Ma che vuol dire essere Nerd?

Essere Nerd

Spesso nei commenti dei post qui, su Nerds’ Revenge, vengono fuori frasi del tipo: “Io non sono Nerd, vengo qui per i post sui film…“, “Non so nemmeno cosa vuol dire Nerd…” e “Per quel che voglia dire essere Nerd…“, con tutte le loro varianti.

Questa cosa del Nerd nel titolo porta un po’ di confusione.

Il fatto è che questa parola, oggi, vuol dire tutto e vuol dire niente e, credo, che ognuno possa darle un significato diverso. In questo post cerco di spiegare cosa vuol dire per me.

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Grand Theft Auto V, ne parlo anche io, alla buon’ora

GTA V

Grand Theft Auto V, GTA V per gli amici, è uscito da un mese esatto.
Ne hanno parlato tutti, ma proprio tutti, compresa Famiglia Cristiana, e un paio di voi mi hanno chiesto se ne parlavo anche io.

Visto la mole di recensioni e articoli vari che sono stati sprecati spesi per ‘sto gioco mi riesce un po’ difficile dire qualcosa di nuovo o che non sia già stato detto. Però ci provo, dopo aver accumulato circa 25 ore di gioco e in un periodo in cui non frega più niente a nessuno.

Faccio una premessa: chi adora GTA V e chi non ha il minimo senso critico è meglio che non legga il resto di questo post. Anche i bimbiminkia e i fanboy dovrebbero astenersi dal leggere.
Chi ha voglia di sentire il parere di uno che non spara i 10 perché: “Minkia è il gioco del millennio, OMG!!!!1!!11!1!“, vista tutta l’hype su ‘sto gioco accumulata, può continuare a leggere.

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La LucasArts, le avventure grafiche e mille bei ricordi

Lucasarts

La settimana scorsa, come tutti ormai saprete, è arrivata come un fulmine al ciel sereno la notizia che la Disney ha definitivamente chiuso la LucasArts.

Tutto il nerdoverso ha pianto all’unisono, come se fosse deceduto il nostro migliore amico. In effetti è successa una cosa molto vicina a questo.

Fiumi di parole sono stati scritti sulla vicenda, e sulla LucasArts. Io non volevo scrivere niente, rimanere un pochino distaccato, ma non ce l’ho fatta. Quella notizia mi ha fatto passare davanti agli occhi anni e anni di bei ricordi, di emozioni, quando, chiuso in cameretta con il fidato Amiga 500, impazzivo a cercare di risolvere uno di quei maledetti e assurdi enigmi, vivendo avventure meravigliose.

Alcuni di questi ricordi vorrei condividerli con voi… la parte triste del post è appena finita, dopo il salto si sorride… con i lucciconi agli occhi.

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Jack Aubrey Vs. Jack Sparrow

Master and Commander

Tra i ricordi nerd più belli che ho ci sono le sessioni infinite a Monkey Island su Amiga 500. Un gioco mitologico che ha fatto nascere e crescere, insieme a “I Goonies” e altri prodotti del nerdoverso, la mia passione per le storie di mare, di pirati, etc.

In questi giorni mi è capitato sotto mano “Ai confini del mare“, romanzo di Patrick O’Brian. Lo scrittore inglese è stato l’inventore della saga marinaresca in cui si raccontano le gesta del Capitano Jack Aubrey.
Essendo una saga vi consiglio, se il post vi incuriosirà e non lo avete già letto, di partire da “Primo Comando“, ossia il primo libro dedicato al suddetto capitano. Per carità niente vieta di iniziare anche dall’ultima sua pubblicazione, però i libri seguono una certa progressione temporale e, anche se la trama è orizzontale, a volte ci sono rimandi a vicende accadute in romanzi precedenti. Continua a leggere

La sindrome del vecchio giocatore

Ieri sulla pagina di Facebook ho postato un video gameplay del nuovo “Tomb Raider, definendolo un Uncharted con le tette.

Ne è nata una discussione con una fan, Federica, dove lei dice che i primi “Tomb Raider” erano avventura vera, mentre gli “Uncharted” sono avventura solo sulla carta, perché poi all’atto pratico sono solo sparatutto in terza persona.
In effetti è vero. Per quanto io adori i vari “Uncharted“, di avventura ed enigmi ce ne sono pochi, in compenso si uccide abbastanza gente da estinguere un piccolo stato.

Da lì mi è scattato un piccolo ragionamento, di più non posso, sui vecchi giochi e quelli nuovi.

Su, non girate gli occhi al cielo, non è la solita roba de: “Una volta i giochi erano più belli“, giuro!

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“Player One”, la Bibbia Nerd

Del libro “Player One“, “Ready Player One” in originale, non ne avevo mai sentito parlare. Fino a settimana scorsa quando la Revenger Claudia L. P. non ha scritto sulla nostra pagina Facebook: “Cioè, non avete mai parlato del libro “Player one” di Ernest Cline o sono io che non me ne sono accorta?“, poi linkando il sito della casa editrice dove ho potuto leggere il primo capitolo.

Il giorno dopo l’ordine era partito e mercoledì scorso è arrivato il libro tra le mie mani. Devo premettere che sono un po’ lento a leggere, i libri mi durano anche un mese e ho anche avuto un po’ da fare questa settimana, qundi sono riuscito a finirlo solo ieri sera, divorando le 630 pagine in 7 giorni come mai era successo.

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