Come avete letto, ieri il buon MrC ci ha tirato un bel pesce, anzi, lo definirei più un tonno, per le dimensioni.
Era così credibile che anch’io per i primi tre minuti ci ho creduto, tanto più che continuava la farsa persino in chat privata degli admin, poi l’occhio mi è caduto sul calendario e mi è salito spontaneo un ma vai a quel paese!
Archivi autore: Trillian Astra
Il fascino dimenticato delle biblioteche
Odore di legno, di carta consumata dalle tante dita che l’hanno percorsa, di inchiostro ormai vecchio. La luce che entra dalle grandi finestre fa brillare i granelli di polvere, che vorticano impazziti come pianeti che hanno perso l’orbita. Continua a leggere
San Christopher Nolan da Londra
Come potete ben dedurre dal titolo, il mio post è dedicato al buon Christopher, che ha sfondato -letteralmente- i botteghini grazie alla sua trilogia di Batman, elogiata per il suo carattere cupo e realistico, per quanto possa essere realistico un film avente come protagonista un miliardario esperto di ogni tipo di combattimento che difende la propria città in un costume ipertecnologico.
Yaoi? No, grazie! -Other Fandoms Edition-
Apro il post, che mi è stato richiesto a gran voce sulla pagina Facebook, con le premesse del suo gemello: non ho nulla contro l’omosessualità in fiction, film, telefilm, se sensata e motivata e non usata solo per tirare su qualche soldo in più (un po’ come le morti & resurrezioni che nemmeno Gesù può competere), che userò la parola yaoi e non slash, perché con la seconda mi sembra di parlare di un chitarrista Rock, e che parlo per esperienza e diretta visione del fenomeno nelle parti più oscure del fandom.
Ad esempio, nelle serie Tv Sherlock, lo Sherlock Holmes dei giorni nostri accenna al fatto di essere gay, anche se non lo esplicita chiaramente, lo manda a intendere a Watson nella prima puntata. Va benissimo, è una caratterizzazione, è nel mistero e nel fascino del personaggio. Nella serie Tv, poi, non vediamo Sherlock provarci con Watson come se non ci fosse un domani, oppure vediamo i due avvinghiati in bollenti scene d’amore.
Però sul web le cose per i due investigatori sono andate ben oltre.
Quindi è sempre lo stesso discorso, non è il problema se un personaggio sia gay o meno, ma se questa è una caratteristica del personaggio e non una scusa per rappresentare delle fantasie sessuali di chi si inventa queste storie. Soprattutto se poi in queste storie i personaggi vengono snaturati per abbracciare, appunto, quelle fantasie.
Come effettivamente succede con le coppie più astruse che ho trovato in giro.
Yaoi? No, grazie!
Anche il post di oggi entra a pieno diritto nella nefasta categoria de Le grandi Tragedie (con la T maiuscola) dell’umanità. Oggi tratterò di un argomento che da alcuni mi varrà delle sediate in faccia, da altri mazzi di rose, ma vabbé, mi prenderò quel che capita.
La piaga dei Marvelminchia e DCminchia
L’articolo di oggi rientra a pieno diritto nella categoria “Le grandi tragedie dell’umanità” per un semplice motivo: tratta di soggetti potenzialmente letali, se ci avete a che fare.
Sto parlando nientemeno che dei Marvelmichia e DCminchia, perlopiù (ahimè) bambinette convinte di detenere la somma conoscenza dei lavori della Marvel e della DC solo per aver visto al cinema The Avengers o i Batman di Nolan.
War Horse: la guerra vista da un cavallo
Rieccomi dopo tempo memorabile a scrivere per il blog.
Ma, sapete, tra scuola e altro mi mancava il tempo e, soprattutto, le idee.
Perciò, piuttosto che proporvi articoli insulsi scritti solo per essere gettati in pasto alla Vorace Bestia Bugblatta di Traal, ho preferito prendermi qualche mese di pausa.
Quest’estate, tra una sessione di Zelda e le maratone dei cartoni animati Disney, ho letto una montagna di libri, la maggior parte per la scuola, i restanti li avevo in coda dalla Fiera del Libro.
Fra questi c’è il libro di cui oggi vi parlerò, War Horse, scritto da Michael Morpugno. Continua a leggere
Ci rinuncio, la pubblicità ha vinto
Basta. Vi annuncio ufficialmente che ci rinuncio.
A cosa? A vivere? Nah, in fondo mi voglio bene.
Semplicemente, rinuncio a capire quale logica contorta si nasconda dietro la creazione di certe pubblicità.
Per le prossime scene è prevista pioggia. A te la linea, Bob…
Come sapete, in questi giorni il tempo non è stato particolarmente clemente con il Bel Paese. E, proprio mentre osservavo oziosamente la pioggia cadere, mi è venuto in mente di scriverci su un articolo.
Ma come puoi parlare della pioggia in un articolo, vi chiederete? Facile: mettendolo in relazione con il mondo del cinema.
Come avrete di certo notato, nei film la pioggia è un elemento spesso fondamentale, a volte così tanto da decretare il successo o meno di una scena: in questa sede esamineremo tre momenti fondamentali in cui la pioggia ha fatto il suo sporco lavoro al meglio: la scena del funerale in Hellboy e Watchmen, il combattimento tra Neo e Smith in Matrix: Revolution e il finale de Il Re Leone (lo so che è un cartone animato, ma ha fatto parte della mia infanzia).
Iniziamo.
Adamsception
Douglas Adams.
Un caposaldo della letteratura fantascientifica.
Ironico, graffiante, politicamente scorretto, filosofo, ecologista. Tutto questo è Douglas Adams. Continua a leggere