The Rocky Horror Picture Show – Nuovo Cinema Amarcord

The Rocky Horror Picture Show

Dopo un paio di settimane di assenza, torna il Nuovo Cinema Amarcord, per la gioia del Club Nostalgici. E torna con un film che io amo molto.

Come dicevo in The Blues Brothers, non sono un appassionato di musical, se posso li evito, eppure questo musical mi è piaciuto un sacco fin dalla prima volta che l’ho visto: The Rocky Horror Picture Show.

Quindi bando alle ciance, non indugiamo oltre, fate un salto a sinistra, poi un passo a destra, mettete le mani sui fianchi, stringete le ginocchia in dentro, fate un movimento pelvico che vi manda fuori di testa e facciamo il Time Warp!

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I, Frankenstein brutto e senz’anima

I,Frankenstein

Nel post di ieri dicevo che esiste una specie di karma che compensa le cose brutte con le cose belle. Tranne a Hollywood.

The wolf Of Wall Street mi è piaciuto e ha compensato un bel po’ di roba brutta, acquietando la mia anima tormentata.

Però io da tranquillo non riesco a vivere e quindi questo week end sono anche andato a vedere questo I, Frankenstein dicendomi che, al massimo, con il mio amico il Maledetto mi sarei fatto due risate.

Beh, non ci abbiamo trovato proprio un cazzo da ridere.

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Frankenstein Junior – Nuovo Cinema Amarcord

Frankenstein Junior

Solo per oggi, non ho idea del perché, torna nei cinema Frankenstein Junior tutto restaurato, tirato a lucido e digitalizzato.

Diciamo che un po’ è un antipasto del quarantesimo anniversario che sarà l’anno prossimo, un po’ ogni scusa è buona per ributtarlo nei cinema e far pagare il prezzo pieno.

Quindi oggi il Club Nostalgici sarà deliziato da questo splendido film.

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L.N.M. presents: Dylan Dog – Il Film – Parte II

L’altro ieri abbiamo cominciato a vedere come la Platinum Studios,  e  sono riusciti a trasformare il fumetto di Dylan Dog in un film di Buffy L’Ammazzavampiri con la giacca nera e la camicia rossa, riuscendo a scontentare tutti: fan del fumetto, gente che il fumetto non lo conosceva e la critica mondiale.

Oggi vediamo la seconda parte del film con il suo finale al fulmicoLOL.

Come dice la locandina in apertura del post: “Ogni realtà ha il suo incubo“, il nostro incubo è questo film.

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MasterChef seconda stagione: esempi di sociologia spiccia applicata

Oggi permettetemi di prendermi una pausa da film, fumetti, cartoni, videogiochi e tutto il resto per parlare della seconda stagione di MasterChef.

Tranquilli non voglio buttarmi sui reality show, ma sto guardando questo programma e mi sono venute delle stupide e superficiali riflessioni da fare. Non che io sia un sociologo o un antropologo, ma mi sembra che questo reality sia riuscito a racchiudere in sé tutti gli stereotipi umani che affollano il nostro paese.

Praticamente MasterChef è riuscito dove il Grande Fratello ha fallito.
Il Grande Fratello, in teoria, sarebbe dovuto essere una finestra sull’Italia e gli italiani. Avrebbe dovuto mostrare i vari tipi di persone che affollano il nostro paese e restituire uno specchio dell’Italia in cattività, senonché hanno cominciato a riempire la casa di tamarri ignoranti e semianalfabeti, il cui unico scopo è quello di diventare ricchi e famosi per non dover mai lavorare in vita loro… no, beh, forse non ha proprio fallito.

MasterChef, invece ha raccattato gente di varia estrazione sociale, cultura, provenienza, e li ha messi l’uno contro l’altro in un gioco al massacro per accaparrarsi 100 mila euro, scrivere un libro di ricette e realizzare il sogno della loro vita: diventare, manco a farlo apposta, uno chef.

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