il Gion ha un lessico videoludico tutto suo. Vorrei dire a Gion che quel gioco c’è già, più o meno, e si chiama Left 4 Dead, ma non voglio rovinargli le fantasie. La sua frase è rimasta sospesa nell’aria per un po’…

Poi quella cosa della console fatta per l’online e la coop mi è tornata in mente la sera prima di andare a letto. Ci ho pensato per un attimo prima di addormentarmi, poi ho sognato…

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Far Cry 3, ma sai che non è per niente male?

Così, dopo circa mezzo secolo, ritorno a parlare di videogiochi.

Vorrei parlarne più spesso, purtroppo però il lavoro e i vari impegni mi impediscono di giocare quanto vorrei a quello che vorrei.

Poi, ogni tanto, capitano le vacanze di Natale o estive e finalmente riesco a mettere mano al pad e dar libero sfogo alle mie pulsioni videoludiche.

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Zombie sull’orlo di una crisi di nervi

Un po’ di tempo fa ho parlato dei Vampiri e di come, da oscuri predatori notturni, si sono trasformati in emo effeminati dai poteri catarifrangenti. Merito del cinema e della letteratura di bassa lega.

Ma i Vampiri non sono l’unico “mostro classico” a subire gli effetti della sovraesposizione e dell’infighettamento per essere serviti a giovani dalle attività cerebrali piuttosto piatte. Ultimamente ci sono anche gli Zombie a far loro compagnia.

Ormai, ovunque si capiti, non si fa altro che parlare di Apocalisse Zombie, droghe che zombificano, Zombie di qua, Zombie di là, cos’accadrà, cos’accadrà?

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